| |Literature=Zeno 1752, lettre n° 159, p. 313-314; Zeno 1785, vol. III,, Lett. 618, p. 423-424; Tomassini 2021, p. 125, note 429 | | |Literature=Zeno 1752, lettre n° 159, p. 313-314; Zeno 1785, vol. III, Lett. 601, p. 380; Tomassini 2021, p. 125, note 429 |
| |Grand document=-Lettre du 25 mars 1724 (de Vienne) : « Con la vostra letterato ricevuto il Tiberio in oro, che mi avete inviato. La medaglia mio è stata cara, se ben ne aveva altra simile in tutte le sue parti ; poichè non mi è punto difficile di cambiarla in altra ch’io ancora non abbia. Mi contento anche a riguardo del prezzo, e ne ringrazio si voi, che me l’avete procurata, si il mio amatissimo Sig. Compare Patarol, che si amorevolmente vi ha assisitsto per favorirmi. Fatte voi lemie parti. Scrivo a nostro fratello, che vi rimborsi prontamente, com’è di dovere, di quanto avete datto alla medaglia suddetta, a raguagliodi due zecchini, e gr. 13. Per il peso, e di un filippo per il soprappiù che ne ha voluto l’orefice. Medagli imperiali d’oro di egual peso del secolo alto si possono prender sempre a tal patto ; non cosi tutte qualle del secolo basso, che pesano appena la meta ; quando pero non suffero di qualche rarità o per la testa, o per il rovescio, in particolare quando sono d’imperatrici, che nei secoli bassi tutte sono stimevoli e ricercate. Nel secolo alto le teste di femmine sono quasi tutte rare, cioè fuori di quelle di Sabina, delle due Faustine, di Lucilla, le quali in oro sono le piu oridnarie, quando non abbiano rarità nel rovescio. Dei XII cesari in oro, le teste più communi sono di Augusto, di Tiberio, di Nerone, di Verspasiano, di Tito, e di Domiziano. Cio dicovi per vostra regola : ma la più sicura per più riguardi si è, che prendiate sempre il consiglio del Sig. Patarol, di cui solo e per la sincerità, e per l’intelligenza mi fido. Tutte le medaglie d’oro con più teste sono rare ; cosi quelle che nel rovescio han molte figure, o qualche tempio, o altra fabbrica. Io spero ancora col mezzo del vostro amore, e della buona direzione dell’amico far qualche bell’acquisto » (Zeno 1752, lettre n° 159, p. 313-314). | | |Grand document=-Lettre du 25 mars 1724 (de Vienne) : “Con la vostra lettera ho ricevuto il Tiberio in oro, che mi avete inviato. La medaglia mi è stata cara, se ben ne aveva altra simile in tutte le sue parti; poiché non mi è punto difficile di cambiarla in altra, ch’io ancora non abbia. Mi contento anche a riguardo del prezzo, e ne ringrazio sì voi, che me l’avete proccurata, sì il mio amatissimo Sig. Compare Patarol, che sì amorevolmente vi ha assistito per favorirmi. Fate voi le mie parti. Scrivo a nostro fratello, che vi rimborsi prontamente, com’è di dovere, di quanto avete dato della medaglia suddetta, a ragguaglio di due zecchini, e gr. 13 per il peso, e di un filippo per il soprappiù che ne ha voluto l’orefice. affinché suo fratello possa meglio districarsi nella ricerca delle monete: Medaglie Imperiali d’oro di egual peso del secolo alto si possono prender sempre a tal patto: non così tutte quelle del secolo basso, che pesano appena la metà; quando però non fussero di qualche rarità o per la testa, o per il rovescio, in particolare quando sono d’Imperatrici, che nei secoli bassi tutte sono stimevoli e ricercate. Nel secolo alto le teste di femmine sono quasi tutte rare, cioè fuori di quelle di Sabina, delle due Faustine, di Lucilla, le quali in oro sono le più ordinarie, quando non abbiano rarità nel rovescio. Dei XII Cesari in oro, le teste più comuni sono di Augusto, di Tiberio, di Nerone, di Vespasiano, di Tito, e di Domiziano. Ciò dicovi per vostra regola: ma la più sicura per più riguardi si è, che prendiate sempre il consiglio del Sig. Patarol, di cui solo e per la sincerità, e per l’intelligenza mi fido. Tutte le medaglie d’oro con più teste sono rare; così quelle che nel rovescio han molte figure, o qualche tempio, o altra fabbrica. Io spero ancora col mezzo del vostro amore, e della buona direzione dell’amico far qualche bell’acquisto. Ma non ho fretta, poiché le forze non resistono al molto aggravio, e i quartali vengono lentamente. Ne matura il terzo con questo mese, di cui siamo alla fine» (Zeno 1752, lettre n° 159, p. 313-314; Zeno 1785, vol. III, Lett. 601, p. 380; Tomassini 2021, p. 125, notes 428-429). |