-Lettre du 30 juin 1682 (de Florence) : « Il Sig. Conte Ranucci giovane, nella Vigilia di S. Giovanni mi diede i primi fogli della stampa del suo Occone, quale mi pare riesca benissimo. Ha fatto ottimamente porre le teste degl'Imperatori nel principio. Quella di Giulio Cesare è quì di marmo bellissima di S. A. S. ed è calva, com'era esso, e lei l'ha fatto con li capelli. Era molto smunto e macilente, e sarebbe bene ch'ella la rifacesse. L'opera è eruditissima e piacerà all'ultimo segno per tante aggionte di medaglie, e resto obligatissimo alla di lei cortesia che col nominarmi, mi renderà vivo nella memoria de posteri: ago igitur gratias pro immortalitate immortales, è impossibile in opera sì vasta non inciampare qualche fiata, giacchè anco quandoque bonus dormitat Homerus. Gli errori da correggersi fino alla pag. 40. sono i seguenti. (liste des erreurs à corriger) » ; « La Galleria delli tre prossimi secoli di S. A S. contiene medaglie : D'Oro 299. D'argento 1004. Di mettallo o rame 532. Di piombo 113. 1948 (Ieri ne terminai l'indice diligentissimo di 52. Fogli grandi d'otto facciate l'uno). Circa la sua medaglia con la Tr. P. XII. e cons. V. di Gallieno le dico, che il comiatore aveva errato, poichè nel Baronio tomo 2. Annal. Anno Christi 265. vi si legge questa medaglia di Gallieno: TR. P. XI. COS. VI. Li fasti ottimi dell'indice dei Prefetti di Roma pongono dopo uno di mezzo pajo di Cos. seguenti il V. e VI. Cos. di Gallieno; e questo indice fu fatto nel tempo, ch'erano intieri e notissimi i fasti » ; « Concordano i fasti d'Idazio e Prospero antichi, ne veduti dal Panvinio o Baronio, quali congionti con la medaglia del Baronio presa dal Goltzio arguiscono d'errore il coniatore della sua; onde io più tosto correggerei la medaglia, che i fasti. Circa la Tr. p. XVI. essendo morto Gallieno nel marzo anno 268. o si dirà che principiò l'Impero anno 253. circa initium Martii, o che il Monetario per anticipationem ponesse la Tr. P. XVI. Io nella Galleria delli 3. ultimi secoli di S. A. che ho finito ordinare, veggo due piastre una di Ferdinando I. Gran Duca col rovescio di S. Gio: Testimonium perhibet 1610. che muorì nell'anno 1609 e vi sono le monete di Cosmo II, suo figlio con l'anno 1609 » ; « Se V. S. mi trasmetterà gli altri fogli, io li rivederò, come li Io, inviatimi, ed in questo foglio corretti. Io già le scrissi che bastava fare nel fine: Corrigenda, supplenda & c. e vi può porre altre medaglie se le ſono capitate dopo l'impressione. Il foglio però Io ov'è l'immagine di Lepido, io lo ristamperei, perchè vi sono spessi errori, ed ivi potrebbe porre M. Lepido Aedil. Cur. A V. 702. perch'era magistrato avanti la pretura. Ne può fare una carta corretta di quella facciata ed inviarme la, che la ricognoscerei se sta bene ec. Le dico il mio parere, ma a lei mi rimetto. Ho scritto minuto, e malamente perchè sono occupatissimo domi forisque per essere quì il P. Generale, che fra poco sarà costì per molte settimane. Mi conservi la sua grazia Sono tanto sazio, e stuffo di medaglie, che quasi le abborrisco, per la gran fatica di due mesi di assettare, quod gravius est, fare l'indice di due quinterni di carta di questa Galeria moderna di S.A.S. ch'era in sua camera tutta confusa. Firenze 30. Giugno 1682 » (Noris 1741, lettre LXVII, col. 208-212; Missere Fontana 2000, p. 170, note 42).