19 May 1628 (from Aix): “Quanto alla medaglia contorniata di Elagabalo con il rovescio della donna jacente nel lettisternio, accompagnata del serpente et dell’ iscrittione REGINA, ch’io haveva pensato poter essere l’istesso Elagabalo habitu muliebri col suo titolo di REGINA mentionato dal Xiphilino, io lasciero volontieri la mia congiettura per amor di V. S. et del Sre Rockox, li cui parere io riversico et devo seguitare come oracoli indubitabili, massime in queste materie, et vi sotoscrivero sempre senza iscrittione bellissima, che si vede nel Grutero, pagina xlvi. Num° 10 PRO SALVTE D.D. N.N. IMP. CAES. M. AVR. ANTONINI PII. FEL. AVG. ET M. AVR. ALEXANDRI NOBILISSIMI CAES. TOTIVSQUE DOMVS DIVINAE EORUM. Ma non pero crederei che fosse necessario di ricorrere al cognome di Aquilia SEVERA per la origine di quello di Alessandro SEVERO Imp. Poi ch’egli si qualifica in molte iscrittioni da me vedute: IMP. CAES. DIVI. SEVERI PII NEP. DIVI ANTONINI MAG. PII FIL. M. AVREL. SEVERVS ALEXANDER P. F. AVG. etc. et specialmente in quella posta nel Grutero, pag. M.LXXVIII-8; sendo certo ch’ègli volse passare per il figlio di Caracalla (al quale furono concessi gli divini onorii, piu tosto che di Elagabalo et per nipote di Septimo Severo. Ben vorrei credere che sendosi lasciato mutare il cognome di ALEXANDER in luogo di ALEXIANVS, et fattosi rapresentare in molte medaglie sotto habito di Alessandro magno, hora con l’exuvie leonine, hora con la celata in testa, egli volse che Mammea sua madre tenesse respettivamente il luogo di Olympia madre di Alessandro; havendo io veduto medaglie contorniate pure di detto Imperatore, per quanto si vedeva dall’effigie con il nome nondimeno di ALEXANDER MAGNVS MACEDO, et con il rovescio della madre di Alessandro magno giacente nel lettisternio, con il serpe appresso et l’inscrittione OLYMPIA REGINA. Anzi ho veduto in una bellissima medaglia greca in Roma appresso il Sre Vic. Cobergo, laquale sara forzi passata per le mani di V. S., dove si leggeva distintissimamente CC CL. , d’onde s’impara ch’egli, non contento del cognome d’Alessandro, si volse ancora dar un prenome di Olympio, per l’amore materno, ch’egli voleva comparare a quello della regina Olympia. Et chi volesse applicare a questa intentione questa mia medaglia, non sarebbe forzi incompatibile che tal figura di REGINA, senza il nome di Olympia, fosse posta per quella di Mammaea, et che dall’altra parte la testa postavi con iscrittione: ANTONINVS PIVS AVG. fosse di Caracalla, sendo tal volte difficili a distinguere le sottigliante tra le effigie di Caracalla et quella di Elagabalo, massime quando non sono di buona maestria, come son tutte le medaglie contorniate. Et quando la effigie potesse convincere che fosse piu tosto di Elagabalo (come pare), che di Caracalla, non pero sarebbe incompatibile che la medaglia fosse fatta a questo modo in honore di Alessandro imperatore poi ch’egli lo fece Caesare et lo chiamo alla dispositione di ricevere l’impercio come fece. Cio che maggiormente mi preme in questi particolari, e l’opinione ch’io ho (forzi mal fondato), che tutte le medaglie contorniate siano tutte fatte in un medesimo secolo, molto posteriore di quello Alessandro imperatore, non per moneta publica, ma più tosto per gusto, o donativi di persone private, secondo l’inclinatione delle quali, virtuosa o viciosa, par che si facessero restituere et battere medaglie ad honore di imperatori virtuosi come Trajano, Tito, Marco, Alessandro, Constantinino et altri simili, et non solo dell’imperatori, ma di altre persone illustri, comedi Homero, Horatio, Salustio et altri, et all’incontro da persone viciose, si restituissino medaglie contorniate di Nerone, Domitian, Commodo, Elagabalo, Apollonio et certi aurigatori circensi incogniti, dove cercavano vana gloria racommandando talvolta attioni vituperosissime, come si vede tanta raccolta in Parigi. Et di questo genere io m’era imaginato che potesse essere questa medaglia di Elagabalo, con l’inscrittione REGINA, nel più sinistro intelleto che vi si potesse dare sotto il velo però della figura solita rappresentarsi per Olympia, non parendono piu incompatibile che quel portento havesse volute nubere Hervcole che di farlo rappresentare seco sotto figura d’un serpe, havendo gli pigliato le veste muliebri, et a dirle il vero, ho fatica di comprendere che possa essere piu convenevole detto serpente ad Aquilia Severa, per essere vestale (sia per tener luogo di Giove a d’altra deita), che a detto Elagabale istesso, che era sacerdote lui ancora del Dio Elagabalo et che volse finalmente essere lui medesimo l’istesso Dio Elagabalo, sotto ‘l cui culto si comprendevano in quell’ Oriente diverse deita alla guisia Egittia, cosi feminine come maschile, si come si puo cavare del quel Deo Mitra, che non meno comprende la luna ch ‘l sole ci da quel Dio Luno, che non meno comprende il sol che la luna” (Rooses et Ruelens IV 1904, no. 550, p. 412-414).