Francesco de' Ficoroni - Antonio Francesco Gori - 1733-5-9

From Fina Wiki


Francesco de' Ficoroni, Rome

Francesco de' Ficoroni - Antonio Francesco Gori - 1733-5-9
FINA IDUnique ID of the page  5191
InstitutionName of Institution. Florence, Biblioteca Marucelliana
InventoryInventory number. AL XII, f° 47r-48v
AuthorAuthor of the document. Francesco de' Ficoroni
RecipientRecipient of the correspondence. Antonio Francesco Gori
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . May 9, 1733
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Rome 41° 53' 41.28" N, 12° 29' 7.22" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Silvestro Pomarede, Jean Foy-Vaillant
LiteratureReference to literature. Foy-Vaillant 17031, Ficoroni 17362, Ficoroni 17403
KeywordNumismatic Keywords  Roman Republican , Gems , Valeria , Engraver , Plates , Book , Collection Numbers , Lead Tokens
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
Map
Loading map...
You can move or zoom the map to explore other correspondence!
Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 9 mai 1733 (de Rome) : “Ill.mo Sig.re, e Prone Col.mo. Per la tardanza di chi mi portò sua gentilis.ma nello scorso sabato, mi s’impossibilitò di rispondervi, e venendo di ricevere altra sua con questa posta, devo ben ringraziarla del suo degnis.mo sentimento su la parola VALERIENSES, possa denotare la compagnia d’Istrioni, detta Valeriensis dalla famiglia Valeria, che in sommo grado si vede stata, anche nell’Imperio di Augusto, secondo l’esplica su le monete fatta dal Vaillant; Per altro avevo congetturato potesse alludere a popoli Valeriensis della Spagna, o alla leggione Valerienses sotto di Augusto. Con occasione le mandarò il solfo della maschera incisa nell’altro lato dell’ametisto, della quale gemma non penso disfarmi, a causa che le numero 300 maschere, e Mimi, ed altri Attori, sono tutti miei, che compongono la mia raccolta, e maggior parte sono intagliate ne rami da q.o Monsù Pomarede che parendomi portarsi bene, le lo raccommando nell’occorrenza di far intagliare. Per le due gemme si prenda ogni commodo a rimandarle, quando non siano di gusto del suo Amico. Godo sentire l’intrapreso suo corso per molti luoghi, che oltre ritrovarà monumenti da far disegnare, [c. 47 v.] goderà svario e hilarità di mente da tante sue commendabili fatighe, onore di cotesto Cielo Toscano a differenza del nostro, dove non v’è alcuno, se non vanaglorioso, che è certo disgrazia, ed Io benché non dotto, almeno di genio a raccogliere da trenta anni in qua cose d’erudizione, ne sono stato vessato, e penato, come è noto a tutti e ben vorrei, che all’arrivo della più vicina città gl’inopinasse di portarsi in q.a città, sommamente goderei di offerirmela e vedrebbe le mie raccolte, che oltre le lapidi, metalli e gemme, un n.o di 500 piombi diplomatici che da Traiano fin’a Giustiniano, e da Papi del 6° secolo fin’al 12° arrivano, e altri piombi de primi verii notarii, Vescovi, Acivescovi Costantinopolitani Greci, e latini, senza li serviti nelle feste, congiarii trionfi’Ma come mi sono spropriato all’intagli delli rami, ed ho diviso il tutto in cinque opere, è facile, che le ne giungerà il proietto.” (Firenze, Biblioteca Marucelliana, AL XII, f° 47r-48v – online).

References

  1. ^  Foy-Vaillant, Jean (1703), Nummi antiqui familiarum romanarum perpetuis interpretationibus illustrati, Apud G. Gallet Praefectum Typographiae Hughetanorum. Amsterdam.
  2. ^  Ficoroni, Francesco de (1736), Le maschere sceniche e le figure comiche d'antichi Romani, nella stamperia di Antonio de Rossi, Rome.
  3. ^  Ficoroni, Francesco de' (1740), I piombi antichi, nella stamperia di Girolamo Mainardi, Rome.