"Io incontrerò con piacere l’onore di servire il P. Can.co Neümann (sic), ma non se mi riuscirà di ricuperare i disegni del nummo di Scodra [e] degli altri Lissani; io ò un pò di sospetto d’averli stracciati come inutili [...]. Potrebb’essere però che li avessi uniti a molte Iscrizioni, e spediti ad un noto antiquario di Rovigo, nel qual caso li riaveremo."; "Jo non faccio, com’Ella sa, studj antiquarj, conoscendo che mi mancano i capitali per farli bene.” [...] “iò sono ben lunge dall’essere antiquario, ancorchè io ami di contribuire alla illustrazione e conservazione delle cose antiche."; "Il Dr. Danieli di Zara à veramente una considerabile collezione di monete antiche, ma non è ordinata se non in quanto appartiene agli Augusti. Vi debbono essere delle rare cose confuse, ed io ò il torto di non averne fatto memoria. Questo amico mio trovasi attualmente in Venezia: e credo che presentandosegli una buona occasione si disfarebbe delle sue anticaglie, che egli ama però con passione, e che gli costanno assai." In a letter of May 30, 1777, in which he expressed his willingness to help Neumann, he confessed that he might have torn up his drawings of a coin of Scodra and of Issaean coins because they were “useless”. He also surmised that he might have sent them to a renowned antiquarian of Rovigo, (probably Count Girolamo Silvestri) in which case they could be salvaged.