Lettre du 25 mai 1726 (de Vienne): "Ho scelto questo tempo, valendomi del beneficio del respiro, che mi concede dentro la ventura settimana la sospensione della revisione del Museo. I giorni passati si è presa per mano la serie in gran metallo, che ad evidenza si riconosce pregiudicata sì ne’ rovescj più stimati, che nelle teste più rare. Non si lascia però d’incontrarne molte delle più stimate, fra le quali ne ho scelta una, che giudico singolare, per intenderne il vostro parere, essendo ella appunto per me una sfinge. La medaglia è in gran bronzo, e che si accosta ad essere quasi medaglione, di tutta conservazione, e di eccellente maestro. Dalla fabbrica, e dalla qualità del metallo la giudico battuta nella Spagna. Ella ha nel diritto la testa laureata di Augusto col titolo DIVVS AVG. e nel rovescio una sfinge galeata, rivolta alla sinistra in atto di camminare, tenendo alzato il sinistro piede dinanzi. Sin qui non trovo difficoltà per l’intelligenza della medaglia. La sfinge può essere allusiva a quella, di cui Augusto ne’ primi anni del suo Impero servivasi per sigillo : e a lui altre pur con la sfinge ne furono battute e in Roma e in Egitto. La sfinge che mi dà imbarazzo, sta nella Leggenda del rovescio, che è questa. Nel piano superiore v’ha CAST, e nell’inferiore SOCE, senz’alcun punto fra queste lettere, o segno ch’altra ne succeda. Quanto alle quattro prime, io le interpetro comodamente per CASTulo, città principale della regione Ovetana all’estremità della Betica, e già Colonia de’ Salariensi, ma fabbricata dai Focensi. M’era venuto in capo, che quelle lettere SOCE, prendendosi separatamente, potessero significar Salariensis Ovetana Colonia Emerita CASTulo. Ma temo di Arduinizzare (nb: « Hardouiniser »), e di dare anch’io nel visionario : oltre di che non mi quadra molto quell’Emerita, e tanto meno se dicessi Emporium, benchè Castulone sia detta da Stefano urbs maxima dell’Ovetania, da Strabone primaria ; e da Livio valida & nobilis. Per altro di questa Colonia, che fu anche Municipio, non si trova riferita alcuna medaglia nè dal Vaillant, nè dal’Arduino, e probabilmente da nessun altro antiquario. Mi sarà caro, che me ne scriviate il vostro sentimento : siccome ancora mi è stato caro, che il vostro siasi convenuto col mio secondo parere intorno alla leggenda di Tiberio Claudio Mario Pacaziano : il quale non mi venne in capo, che dopo il primo, con cui allora voleva in parte accordare la lettura della medaglia Imperiale con quella dell’altre di Francia, in caso che chiaramente e veramente vi si legga TIVL, cioè Titus Julius : il che se così fosse, non parrebbe affatto irragionevole, che le due prime lettere di questa di Vienna potessero spiegarsi come iniziali dello stesso prenome, e nome di Claudio Mario Pacaziano, dicendolo Tito Giulio Claudio Mario Pacaziano. Dalle due medaglie però che sono qui, e che ho vedute, e rivedute, son persuaso tuttavia che si abbia a leggere Tiberius Claudius & c. Ma di ciò abbastanza" (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 218, p. 432-433; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 685, p. 117-119).