Lettre du 5 juin 1557 (de Rome): "Ho ricevuto la vostra di 21. del passato colle medaglie tutte nette e galante. Il Pescennio mi fu carissimo per esser tanto raro, e non ho visto, se non un altro, nel quale diceva NIGERIVS AVG. In questo mio, anzi vostro, non si vede tra il G., e l’A. alcuna lettera, benchè sono state. Se M. Hannibal n’avesse qualcuno, fatemi intendere se dice così, ovvero Niger Pius, com’io penso che debba dire. Il Valeriano giovane col nome di Licinio Salonino mi fu anche caro; le altre aveva, ma non così nette e belle. Tanto che vi ringrazio assai, ed al S. Caro del dono. Scrivendo questa mi capito l’altra vostra di 28. colle tre medaglie di piombo. Il Gordiano Africano a giudizio mio è il vecchio padre dell’altro Africano ed avo del giovinetto comune, è una rara medaglia. Io le ho tutte tre di bronzo. Il Quieto e Macriano ho cari finchè li veda antichi: riescon bene così come fate; ma penso che invecchiscono presto e si frustano facilmente. Quanto alle Dive e Divi la mia lista fatta sopra uno scartafaccio mio riesce in alcuni simile alla vostra, in alcuni è difettiva, in altri si trova qualche cosa di più. Nelle Dive Mariniana, due Faustine, e Sabina convenimo: ma io non ho Diva Julia Moesa ne Diva Matidia, la quale scrivete Mattidia neptis Trajani; ho bene Matidia Divæ Marcianæ filia, e voi fate Marciana sorella di Trajano: io credo che vi inganniate in tutte due [explique pourquoi]" ; "Di Plotina Diva non ho medaglia, nè di Poppea, nè di Domitia, nè di Julia Livia, ma credo bene aver in rovesci DIVA AVGVSTA, credo di Augusto e di Galba. Avete lasciato DIVA IVLIA Divi Titi Filia e Diva Paulina, credo sorella di Adriano. Nelli Divi convenimo in Julio, Augusto, Vespasiano, Tito, Nerva, Trajano, Adriano, Pio, Marco, L. Vero, Comodo, Valeriano, Cesare, Claudio, Costantio padre di Costantino. Per libri credo ancora di TI. Claudio, che per mangiar boleti andò in cielo, e Seneca gli fa la festa. Credesi anche dell’altro Tiberio, pur vedete voi. Di Pertinace, Severo, Caracalla, tre Gordiani, Valeriano, Aureliano, e Diocleziano, e Costantino, non so niente. Avete lasciato un figliuolo di Nerone; non so se detto Divus Domitius, so che gli fanno la festa Meser Achille, e mastro Paolo, ed il mio Divo Romolo figiuolo di Maxentio, del quale ho una medaglia rarissima di bronzo, che dice così: IMP. MAXENTIVS. DIVO. ROMULO. NV. FILIO. Ho ancora un altro incognito DIVO NIGRINIANO; cercate voi chi sia, par del tempo di Diocletiano. Ancora lasciate Divo Maximiano, credo il primo" (Andrés 1804, Lettre VIII, p. 264-268).