Lettre du 26 mars 1747 (de venise): “Io credo che VS. Illma sia, e con ragione infastidito e stracco per non vedere dopo tanto tempo ultimato e conchiuso questo benedetto contratto del mio Museo. Io pure, lo confesso, ne sono annoiatissimo, e tanto più quanto che ogni volta veggo sopraggiungere nuovi disturbi ed intoppi, per le nuove domande e pretese di chi vuole farne l’acquisto. Veniamo, se è possibile, alle strette, e in risposta della sua dei 18. del corrente mese accompagnata dalle novelle condizioni, che prescrive il compratore, le replicherò in succinto quello che siegue. I. Tutte le medaglie in numero di 10500 e più saranno ad una ad una incartate, e distribuite classe per classe nei loro rispettivi mazzi, e numerate, come vuole il compratore e questa incartatura e numerazione sarà fatta con l’assistenza, e sotto i miei occhi, o di persona fidata, acciocché non vi sia commessa fraude, o errore. II. Questa incartatura e imballatura, che è di molto impiccio, non sarà incominciata, né fatta da me, se prima non venga qui la persona destinata a ricevere tutto il Museo, e che nel medesimo tempo o mi conti il danaro stabilito di fiorini ventimille, ovvero la cambiale equivalente, e che sia accettata dal mercante, ché dovrà pagarla ; e questa condizione indispensabile è stata da me dichiarata in più mie lettere antecedenti. III. Consegnate che avrò le medaglie tutte alla persona, che avrà l’ordine di riceverle, lascio alla stessa il carico della sicura spedizione, sicché questa dovrà soggiacere a tutte le spese sì del dazio d’uscita di Venezia, sì di ogni altro occorrente per viaggio, o di Vienna, come anco quella della condotta da Venezia a Vienna, senza voler io esser punto garante di quello che potesse succedere fino alla consegna da farsene al compratore. IV. Circa la specificazione del peso delle medaglie questa non si può sapere, se non dopo incartate e pesate nei loro mazzi rispettivamente ; e questo si potrà fare al tempo della consegna. V. Le medaglie che ho acquistato, o che potessi acquistare dopo cominciato il trattato, e sino al tempo della consegna, saranno da me aggiunte al Museo, e disposte a siti convenienti : ma quanto alle duplicate che potessi aggiungere all’altre e cederle al compratore, attesto che non ne tengo. E questo è quanto mi occorre di dirle in risposta alla sua [194…]” (Florence, BmLFA, Ms. 1788, lettre n° 1222, cc. 474 r. e v; Tomassoni 2021a, p. 194; Tomassoni 2022b, p. 108).