Lettre du 8 mars 1558 (de Parme): "Alla lettera di V. S. de' 17. del passato non mi accade di dir altro, se non lodarla dell'onorata fatica che ha presa per interpretar le medaglie: e presupponendo che ‘l suo modo sia buono, poichè procede con l'autorità, non le dirò altro; rimettendomi a considerarle meglio quando saran fuori, o, per dir meglio, ad approbarle; che non penso che mi ci accaggia a far altro. Quanto a me, V. S. non ha da dubitar ch'io mi vaglia dell'interpretazioni che mi mostrò l'anno passato; perch'io non sono in questa data di scrivere sopra di ciò: e, se ci scrivessi, non mancherei di quanto mi si conviene per suo, e mio onore; avvertendola che 'l mio quaternetto ch'avete veduto sopra di ciò, non è altro, ch'un poco di ripertorio, e d'annotazioni sopra le mie medaglie particolari, il quale non ha a servir per altro, che per uso mio, e per riscontro di quelle che mi vengono alle mani di giorno in giorno. Sicchè V.S. attenda pure a farsi onore da sè, e non pigli fatica di far menzione di me in questo genere; perchè non mi curo d'esser tenuto di questa professione, non ci attendendo per altro, che per mio passatempo. Sopra la medaglia che V. S. dice di M. FABI. non ho che dirle cosa alcuna, perchè io non l'ho. Ma questo carattere * è vulgatissimo per infinite medaglie che l'hanno, e non è altro, che 'l segno del danario che si faceva in modo così X. ch'è la nota del diece; dipoi si tagliava nel medesimo modo che l'altre lettere numerali, e si faceva *, siccome D. V. per mostrar che fossero note di numeri si tagliavano in questo modo * D. V. Quel ... TOR. io penso che voglia dir IMPERATOR, come si vede in molte altre: e non mi ricordando d'aver visto, nè letto che in niuna medaglia fosse mai nè CVNCTATOR, nè DICTATOR, se la nota che v'è dinanzi, vi par piuttosto un N. che un M. è anco più ragionevole, perchè nella Casa Fabia è molto più frequente il prenome di Numerio, che si segnava con l’N. che di Marco, che si segna con l’M. anzi che questo prenome di Numerio è peculiare di questa Casata, e dinanzi a questa non fu in famiglia alcuna patrizia. questo l'ho detto per modo d'avvertimento. V. S. se ne vaglia a cercar il resto; e me l'offero, e raccomando sempre. V. S. averà inteso poi che non accade ch'io lo raccomandi al Sig. Jeronimo Tagliaferro, perchè il povero gentiluomo ci ha lasciati; il che le dico con grandissimo dolore. e con questo fo fine. Di Parma, alli 8. di Marzo, 1558" (Caro 1735, lettre 66, p. 96-97; Castellani 1907, p. 314-315).