-Lettre du 9 mars 1743 (de Rome): “Godo al sommo che felicemente sia ritornato in città, e che abbia ritrovato i consaputi vasi Etruschi di suo piacere, nonostante la disgrazia di due rotti, benché possansi riunire; anche Io ricevei le medaglie dal noto P. Predicatore de minimi, quella di Poppea mi è piaciuta, e molto più d'altra di Gordiano Africano battuta in Egitto, e questa l’ho posta nella mia serie mezzana, poiché la Poppea l’avevo, quella di Giulia Pia [?] è moderna, né si da che in’Agrippina, e Domizia, e Giulia di Tito; Molto di pregio sarebbe stato il medaglione di Erode con altra testa [?], se fosse stato conservato. VS. Ill.ma scrive di non desiderare altro di questa sorte di monumenti, nonostante credo che molto farebbe mostra nella sua raccolta uno alto d’un palmo, e mezzo con lettere Etrusche, e ornato dapertutto, da che può credersi, che venne fatto per goderlo, come si fa al presente de pitture e ne vasi, e piatti fatti col disegno del Bonarruoti; me n'è stato dato il disegno in piccolo, ma è di fama molto più bella, e di [?] che non mostra il disegno, e non ne vuole meno di scudi 15, e perciò le accludo l’abbozzo delineato, che il delineatore l’ha fatto gotico ma è bellis.o [c. 247 v.] ... Fra le mie 200 e più gemme scritte ed altre d’erudizione, che da tempo ho raccolte, e che vado facendo intagliare, vi è q.a dell’accluso disegno incisa in diaspro sanguigno verde; rappresenta la Trinachia, e come nell’antichissime medaglie della Sicilia, è espressa con tre gambe e tal volta ingiontevi tre spighe di grano per l’abondanza [?]. In questa gemma vi è la figura dell’Oriente, credo per indicare, che la Sicilia, e suoi tre promontorii esser la chiave per andar nella Grecia, e che sia stata incisa dopo che i Romani si resero padroni della Sicilia, s’impadronirono delle parti dell’Oriente. Sò che VS. Ill.ma è occupatissimo ma col commodo sentirei volontieri il suo commendabilissimo parere, e le fò um.ma riv.za Di VS. Ill.ma” (Firenze, Biblioteca Marucelliana, BVII, 11, f° 247r-v – online).