| |Grand document=Lettre du 30 juillet 1574 (de Venise): "Serenissimo mio Signore, Messer Giulio Calistano mi ha dato dodice medagline di bronzo et una di argento; la maggior parte d' esse segnate de le spintrie [?] di Tiberio et altre con il numero solo, acciò che a nome suo io le manda all'Altezza Vostra, si come faccio per il presente procazio. Io non volea pigliar questo asseto, sì perché non mi parono meritevoli tutte d'essere accompagnate con quelle di Vostra Altezza, sì perché de tutte ne vuole sesanta scudi, ch'è prezzo molto sconvenevole, nondimeno, avendomigli tanto pregato, ho ardito di mandarglile sicuro quasi che debbiano retornar in qua. Nondimeno l'Altezza Vostra si contentarà di vederle e quando che le ne siano alcune che li piaccino, si degnarà farme comettere quanto averò a fare. Con esse le mando un medaglione mio di Commodo con la testa di Palade, il quale se piacerà all'Altezza Vostra, averò caro che si compiaccia di tenerlo, e perché rispetto alcuno non la ritengano di non ritenerlo, sodisfacendole, le dico ch'esso medaglione sta a me in scudi trenta d'oro, non già che per questo io chieda cosa alcuna all'Altezza Vostra, alla quale con tutto il core m'ofero, raccomando e dono." (Firenze, Archivio di Stato, MP 663, c. 62; Barocchi - Gaeta Bertela 1993, p. 78, note; voir Missere Fontana 1995, p. 181, note 99). | | |Grand document=Lettre du 30 juillet 1574 (de Venise): "Serenissimo mio Signore, Messer Giulio Calistano mi ha dato dodice medagline di bronzo et una di argento; la maggior parte d' esse segnate de le spintrie [?] di Tiberio et altre con il numero solo, acciò che a nome suo io le manda all'Altezza Vostra, si come faccio per il presente procazio. Io non volea pigliar questo asseto, sì perché non mi parono meritevoli tutte d'essere accompagnate con quelle di Vostra Altezza, sì perché de tutte ne vuole sesanta scudi, ch'è prezzo molto sconvenevole, nondimeno, avendomigli tanto pregato, ho ardito di mandarglile sicuro quasi che debbiano retornar in qua. Nondimeno l'Altezza Vostra si contentarà di vederle e quando che le ne siano alcune che li piaccino, si degnarà farme comettere quanto averò a fare. Con esse le mando un medaglione mio di Commodo con la testa di Palade, il quale se piacerà all'Altezza Vostra, averò caro che si compiaccia di tenerlo, e perché rispetto alcuno non la ritengano di non ritenerlo, sodisfacendole, le dico ch'esso medaglione sta a me in scudi trenta d'oro, non già che per questo io chieda cosa alcuna all'Altezza Vostra, alla quale con tutto il core m'ofero, raccomando e dono." (Firenze, Archivio di Stato, MP 663, c. 62; Barocchi - Gaeta Bertelà 1993, p. 78, note; voir Missere Fontana 1995, p. 181, note 99). |