Fabio Prunducci - Cesareo Piperozzi - 1583-11-4

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Fabio Prunducci, Viterbo

Fabio Prunducci - Cesareo Piperozzi - 1583-11-4
FINA IDUnique ID of the page  15031
InstitutionName of Institution. Florence, Archivio di Stato
InventoryInventory number. CdA, I, c. 263
AuthorAuthor of the document. Fabio Prunducci
RecipientRecipient of the correspondence. Cesareo Piperozzi
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . November 4, 1583
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Viterbo 42° 25' 11.68" N, 12° 6' 47.20" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Francesco I de' Medici
LiteratureReference to literature. Barocchi - Gaeta Bertelà 1993, p. 246, n° 2721
KeywordNumismatic Keywords  Roman Coin , Otho , Coin For Trade
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia  https://www.memofonte.it/home/ricerca/singolo 6.php?id=461&daGiorno=1&aGiorno=31&daMese=1&aMese=1&daAnno=1546&aAnno=1695&intestazione=Fabio%20Prunducci&trascrizione=&segnatura=&cerca=cerca&
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 4 novembre 1583 (de Viterbe): "Magnifico Signor mio, Per la lettera che avete scritta a Meser Iacopo Mancini, ho visto quanto scrivete per il negozio della mia medaglia, per il che mi sono mosso a scrivere la presente e dicovi che la medaglia d'Otto, che vi mostrai, l'ho tenuta tre anni per Sua Altezza Serenissima et ancor ch'io sia stato ricerco da altri principi, non mi son mosso mai. Ora considerate se ora che ve n'ho fatta la dimandata fede, mi mettessi a trattarne con altri, però dicovi che io son uomo di mia parola e non putto et ecco ora ve ne mando l'inclusa mostra in carta. Vedasi e piacendo mandi Sua Altezza Serenissima uno che se n'intenda qua, acciò si sbrighi questo negozio, perché io vecchio di 60 anni e rotto fra molte altre indisposizioni e con carico di famiglia, non posso mettermi in spesa et in viaggio per questi tempi e massime avendo qui molti oblighi di medicina, come l'Ospidale et altre cose. Però siate voi uomo della vostra parola e fate che presto io sia risoluto a ciò, non piacendo a Sua Altezza Serenissima detta medaglia (che non credo ciò, per essere antica come in Roma è stata apprezata, che altrimente non ardirei trattar d'essa con tanto principe), possi, non piacendole, dar parola ad altri, come io desidero per fare il fatto mio e ricordisi che 500 piastre ne devo avere secondo fu posta la taglia qua da Sua Altezza Serenissima, quali potrà portar chi verrà per detta medaglia, poiché essendo benissimo conservata, non potrà se non grandemente piacere. Quanto alla vostra mancia, dicovi che meglio potrà Sua Altezza Serenissima darvi 50 scudi, ch'io 50 quatrini, nientedimeno assicuratevi, che io non mancherò di far quel che potrò, secondo il mio potere e con questo me le raccomando aspettando risposta e resoluzione. Di Vostra Signoria affezionatissimo Fabio Prunducci. Di Viterbo li 4 di novembre 1583" (Firenze, Archivio di Stato, CdA, I, c. 263; Barocchi - Gaeta Bertelà 1993, p. 246, n° 272).

References

  1. ^  Barocchi, P. - Gaeta Bertelà, G. (1993), Collezionismo mediceo. Cosimo I, Francesco I e il Cardinale Ferdinando. Documenti 1540-1587, Modena.