-Lettre du 22 octobre 1681 (de Florence) : « Io mi trovo in un grand'ingarbuglio, poichè il Sommo Pontefice mi ha destinata la custodia della Bibl Vaticana, e sono Custos designatus, ma prima d’essere inauguratus, Monsignor Favoriti mi fa ricercare la mia volontà, ed un fascio di lettere in genere essortatorio mi hanno portata una batteria più gagliarda di quella della quale hanno troppo temuto quei d'Argentina. Io che sono stato in Roma dieci anni; e sono prattico del paese, ho ricusato l'impiego col voler rimanere in Firenze; ma dubbito che il Pontefice non ammetta le mie scuse. Dovunque sarò, ella averà in quel luogo un devotissimo servitore. Finito il proemio entro ne' nostri soliti discorsi delle medaglie. Scrive quà l'Anisson Stampatore famoso in Lione che tonio Pagy Francescano col titolo : De Consulibus Caesareis, ch'è lo steſſo che i fasti che V. S. Ill. aveva corretti. Questo Padre è eruditissimo e lei vedrà che fuora tre, o quattro collegi de'consoli, egli gli averà corretti tutti, e forsi trattarà degli lanni delle TR. P. dei Cesari, ed altro. Quindi procuri che il libro le sia, subito finito, trasmesso in Turino per averlo. Non dico in Casale con l'occasione di qualche compagnia, o Comandante, perchè non voglio, ne sta sicuro carteggiare in luogo così sospetto. Stante la medaglia sua di Commodo Tr. P. II. Imp. II cos. ho meglio studiato il dubbio, ed ho scoperto un errore nell'indice del vecchio Museo di S. A. ove leggesi in una di M. Aurelio Tr. P. XXXII. Imp. VIII poichè nella medaglia sta Tr. p. XXXI e nel rovescio Clementia Aug. IMP. VH.... troncata ivi del tutto una particella della medema medaglia. Anzi da una del Sig. Apollonio Bassetti Segretario di S. A. S. veggo che Antonino Filosofo fu detto Imp. VIIII. nella Tr. P. XXXI. come le reciterò. Quindi ho distesa una tavola differente cavata da gli originali di S. A. E suppongo come certissimo che siccome M. Aurelio quando imperò con L. Vero, moltiplicò i titoli d'Imp. ugualmente col collega, come ella vedrà col confronto delle loro medaglie, così lo stesso fece col. Il Panvinio ne' fasti sotto l'A. V. 928. pone questa medaglia di M. Aurelio : Tr. P. XXIX. Imp. VIII. dopo il quale anno egli due sole volte moltiplicò il titolo sudetto, perchè muorì Imp. X. come anco attesta Dione, ed è certissimo per le medaglie. Stimarei bene che V.P. Ill. alle medaglie che aggionge o emenda nell'Occone vi ponesse un asterisco, come s'usa nel breviario, o stelletta, che vogliamo dire * perchè così spiccarà la di lei gran fatica, diligenza, e industria. Se nelle emendate delle colonie vorrà aggiongervi. Mediceis emendavit Henricus Noris, mi renderà immortale nel suo libro, mentre i miei sono per durare pochi anni nella memoria dei letterati. mi farebbe il suo affetto una gran mancia. Veggo ch'è una grand'ambizione; ma è maggiore la di lei cortesia, A. V. 728. Christi 175. E' certo che in quest'anno labente Augusto Commodo ebbe la Tr. P. ma non il titolo d'Imperatore, come dice il Panvinio alla pag. 39 delle sue tavole dei fasti ove scrive Commodo Trib. Pot. Cos. Des. Imp. perchè la vittoria che diede in tal anno il titolo d'Imp. VIII. al Padre o successe quando il figlio era ancora prete stato senza la toga virile, che prese nel mese di Luglio, o pure nelle acclamazioni fu dato il titolo al solo Padre. Ella dice che Commodo era presente nel tempo della vittoria, ma ciò non si prova, ne se gli potè dare il tit. d'Imp perch'era ancora con la pretesta, mentre che presa la toga virile, subito se ne ritornò col Padre in Italia, e di quà passò nell'Asia. Nelle medaglie è detto solamente Germ. Serm. e si come il tit. di Germ. come evidentemente le ho provato, non portava il tit. d'Imp. Così nel Sarm. nè tanpoco lo riportò. Quindi nelle medaglie è detto Germ. Sarm. mai Imp. Sono così segnate le medaglie: Commodo Caes. Aug. Fil Germ. Sarm. (Spes publica) non ha laurea su 'l capo, segno che non fu detto Imp. come quelle di M. Aurelio Ces. Tr. P. mai con la laurea, perchè non avea tit. d'Imp. A. V. 729. Christi 176. Ritornato su 'l fine dell'Autunno in Roma M. Aurelio, fece suo collega Imp. Aug il figlio adi 27. Novembre, e lo di VIII. e così Commodo fu detto Imp. L. Aur. &c. A.V. 730 Christi 177. Commodo Cos. Andarono in quest'anno gl'Imperatori alla guerra Germanica, e di loro sono P. XXXI. Liberalitas Aug. VII. Imp. VIII. Cos. III. P. P. S. C. Imp. L. Aurel. Commodus Aug. Germ. Sarm. Liberalitas Aug. Tr. P. II. Cos. S. C. fig. dex. tesseram, sin. cornucop. Tr. P. II. Cos. P. P. S. c. Tropheum ac subtus: De Germanis. Tr. P. II cos. S. c. Imp. in quadrigis. Tutte Medicee ma ordinarie. Non essendo nelle medaglie detto Commodo Imp. II è segno che non ancora era da loro ottenuta la vittoria contro i nemici. Il trofeo de Germani, allude alla passata vittoria del Padre. M. Antoninus Aug, Germ. Sarm.Tr. P. XXXI. Bella del Sig. Bassetti, P. P. S. C. fig. stolata dev, tesseram, sia, cornucopiam tenens. Imp. L. Aurel. &c. Tr. P. II. Imp II. Cos. Del Sig. Co: Fr. mio Padrone, a cui scrivo. Da questa medaglia, ove sta apertamente segnato Imp. VIIII. si cava che in questº anno M. Aurelio moltiplicò il titolo d'Imp. e così avanti l'Agosto ancora Commodo Tr. p II. Cos. è detto Imp. II. nella di lei moneta. A. 731. Christi 178. M. Aurel. Antoninus Aug. Tr. P. XXXII. Felicitas Aug. Imp. VIIIl Cos. III. P. P. S. C. fig. dextera caduceum sin cornucopiam tenens. L. Aurel. Commodus Aug. Tr. P. III. Vota publica Imp. II. Cos. P. P. S. C. fig. ante aram &c. Libertas Aug. Imp. II. Cos. P. P. S. C. fig. dex. pilum, sin. hastam. A 732. Christi 179 Commodo Cos. II. Per nuova vittoria in quest'anno gl'Impp. moltiplicarono il titolo X. e III, come si vede dalle seguenti medaglie. M. Aurel. Antoninus Aug. Tr. P. XXXIII. Felicitas Aug. Imp. X. Cos. III. P. P. S. C. fig. uti supra. M. Aurel. Antoninus Aug. Tr. P. XXXIII. . . . Aug. Imp. X. cos. III. P. P. CC. Non si legge questa parola, che per lo spazio è di quattro sillabe. L. Aurelius Commodus Aug. Tr. P. IIII. Jovi vićtori Imp. III. Cos. II P. P. Juppiter sedens dex. vict. sin. hastam. L Aurel Commodus Aug. Tr. P. IIII. Imp. III. Cos. II P. P. S. C. Pallas armata sin. supra clypeum tenet cum spiculo, seu hasta, dextera thus spargit super tripodem. Grande bellissima del Sig Bassetti, e di S. A. S. Mentre nelle medaglie Medicee veggo detto Commodo Cos. II. Imp. III. nè in niuna Imp. III. Cos. concludo che in quest'anno furono detti Impp. X e III. Se altro e vi sono medaglie di Commodo Tr. P. III Imp. III. Cos. P. P. io vado errato. So che il Panvinio ne recita col Tr. P. III. Imp. III. Commodo pag. 39 delle sue tavole, che sono nel principio del libro. Ma io dalle da me vedute medaglie provo il contrario. L. Aurel. Commodus Aug.Tr. P. V. Virtus Aug. Imp. III. Cos. II. P. P. S. C. Juppiter sedens, dextera fulmen, sin hastam tenens. Ecco che Commodo dopo l'Agosto dell'anno presente 179. era solo Imp. III e ciò, nel tempo che terminando la campagna non ebbe altre vittorie; ma bensì nell' estate l'aveva ottenuta, o nella corrente primavera, poichè non si può indovina re il mese. è può anco essere che la detta medaglia sia battuta nell'anno 180 prima della morte del Padre. A. V. 933. Christi 180. M. Aurel. Antoninus Aug. Trib. Pot. XXXIIlI. Felicitas Aug. Imp. X. Cos. III. P. P. S. C. Ella vede che collo stesso rovescio sono segnate le medaglie di tre anni seguenti di M. Aurelio. Sono fra quelle di Spagna. Muorì nel Marzo di quest'anno M. Aurelio. Commodo nel principio esortò i soldati a continuare la guerra con esso lui nella Germania, e Erodiano recita la di lui orazione, e dopo dice che commise i passi del Danubio a Capitani periti ec. e soggionge: Illi igitur demandata sibi munia obeunte, haud ita longo tempore multos armis subegerunt, quosdam autem ex iis magnis premiis in amicitiam adjunxerunt e dopo recita il ritorno di Commodo in Roma. Quando multos armi subegerunt, Commodo fu acclamato Imp. IIII. Che tale titolo moltiplicato IIII. ottenesse morto il Padre, io non solo lo deduco dalle medaglie recitate, e dall'argomento che mi convince che Commodo adi 27. Novembre detto Imp. due sole volte lo moltiplicò col Padre detto VIIII e X. avanti morisse; ma anco perch'egli morto il genitore presse il prenome di M. il nome d' Elio, e il cognome d'Antonino, e con questi si legge nelle da me osservate medaglie Imp. IIII. M. Commodus Antoninus Aug. LIB Aug. TR. P. V. Imp. IIII. Cos. II P. P. S. C. fig. dex. tesseram, sin cornucopiam tenens. Commodus Antoninus Aug. Di S. A. S. è sono tre. Tr. P. V. Imp. IIII Cos. II P. P. S. C. Congiarium Commodi sedentis in substructione cum duabus ibi figuris stantibus, quarum una tenet tesseram, quarta gradus scandente. In un altra medaglia: quarta prope scalam consistente. Nella terza: quarta in superiori ultimo gradu stante. Questa però è finta, benchè paja vecchia. Una di queste sta nell'Angeloni. Il Panvinio vidde la medaglia di Commodo Trib. P. V. Imp. III. e gli diede il tit. Imp. IIII. vivendo il Padre, perchè diede a questo il tit. Imp. X. illi 180, il che non è probabile, mentre le legioni erano ancora negli allogiamenti per il rigore de i freddi della Germania. Ella consideri il mio discorso, e poscia dia la sentenza. Se non ha medaglie coll'Imp. IIII. senza il cognome d'Antonino dato a Commodo, sono fatte morto il Padre. Io le scrissi d'una medaglia del Signor Bassetti di Commodo con l'Imp. IIII e liberalitas Aug. VII ho errato, perchè polita la medaglia, ch'è mezzana, sta così. M Antoninus Commodus Aug. FEL AUG. TR P. VII. Imp. HIII cosi PII P. P. fig. dextera caduceum, sin. hastam tenens. L'Imp. IIII spiccava benissimo, le altre parole erano oscurate da un succidume quasi impetrito, ma io l'ho levato del tutto, perchè ero ostinato sapere a chi s'applicava quel num. VII. perchè vedevo che non poteva essere la liberalità VII di Commodo, che fu negli anni dopo; ne d'Aurelio, perch'era morto, quando il figlio era Imp. III l e portava il cognome d'Antonino. Fra quelle dello stesso Sig. Apollonio Bassetti ho veduta questa mezzana di L. Vero battuta in Corinto, con altre, che le soggiongerò. Imp. Caes. Aurel. Verus Aug. C L. I COR. Vir stans sagatus cum duobus parvis animalibus ad pedes, elevata dextera nescio quid tenens. In un altra mezzana dello steso Vero vi sono tre trofei, quale stimo sia nell'Occone Lucilla Augusta Antonini Aug. Fil. Laetia. Pudicitia fig. muliebris sedens, sinistra sedi innititur, dextera regit mamillas. CRISPINA AUGUSTA Imp. COM. Un medaglio MODUS ALIG GERM SARM. Capita utriusque. Vota publica. Commodus togatus ac Crispina dexteras copulantes, fig. media illos jungente anno 177. Commodo pria di partire da Roma, sposò Crispina, ex Capitolino c. 27 in M. Aurel. quindi è detto solo Imp. col prenome d’Imp Caes. Postumus Aug Caput eiusdem Triremis plena militibus sine inscriptione. Antoninus Aug. Pius P. P. P. M. Mezzana. Imp. II. Tr. Pot. XXI. Cos. IlII. S C. fig. dextera pateram cum temone inferius, sin. cornucopiam tenens. Sarà nell'Occone. Mezzana Imp Caes. Trajano OP. AUG. GER. si smarrite. COL. PRI. FLAV. CAESAREA. Vir stans praetexta capite velatus, dex. Thus super tripodem spargens, sin. cornucopiam tenet. Imp. Caes. Domit. Aug. Germ. Cos. XI. cen. P. P. P. Saluti Augusti. S. C. Templum cum 4. columnis clausum. Questo Segretario di S. A. ha un piccolo scrigno di poco più di 2 mila medaglie, nè vi veggo che cose ordinarie, e per lo più logore dal tempo. Mi farà onore se alcuna che non sia di queste nell'Occone, le citerà col di lui nome. Ella dice d'avere corrette alcune medaglie nell'Occone con le descrittele nelle mie lettere. Avverta che con la medema iscrizione ed impresa sono segnate quelle di più anni, come nelle 3. col. Felicitas Aug. le ho di sopra mostrato. Così in altra grande Medicea di M. Aurel. leggo: M. Antoninus Aug. Germ. Sarmaticus nel rovescio Clementia Aug.TR. P. XXX. Imp. VIII. P. P. S. C. fig. dex. pateram, sin. hastam tenens, & subtus Cos. III. E questo rovescio è in altra colla Tr. P. XXXl. Godo le sia gionto l'Occone, ma mi duo le che rimmarà defraudata della speranza di notazioni più recondite, mentre poco, o nulla di momento vi troverà. Se vi truova cose dubbiose me le avvisi e se ha qualche Occone di sopra più lo conservi per me. Conosco ancor io la spesa di porre le teste degl'Imperatoria i luoghi loro; io però non sono per badare alle effigie, ma alle sue erudite aggionte, e le bacio le mani. Firenze 22. Ottobre 1681 » (Noris 1741, lettre LII, col. 161-167).