Giovanni Gentili - Antonio Cocchi - 1742-12-17

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Giovanni Gentili, Livorno

Giovanni Gentili - Antonio Cocchi - 1742-12-17
FINA IDUnique ID of the page  15708
InstitutionName of Institution. Private
InventoryInventory number. Archivio Baldasseroni, Epistolario Cocchi, 168/2
AuthorAuthor of the document. Giovanni Gentili
RecipientRecipient of the correspondence. Antonio Cocchi
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . December 17, 1742
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Livorno 43° 33' 2.63" N, 10° 18' 32.87" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation.
LiteratureReference to literature. Fileti Mazza - Tomasello 1996, p. 57-581
KeywordNumismatic Keywords  Discovery Of Coins
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 17 décembre 1742 (de Livourne): "È stata per verità una vergogna la mia, d'aver lasciato passar tante settimane senza neppur avervi ragguagliato di quel che si sarà parlato costà sul proposito d'alcune scoperte fatte nelle nostre vicinanze per questi piani in genere d'antiquaria, dopo l'arrivo del dottor Giovanni Targioni. Io certo mi merito il vostro rimprovero, ma sappiate che questa mia trascuraggine, è proceduta dall'aver desiderato che mi capitasse fra mano qualche rarità per farvene un presente, ed ora che io veggo che ciò non può seguire, mi permetterete che io vi dica in succinto che arrivato Targioni si impararono a conoscere le tracce dell'antico Porto Pisano. Egli ce le potette additare mediante alcune memorie da esso trovate nella Biblioteca Magliabechiana, e per aver osservato alcune iscrizioni sopra d'un certo ceppo che resta a dirimpetto a quei casamenti che vediamo alla distanza d'un miglio prima d'entrare in Livorno dalla Porta a Pisa, chiamati volgarmente le casine della Fonte a S. Stefano. Queste iscrizioni in marmo eran state copiate, e mi vien detto che copia delle medesime fosse stampata poco dopo in qualcuno dei fogli delle Novelle Letterarie, vi trasmetto la copia di quelle due che sono le intelligibili, perchè mi figuro che il dottor Giovanni ve l'avrà data, il quale partito che fu si giudicò opportuno mediante il favore d'alcuni miei amici, di tentare una escavazione in quei contorni, supponendo che altre memorie si dovessero ritrovare. Lo scavamento si tentò vicino alla strada maestra, e alla distesa di poche braccia, con l'andar sotto cinque in sei piedi, s'incontrarono muraglie grossissime fino di braccia e due terzi principio di fondamento, piccole volte, piani di smalto d'insolita resistenza. Fra la terra che bisognò sollevare, si raccapezzarono disperse da 20 in 30 medaglie, la più parte in rame, e di grandezza diversa d'alcuni imperatori, quasi tutte poche stimabili perchè consumate; e non distinguibili oltre alle medaglie, ci furono scoperti da' lavoranti, che furon gl'arbitri supremi del lavoro, de' frammenti di marmo scorniciati e puliti, altri pezzi d'iscrizioni, frantoi coloriti e un pezzo di mosaico, fusti d'acquedotti di terracotta saldissima, ed un intaglio di canale di piombo, di gran diametro; s'ebbero ancora de' rottami d'anfore e di vasi di terra d'un lavoro molto gentile e pulito, una gran quantità di chiodi e attaccagnoli tutti di rame, e sopra la sommità del campo prossimo, si potevano dissotterrare molti scheletri, la più parte guasti e stritolati. S'aspettava che il dottor Targioni ritornasse a Livorno per continovare l'escavazione, ma l'aver mutato egli pensiero, e la malvagia situazione della stagione, ci ha fatto risolvere di ricoprirla. Quelle medaglie ve le doneremo tali quali sono, e se mai ce ne capiteranno delle buone, saranno vostre. [...]" (Archivio Baldasseroni, Epistolario Cocchi, 168/2; Fileti Mazza - Tomasello 1996, p. 57-58).

References

  1. ^  Fileti Mazza, Miriam and Bruna Tomasello (1996), Antonio Cocchi primo antiquario della Galleria fiorentina 1738-1758, Modena.