Lettre du 7 décembre 1726 (de Vienne): "Se il Sig. suo Fratello le avrà rappresentata la mia estrema passione nel raccoglier medaglie antiche, Greche, o Latine, in qualunque metallo e grandezza, le avrà detto il vero, e forse anche meno : ma temo, che in quanto le avrà potuto dire e della mia intelligenza, e della ricchezza del mio studio, egli siasi lasciato trasportare a qualche esagerazione dalla sua bontà, e dal suo affetto. Io mi confesso ancora novizio in una materia, dove gli uomini più sperimentati non ne sanno mai abbastanza ; e la mia raccolta è qualche cosa riguardo al tempo, in cui mi sono applicato a farla ; ma picciola rispetto a quello, che dovrebbe essere per dirsi serie compiuta : parlo quanto alle teste, delle quali in ogni classe me ne mancano ancora molte, poichè quanto ai rovesci, ella sa che è cosa, per così dire, infinita. Il numero delle medaglie ch’io tengo, giugne, e forse avanza quello di cinque mila, fra le quali ve n’ha più di 700. di Greche, che sono quelle, ove ho più di diletto, e di studio. Quello in oro, per dargliene un generale ristretto, sono intorno a 170. quelle in argento, tra Consolari e Imperiali, 1400. incirca, in gran bronzo, fra le quali si contano 50. medaglioni, giungono a 1000. in mezzano a 1600. e in terza grandezza a 800. oltre a parecchie altre di Re, e di popoli dell’Asia, e dell’Imperio Romano. Rare qui sono le occasioni, che mi si presentano di far nuovi acquisti : ma gli amici d’Italia me ne proccurano, nè io lascio fuggirmene incontro, per quanto ricercano le mie forze, a ragionevole onesto prezzo. Quelle che V. S. Illma mi esibisce, saranno da me ben volentieri accettate, purchè ella si contenti che io le offerisca per esse a suo piacimento l’equivalente, o in altre medaglie, ovvero in libri di suo gusto, i quali sarà bene che ella mi significhi per tempo, acciocchè abbia modo di commetterli altrove, in caso che qui, ove de’ buoni ha somma penuria, non si ritrovino. Se poi tra quelle si compiacerà d’inviarmi, ve ne saranno di duplicate, cioè a dire, di quelle ch’io già posseggo, non mancherò di procacciarlene l’esito al suo maggiore vantaggio ; nè questo mi sarà difficile, purchè sieno ben conservate, e non affatto comuni, delle quali qui v’ha gran copia appresso questi Sigg. dilettanti, che non son pochi. Le Greche, e le battute nelle Colonie tutte si riterranno, non essendovene molta abbondanza. L’incontro della spedizione per mezzo del Sig. suo Fratello al suo ritorno d’Italia, sarà sicuro, sebbene non così presto ; poichè non credo che prima di quadragesima sarà sbrigato dalle sue commissioni, camminando qui tutte le cose con somma lentezza" (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 230, p. 457-458; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 700, p. 154-155; Tomassoni 2021a, p. 70, 138-139, note 474; Tomassoni 2022b, p. 42, 137, note 476).