-Lettre du 7 août 1655 : sur l’avantage du bronze sur l’or et l’argent : « parlo pero di medaglie di metallo dove gli antichi romani e greci (prevedendo che o per avarita de gli huomini o per qualche accidente del mondo l’oro et l’argento si sarebbe facilmente disfatto) hanno impresso tutto cio che di perpetuare a’ posteri hanno preteso » ; Gottifredi tente de vendre en bloc et de son vivant sa collection de monnaies ; il possède des monnaies d’or et d’argent « di perfetta bellezza » ; entre 1652 et 1655, il a augmenté son médailler avec « 200 medaglie conservatissime tra grandi et mezzane et passa 60 medaglioni tutti eccellenti, ma anco per averne megliorate passa 250 altre levando le poco conservate, rimettendo in lor luogo le conservatissime et a quello che sopra ogni altra cosa stimo è la aggionta del Pescennio, ma più dell’Othone in rame, con che il mio studio essendo intieramente perfetto, non vi è studio che per medaglie di metallo possa strale a paragone » ; il a visité les plus grands médailliers d’Italie : « io ho veduto in Roma due studii famosi di Farnese et Boncompagni, tre in Venetia, uno a Padova, uno a Bologna, quello del Gran Duca et quello del Niccolini a Fiorenza. Ho inteso da altri che hanno veduto quello del Duca di Savoia, del Duca di Baviera, del Duca d’Orléans et di 12 altri insigni che doppo il disperdimento di quello del già Principe d’Ayx se ne trovano in Francia da delli quali io ho l’inventario di 7..”). « un pensiero che prima della mia malathia, ma molto maggiormente da poi, ho ahuto et ho circa le mie medaglie qual saria di venderle tutte in via mia ad uno solo, quando trovassi compratori delettanti, anco li miei figli che sono troppo teneri, doppo la morte mia non le buttino per non conoscerle, o almeno non le dissipino fra molti, e così si perde il nome di così famosa adunanza come ho visto seguirsi di quelli studii d’Italia, doppo la morte di quelli che l’avevano adunati » ; il a toujours collectionné le bronze seulement : « in quelle di metallo ho fondato il mio studio », en conséquence de quoi, il espère que « se si trovasse persona che se ne deletasse più volentieri le darei fuor d’Italia, che in Italia dove della virtù et erudditione si fa stima minore che in alcuna parte del mondo » ; Gottifredi est en cheville avec Otto van Zijl qui agit pour le compte d’un acheteur inconnu mais qu’il suppose être l’archiduc Léopold : « P. Zylio era in Roma nel 1652 e vidde il mio studio era inferiore assai assai a quello a quello (sic) che è hoggi, havendovi io non solo aggiunto… 200 medaglie consolari… et … 60 MM (médaillons) eccelenti » (1640-1705) (Pesaro, Biblioteca Oliveriana, Ms. 76, ss. 132v.-133v. (s. 133): f. 11v-12v ; voir Molinari 2004, p. 122, notes 4 et 7, p. 128, note 30, Missere Fontana 2009, p. 205, note 163, p. 206, note 166, p. 295, note 371, p. 296, note 372, p. 299, note 387, p. 301, note 405; Molinari 2020, note 42).