Lettre du 28 mai 1680 (de Florence), col. 53: "Ho terminato l’intaglio delle medaglie, e qui acclusa le invio la da lei ricevuta. In Venezia scrissi all’Eccelentis. Sig. Gio. Domenico Tiepolo, che ora va componendo un Museo, ed ha pubblicata una medaglia Latina di bronzo d’un Occone, che egli mi mandò. Questi a mio proposito non mi trasmise che una medaglia di Caio e Lucio Cesari, che pone ancora il Goltzio; e per essere giovane allegro e di buon tempo, mi scrisse non trovare altro per me. Se V. S. Ill. potesse in Venezia procurarmi dal Signor Dottor Bon qualche altra medaglia di quei Cesari, mi farebbe favore non ordinario: basterebbe che scrivessero le iscrizioni, perché vederei se facessero a mio proposito. Ne ho intagliate quattro della Col. TRADUCTA del Padre Cattani, che sono singolari. [...]"; col. 54: "Il padre Ghiretti da Parma Predicatore Agostiniano in Pozuolo, se non erro, nell’anno passato comprò per una doppia 60. medagliette volgarissime d’Aureliano, e Probo, che mi mostrò nel suo passaggio, quale non so se più l’abbia. Nella prossima passata Quaresima ha predicato in Genova in Sant’Agostino. Qui il Sig. Bassetti Segretario di S. A. S. averà sovra duemilla medaglie, ma sono volgari, e donategli da diversi. E’ mio grand’amico, e sono padrone con ogni confidenza di quanto ha. [...]"; col. 55: "Nel Museo di S. A. S. v’è un bellissimo medaglione, ed una mediocre d’Alessandro Imperadore segnate: Imp. C. M. Aur. Sev. Alexander Aug. e nell’ altra parte JOVI ULTORI P. M. TR. P. III. COS. II. P. P. S. C. Fu cos. II. anno Cristi 226. in tutti i fasti, e nelle Kal. di quell’anno era TR. P. IV. Dunque il cos. II. s’intende designato ec. Io non voglio altro Occone, che quello che stamperà V. S. Ill. se però ella vorrà meco participare le difficoltà ec. che ha in tali, e tali luoghi di questo Autore, è necessario, che me ne mandi un essemplare, per potere vederle in fonte, e senza che ella altro facci che cittare la pagina da riconoscersi da me. [...] Il Serenissimo Gran Duca fece nell’anno passato acquisto di duemilla e più medaglie nella Spagna, le quali sono qui tutte in confuso. Voglio tentare la grazia di vederle. Ma non la spero, perché è troppo geloso di tali cose; e quattro volte mi bisognò pregarlo per vedere il solo indice, e mi disse quattro, o cinque volte che non lo copiassi. Il Camelli però in Roma ne ha una copia, da me veduto, ma i diritti sono per lo più lasciati, e poco lo stimo. Mi si dice da alcuni della Marca, che il Signor Cesare Leopardi patrizio principale d’Osimo, abbia molte medaglie. [...] Firenze 28 maggio 1680" (Noris 1741, lettre XVI, col. 50-56; Williams 2009, p. 110, note 29).