-Lettre du 17 septembre 1703 (de Padoue) : « O quanto mi ha spiaciuto non haverla potuto riverir quando è statta qui in Padova ultimamente, sì per farle vedere alcune medaglie rarissime, come per risentir li suoi virtuosi pareri intorno alli loro contenuti, massime in una di Domitiano, di cui ho fatto un abbozzo, che vedrà qui ingionto. Non mi so figurare come habbino a leggersi le littere d’intorno alla testa, cioè le ultime CONS. P. P. II. Mi persuadono potessero dire CONSERVATORI PATRIS PATRIAE, ma considerando potter correre solo attorno a quelche deità, oltre che li doi II non so rilevarli, abbandono il pensiero. Havevo fatto il disegno per mandarlo a Roma al sig. Sabbatini, ma pensando esser più breve la strada di Rovigo incomodo la sua bontà per il di lei giudicio » ; « IMP. CAES. DOMIT. AUG. GERM. P.M. TR. P. VIII. CONS. P. P. II. Testa di Domiziano. S. C. L’imperatore sedente sopra d’un palco a di cui piedi si vedono tre vasi, co’ la destra porge a doi figure stolate la patera, tenendone pur anco loro una dietro a quali si vede un temio di quatro colone. Si desidera l’esplicatione delle sodette littere CONS. P. P. II. Il contenuto del rovescio i rifferisce alli giochi secolari. La medaglia è della prima grandezza, e de’ doi metalli, per quello che so non veduta da alcun scrittore di simil materie non vedendosi altre littrere che il S. C., differendo questa dalla IX descritt da un francese Rainssant da Rems sì nel tempio che né vasi che paiono pien di frutti sendo nella mia diversi di forma e senza alcuna cosa con dentro, come corre nell’epigrafe tanto nel circuito, come nella base del palco, non vedendosi come ho detto che il puro S. C. » ; « Le mando pure doi altri thesorri, l’uno d’ottone mez(zano) assai grossoto con una quadriga con l’imperatore sopra che tiene un trofeo, che non so che scrittore lo rifferisca, l’altro di Antonino Pio con l’anno 4° e testa che nella sommità di detta ha un non so che che s’assomiglia ad un occhietto e d’avanti al petto il caduceo, non si sa sia testa di Mercurio. Tengo pure doi altre di detto l’uno col giudicio di paride d’intorno alla bellezza delle tre dee, che sono sopra il monte Ida, e l’altra con Ercole che tiene a’ piedi una figura d’huomo morto et un cavalo, et è in atto di ammazzarne un altro con la clava, prendendo( ?) li cavali di Diomede re di Tracia, che nodriva di carne humana, e la storia( ?) dello stesso Re che lo gettò a divorar dall’istessi. Tengo pure un Pescenio grande con Bacco, simile a quello pone l’Angeloni, et una Plotina, e Plautilla mezzana tutte acquistate (sic) il mese passato. Non gle ne mottivo altre perché non le capirebbe il foglio, mi riserbo a fargle vedere a nova sua venuta di qui, perchè ne ho qualche numero che non sono statte vedute, né dal’Occone, né Birago, né Vaillant » (Rovigo, Biblioteca dell’Accademia dei Concordi, Silvestri 190, lettre 57 ; F. Missere Fontana 2014, p. 364-5, notes 102, 107, 110, 158).