Lettre du 8 janvier 1680 (de Florence): "[...] Con l'occasione che frequentemente mi porto a discorrere col Sig. Antonio Magliabechi per imparare sempre qualche pellegrina erudizione dalla di lui rara, ed ammirabile dottrina, mi fece l'onore di dirmi, che V. S. Ill. preparava una nuova edizione dell'Occone, nella quale in alcuni luoghi si volea servire della disposizione de i fasti da me in alcuni anni dell'Impero di Gallieno, e Probo corretti; con significarmi ancora il dubbio che V. S. Ill. aveva circa gli anni de' molti viaggi dell'Imperador Adriano. Quindi ho preso motivo non solo di ringraziare la di lei cortesia, che si sia degnata abbassare gli occhi a quelle mie vilissime composizioni, ma anco di supplicarla di qualche ajuto in un'opera, che stò ora per dare alle stampe. Ho composto un grosso volume sopra due famose iscrizioni fatte dalla colonia di Pisa ne' funerali di Cajo e Lucio già addottati da Augusto. Eccettuati i marmi d'Ancira, non si trovano tavole né più erudite, né più diffuse, mentre una è di 60. versi. Ho procurato d'illustrarle con altre antiche memorie, che ci somministrano alcune medaglie de' medesimi Cesari, fra le quali tre ne ho ricevuto della galleria del Re Cristianissimo. Quindi sapendo lo studio fatto in tale erudita professione da V. S. Ill. ardisco pregarla avvisarmi se abbia incontrata qualche medaglia, di cui né l'Occone, Goltzio, o Tristano abbiano fatta menzione, nella quale vi sia qualche cosa di particolare di quei Cesari. Il Sig. Patino pone quella di Cajo segnata col di lui consolato senza il DESIG. ma da me richiesto ove si truovi, ha detto non ricordarsene. Spero fra 10. giorni terminare totalmente il mio volume, ed all'ora le scriverò alcune mie osservazioni cronologiche circa gli anni d'alcuni Imperadori, o loro Tribunizie potestà, che non sono sin ora state rettamente disposte. Il medesimo Sig. Magliabechi, alla di cui copiosissima e rarissima biblioteca, quasi a mare letterario giongono nuove acque di libri che giornalmente per l'Europa si stampano, mi mostrò alcuni opuscoli giontigli in due volumi da Parigi, uno de' quali è opera di Lattanzio Firmiano, che visse in Nicomedia sotto Diocleziano, dal quale volume si vede, che nella cronologia del medesimo Imperatore, di Massimiano, Galerio, Constanzo, Severo, Massimino, e Massenzio tutti li Scrittori hanno errato. è un opuscolo d'oro per le pellegrine notizie che vi sono circa il tempo del principato de i sudetti Cesari. Le trasmetterò le loro epoche, con ciò che si può dire de gli anni ne quali viaggiò Adriano. E circa questi non abbiamo che la cronaca d'Eusebio, nella quale si registra l'anno che andò nell'Africa, e le due invernate, che passò in Atene. [...] Firenze 8. Gen. 1680 (Noris 1741, lettre I, col. 5-6).