-Lettre du 30 septembre 1681 (de Florence) : «Il Procaccio aveva lasciato l’Occone non alla posta di Bologna, ma nella Dogana, e se bene era nel sovrascritto indrizzato al Sig. Magnavacca, nulla dimeno dubitando che non lo andasse a riſscuotere, scrissi ad un mio amico, quale suole subito avere le lettere, e questi l'ha ricuperato dalla Dogana, e fattolo capitare al Sig. Magnavacca. Mi sovviene che ivi ho notato doversi scrivere MAMEA con due MM, ma veggo nelle monete Greche un solo M, ed uno anco in molte Latine. Nella passata le scrissi, che faceva ottimamente porre le immagini de gli Imperatori, e le rimandai l’effigie di Nerone, acciò corregesse l'iscrizione col mutare il C in G, nell’Augustus. Bisogna che V. S Ill. stampi costì l'Occone, poichè quanto più lenta anderà la stampa, riuscirà più polita. Li Baglioni hanno carta migliore, ma stanno troppo su la loro, perchè sono ricchi. Io ho pagato il mio libro 220. scudi Veneti di dieci lire l'uno, e ne hanno stampati soli 450. essemplari. La stampa dell'Occone e carattere minuto, e si può contentare di 3. fogli alla settimana. Quando però fossero due Compositori, ne potrebbero dare anco quattro. Stia avvertita che abbino in molta copia le lettere majuscole, acciò i fogli non rimangano in dietro nella composizione col dovere aspettare ch'escano dal torchio le lettere del foglio già composto. Nel correggere la stampa io feci che il mio compagno combitasse le parole leggendole, e così rimediai a gli errori, ch'erano scorsi ne' primi fogli, perché l'autore non è buono a correggere le variazioni delle lettere, poichè come prattico della composizione, la scorre troppo velocemente con l'occhio. La prima correzione però la deve fare l'autore. In Venezia non so quali correttori rittroverebbe; ed io me lo condussi da Firenze ed era ottimo Umanista, cioè Latino. Siamo stati tanti lustri con la carestia del libro Occoniano, ora si può prolongare la patienza 4 mesi di più. è vero il proverbio: Sat cito, si ſat bene. Ho terminato d'aggiustare le medaglie dell'antico Museo Mediceo. Quelle di metallo sono sopra 3 mila de gl'Imperatori grande, e mezzane, poichè le piccole non le ho toccate. è quelle sono tutte co' rovesci differenti, essendo poste in altro luogo a migliaia le dupplicate. Le grandi sono. Ora che non ho più l'Occone, non sapevo qual medaglia copiare, che forsi ſa irà, dicevo, nel libro sudetto. Queste però non mi pare vi siano. AUGUISTI. Caput ejusdem radiatum. TI. CAES. C.I.A. A. Caput Tiberii. è della città di Patrasso. Caput ejusdem. COL. AUG. JUL. PHILIP. fig. militaris, & altera seminuda dexteras elevantis. Imp. Caes. Nerv. Trajano optimo Aug. Germ. in laurea: DAC. Parthico P. M. TR. P. XX. Cos. VI. P. P. la stimo rara per essere le parole in corona laurea. Imp. Caes. Aemilianus P. F. Aug Caput ejusdem. Spes publica. S. C. fig. muliebris dextera florem, sinistra vestem attollens, seu sustinens. Nelle monete d'oro che io trascorsi con l'occhio viddi quella trita de' C. e L. con li scudi, e istronmenti Pontificali, che sono senza numero d'argento, nove ne ha lo studio di S. A. ivi viddi questa d'oro come un zecchino, che non credo sia nel Occone. Caput Domitia Domitia Augusta Imp. Domit. così sta nel giro. Divus Caesar Imp. Domit. F. Infantulus supra globum inter octo ſidera. Circa il titolo d'Imperatore di Commodo. è certo che fu detto Germanico senza tale titolo, poichè all'ora era solo Princeps juvent. Quando uno era fatto Augusto otteneva anco il prenome d'Imperadore, se poscia otteneva qualche gran vittoria era detto Imp. II. iterum, e non primum. Ciò si vede in L. Vero, ed altri tutti. Commodo ebbe il prenome d'Imperator e titolo d'Augusto anno Christi 176. nel qual tempo M. Aurelio era TR. P. XXX. Imp. VIII come appare nelle medaglie. M. Aurelio dopo l'anno 176 ebbe due sole volte moltiplicato il titolo d'Imperatore IX. e X. Sicchè anco Commodo fu vivendo il Padre Imp. II. e III. Nummus Mediceus L. Aurel. Commodus Aug. TR. P. IIII. IMP. III. Cos. II. P. P. S. C. Anno 179 era Cos. II e nell'estate per la vittoria, che diede al Padre il titolo d'Imperator X egli fu detto Imperator III e e gli correva sino quasi per tutto il mese d'Agosto la Tr. P. IIII. uindi nelle medaglie Commodo è detto TR P. V. Imp. III e IIII. Quando i principiò la Tr. Pot. V. era già morto alcun mesi prima il di lui Padre M. Aurelio. sono stato a posta in Galeria, & e suppongo certo che Commodo ebbe il titolo d'Imperatore con quello d'Augusto A. Christi 176. appellatus Imperator V. Kal Exuperatoria follione iterum & Apro Coss. cioè adi 27. Novembre, e dopo 34 giorni nel principiò dell'anno 177. fu Console per la prina volta. Siccome M. Aurelio e Antonino morto Pio, furono detti Imperatori, ottenuta la prima vittoria si dissero Impp. II. così ella vede che Commodo nelle medaglie dell'anno 177, è detto Imp. nel prenome, titolo che ottenne poco avanti il fine dell'anno 176, e non lo iterò che nell'anno 178. e di nuovo nell'anno 179. Si vede ancora dalle dette medaglie che M. Aurelio nell'anno 178. fu detto Imp. VIIII. » ; « In niuna medaglia Medicea di M. Aurelio si segna con la Tr. pot. XXIX. il titolo d'Imp. VIII. ma solo nella P. Tr. XXX. sarà forsi in altre medaglie, e mi pare che sia nell'Occone; ma ciò poco importa. Le medaglie che ho registrare sono ordinarie; se alcuna non è nell'Occone, ella me lo avvisi. Per averle rimandato il libro, m' ha bisognato leggere in tavole che hanno caratteri di bronzo, e per vederle di nuovo, ho detto al Custode che vi era scorso un errore da correggere ec. perchè ora non posso più rivederle. Quì piove alla gagliarda dopo caldi eccessivi. Ella mi continui la sua grazia, e le bacio riverente le mani. Ella non aspetti più altro da me, perchè non ho più modo da servirla per essere chiuso il Gazofilazio. In una di Trajano nell'Occone ho corretto: Armenia & Mesopotamica &c. ho però veduto in altra medaglie leggersi anco: Armenia. Sono dunque ambidui i numeri nelle medaglie, cioè Armeni & Armeni AE. Firenze ultimo Settembre 1681" (Noris 1741, lettre XLIV, col. 149-152).