Lettre du 22 avril 1724 (de Vienne) : remerciements pour ses services: "Venendo al punto delle medaglie, ora posso dirvi con sicurezza, che quelle d’argento, delle quali già vi scrissi ch’io era in contratto con un mio amico in Roma, persona di fede e d’intelligenza, passeranno fra poco nel mio picciolo studio; essendosi egli determinato a darmele per l’onesto prezzo che gli ho esibito. Le teste, che presentemente mi mancano per dare qualche compimento alla serie, che ne sto formando, saranno per vostra instruzione notate nell’occluso foglio. Elleno, a dir vero, son molte, e la maggior parte assai rare ; ma da esse conoscerete, che molte sono, e fra queste parecchie altresì di rarissime quelle, che tengo. Penso di portarla, per quanto mi sia possibile, fino ai più bassi tempi, supplendo ove non si possa in argento, con quelle di terza grandezza in metallo; delle quali ne ho parecchie non poco pregevoli, secondo il giudicio, che il P. Banduri ne rende. Le segnate in margine con un asterisco significano quelle appunto che ho di metallo, e che vorrei avere d’argento puro, o almeno impuro. Già sapete, che le medaglie di puro argento dopo i tempi di Gallieno sono rarissime, fuorchè in alcuni pochi Imperadori, come in Diocleziano, in Massimiano, in Costante, e in qualche altro : e di sì fatte non me ne lascio all’occasione sfuggire alcuna di mano. Tutto questo siavi detto, acciocchè sappiate il mio desiderio e 'l mio bisogno, riconfermandovi nuovamente, che in tutto e per tutto sarò per sottoscrivermi di buona voglia a quanto sarà approvato e stabilito da voi, sì nella qualità, sì nel prezzo. Intorno poi alle medaglie d’oro non vi fo alcuna prescrizione, poichè ne tengo sì poche, che quasi mi convien dire di avere appena incominciato; non tenendone che quaranta incirca, la maggior parte dei bassi tempi. Procedo in queste più lentamente, sì perchè raro mi se ne presenta l’incontro; sì perchè, se bene il desiderio è grande, limito però l'animo con le forze. Se alcuna però ve ne dia per mano, che sia ben conservata, e a buon patto, massimamente se sia dei secoli avanti Costantino, mi farete favore di fermarla a mio conto. Del resto sappiate, che lo stesso riflesso, pur troppo vero, della tenuità del mio potere, si è la vera e principal cagione, per cui ancora non mi sono posto a fare acquisti di medaglie in bronzo. Non per altro ho cominciato da quelle in argento, se non perchè di queste mi è stato più facile casualmente l’incontro, e qui ve ne ha altresì maggior copia. Conosco bene il pregio dell’altre, superiore a queste di molto ; e come quest’ anno penso di andar continuando in vie più accrescere la serie, che ho di molto avanzata; così l’anno venturo ho in animo di fare uno sforzo, e d’impiegare ad un colpo qualche centinajo di fiorini nell’acquisto di un qualche studio ; e già ne ho in mira più d’uno. Se qui volessi applicare a metterne insieme una serie, or l’una, or l’altra medaglia comperando, a misura che vengono, nulla di buono mi riuscirebbe di mettere insieme, e verrebbe anche a costarmi troppo; mentre sì fatta mercatanzia costa più qui, che in Italia. Ma di ciò un’altra volta. V’ho già infastidito abbastanza, e tenuto di soverchio a disagio. Aggiungo solo, che se in questo tempo vi capita qualche medaglia Greca, sia in bronzo, o sia in altro metallo, e di qualunque grandezza, avrò a sommo favore, che la prendiate per me, quand’ella non serva per voi : mentre a dirvi vero le medaglie Greche mi fanno un particolare solletico, e a riguardo d’esse in questi ultimi mesi ho fatto qualche studio nella lingua Greca, ove impiego quel poco di tempo, che mi avanza dalle mie più necessarie, ma non già più gustose, incombenze. Ho inteso con piacere che abbiate veduta la mia libreria, se pur m’ è lecito con tal nome chiamare la raccolta de’ libri che costì tengo, e che ella vi sia piaciuta. Occorrendovi di valervi di qualche libro, fatelo con tutta libertà. Ne ho scritto al Sig. Andrea mio fratello, che vi serva di tutto a vostro piacimento. Costì avete veduto il maggior numero d’essa : ma a mio parere qui ne tengo il più scelto, che alla giornata cresce notabilmente : mentre non vo’ che il nuovo genio per le medaglie pregiudichi al vecchio affetto" (Banduri 1711; Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 162, p. 317-319; Zeno 1785, vol. 3, lettre n° 622, p. 431-433; Tomassoni 2021a, p. 44-45; Tomassoni 2022b, p. 30).