Sebastiano Erizzo - Pirro Ligorio - 1569-8-20

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Sebastiano Erizzo, Venice

Sebastiano Erizzo - Pirro Ligorio - 1569-8-20
FINA IDUnique ID of the page  4759
InstitutionName of Institution. Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana
InventoryInventory number. Ms 277, cc. 163r-164r
AuthorAuthor of the document. Sebastiano Erizzo
RecipientRecipient of the correspondence. Pirro Ligorio
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . August 20, 1569 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Venice 45° 26' 13.88" N, 12° 20' 4.52" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Alfonso II d'Este
LiteratureReference to literature. Erizzo 15681, Melchiorri 1825, p. 9-112, Missere Fontana 2013a, p. 337, note 99, p. 338, note 102, p. 34X, note 1873, Marconato 2018, p. 277-2784
KeywordNumismatic Keywords  Roman , Contorniates , Caracalla , Coin Die , Nero , Corrosion , Marcus Aurelius , Roman Provincial , Nicaea , Corcyra , Kroton , Caracalla
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia  http://paduaresearch.cab.unipd.it/10511/1/marconato claudia tesi.pdf
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 20 août 1569 (de Venise): "A MESSER PIRRO LIGORIO Magnifico signor Pirro mio honorando, di quanta consolatione e contento mi sieno state le lettere di vostra signoria di XV del presente, io non potrei con parole spiegare. Perciò che oltre all’utilità ch’io ricevo dai suoi dottissimi discorsi intorno a quelle cose ch’io le propongo, mi è sommamente caro il vedere con quanta cortesia ella mi scrive. La dichiaratione della medaglia del Marco Aurelio, greca, col satiro per rovescio, mi è piaciuta assai, poi ch’io veggo che la città indiana dei Nicensi battè la detta medaglia a questo principe, con la impresa del satiro, dinotante il suo edificatore Baccho. Sì come noi parimente vediamo in altre diverse medaglie romane, c’hanno per riverso imprese che mostrano i fondatori, i principi e gli accrescimenti della città; secondo che si scorge in quelle medaglie, c’hanno la lupa con Romolo e Remo sotto le poppe, Marte che viene a giacersi con Rhea, la scrofa con gli scrofati di Lavinio, il rapimento delle Sabine, come a lungo et ai luoghi suoi nel libro mio delle medaglie s’è ragionato. Tutto quello che vostra signoria tratta nel suo discorso di Baccho e di Pane suo capitano mi ha sodisfatto sommamente; et ancora quanto mi scrive dei popoli nicei, dei quali e delle molte città di Nicea, scrive Stefano De Urbibus. Facendo ancora mentione della città indiana, la quale per essere stata da Baccho edificata, non ci fia dubbio che non sia la città propria che battè la sudetta medaglia, con la impresa del Satiro, overo di Pane, alludente al suo fondatore Baccho. Né sopra ciò accade dir’altro. Piacemi ancora la notitia ch’io ho da vostra signoria ricevuta di quella reina de’ Corcirensi, Nausice, espressa in quella moneta di metallo, che le mostrai allora ch’ella venne a vedere le mie medaglie; il qual giorno// [c. 163v] fu a me veramente avventuroso sopra ogn’altro, quando io presi la sua amistà. Ma le lettere intorno alla testa della donna, non posso intendere, parte per la soa difficoltà et parte ancora per non essere bene state coniate nella mia medaglia, che sono queste: «ΙΟΥΠΡΟΚ ****/ **» et altre che non si leggono. Onde desidero in ciò lume da lei, che so che deve averne qualche memoria negli scritti suoi, sì come ella me ne dà contezza nella iscrittione delle lettere dal rovescio; et anco vorrei intendere, come si vegga che i Corciresi battessero tale moneta. Io questi giorni ho fatto acquisto di una bella e ben conservata medaglia di Crotone di uno Antonino Caracalla, di bel metallo, con tale iscrittione intorno alla testa: «M.AVREL. ANTONINVS PIVS AVG. BRIT.». Ha per riverso una dea velata il capo, giacente in un letto, overo lettisternio, che porge la destra innanzi; et vi si vede dirimpetto una serpe; e sotto il lettisternio, leggonsi queste lettere «REGINA». Quel ch’io vorrei sapere è se cotal dea nel lettisternio è Giunone, che fu chiamata «magna regina», secondo che le monete in argento Romane ci fan vedere, che dall’un lato hanno la testa di questa dea, vestita il capo di pelle caprina, con tali caratteri puntati dietro alle spalle, «I.S.M.R.» ciò è l’uno: «Sospita Magna Regina». Ma et secondo quei versi del gran Publio Vergilio «Ast ego divum incedo Regina, Iovisque et soror et coniunx». Il che ci viene dimostrato ancora da molte monete in argento. Et se la dea Giunone stia giacente nel letto, secondo il costume antico romano, ch’era di porre alcune loro deità nei letti, ne’ loro tempii, nell’occasioni di fare i sacrificii, per placare l’ira divina. Nel qual tempo facevan per alcuni giorni, in Roma, il Lettisternio; placando con l’uso di questi letti acconci et ornati et capaci Apollo, Latona, Diana, Ercole, Mercurio, Nettuno, et altri idii. Desiderando io appresso intendere da vostra signoria perché dirimpetto a cotal dea Giunone vedesi la serpe, sì come// [c. 164r] parimente la vediamo appresso il suo simulacro nei riversi delle monete d’argento, battute in Roma sotto i consoli. Et sopra in tal materia non dirò altro, atendendo sua risposta. Io ho inteso, che l’Illustrissimo signor Duca vostro ha fra le sue cose antiche un conio di un Nerone dal conio mezano, col quale sua eccellentia ha fatto coniare la medaglia del detto Nerone coniata di tal conio. Mi sarebbe carissimo sopra modo, di che la prego quanto posso, pur che ciò si faccia senza suo disconcio in parte alcuna; ma bisognerebbe riconiare una medaglia di metallo antica, che per essere corrosa, non valesse più da niente. Se io ciò potrò ottenere dalla sua autorità, me lo riputerò a gran favore. Basciando le mani a vostra signoria e pregandola a comandarmi confidentemente, come a cosa sua, ch’io mi tengo essere. Di Vinegia, li XX di agosto 1569" (sur une contorniate de Caracalla avec Junon (en fait Olympias, mère d’Alexandre; cas apparent d’une fabrication de faux : frappe avec un coin nouveau sur des monnaies antiques) (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, cc. 163r-164r; Melchiorri 1825, p. 9-11; Missere Fontana 2013a, p. 337, note 99, p. 338, note 102, p. 34X, note 187; Marconato 2018, p. 277-278).

References

  1. ^  Erizzo, Sebastiano 1568. Discorso di M. Sebastiano Erizzo sopra le medaglie de gli antichi, con la particolar dichiaratione di esse medaglie …, nuovamente ristampato ... In Vinegia: Appresso Giovanni Varisco, et compagni.
  2. ^  Melchiorri, Giuseppe (1825), Lettere inedite di Sebastiano Erizzo da un manoscritto dalla Biblioteca municipale di Vicenza, nella tipografia Contedini, Rome.
  3. ^  Missere Fontana, F. (2013), "Sebastiano Erizzo tra collezione, epistolario e riscrittura", Numismatica e Antichità Classiche, 42, pp. 329-355.
  4. ^  Marconato, Claudia (2018), Edizione critica dell'epistolario di Sebastiano Erizzo, letterato veneziano del secondo Cinquecento, Unpublished PhD, Padua-Liège.