| |Grand document=Lettre du 18 novembre 1580 (de Rome): "Molto Magnifico et Eccellentissimo Signor mio, nella sua delli 8 del presente ho inteso che Vostra Signoria, colla solita sua destrezza, ha discoperto la voluntà di Sua Altezza Serenissima sopra della mia provisione concessame da lei per grazia. E perché io me so sempre comprenso con il volere di Sua Altezza Serenissima, non devo se non contentarme di quanto sopra di ciò li ha detto, si che in questo non acade altro se non de ringraziar Vostra Signoria dell'offizio che ha fatto per me, con pregarla me comandi, per sempre la servirò di bon core. Crederò che Prospero, mio figliolo, li abbi detto da parte mia che io desidero che Vostra Signoria me facci grazia de vedere se si potesse avere da Sua Altezza Serenissima qualche remeddio al mal caduco, overo per la vertigine e che questo aiuto lo desidero per un mio amico carissimo; imperò se si po' ottenere senza che se dia fastidio a Sua Altezza Serenissima, ma se a Vossignoria paressi altrimenti non se ne parli, perché non intendo mai per qual si voglia cosa mia alterare la sua mente e in questo Vossignoria me farà grazia de andare avereita. Non scrissi a Vossignoria nel mio arrivo qui perché me trovavo imbarazzato nelle ceremonie di questo paese fastidiosissimo e per ancora non ho trovata cosa che sia a mio gusto, dico medaglie e altre cose de studio. E' ben vero che ce ne è qualcuna ma sonno in mano di persone che le vogliano per loro e tra di quelle che ho viste, che me son piaciute, sonno dui medaglioni che l'uno è Antonino Pio e l'altro la Faustina, sua moglie. L'Antonino ha per roverso una capra o capricorno e una figura sulla schiena di maestro eccellentissimo, e la Faustina ha per roverso un cervio e una donna a sedere sulla schiena di esso cervio di maestro eccellentissimo, e conservate tutta dui e me dice il patrone di queste dui medaglie che la Faustina li costa cento scudi ed è la verità, perché me ne so certificato, è così il vero, sicché considerate in che termine me trovo e se io speri di aver quello che me promettevo. E le altre medaglie ordinarie son tanto care, che io me són resoluto de lassarle stare perché la mia borsa non me derria il vero. Con tutto me sforzarò de buscar qualche cosetta e de già ho trovato un Galieno assai ben conservato ma fatto a quel tempo di que' bon maestri. Di Vostra Signoria molto Magnifica et Eccellente Stefano Alli. Di Roma il 18 di novembre 1580" (Firenze, Archivio di Stato, CdA, I, c. 187; Barocchi - Gaeta Bertelà 1993, p. 179, note). | | |Grand document=Lettre du 18 novembre 1580 (de Rome): "Molto Magnifico et Eccellentissimo Signor mio, nella sua delli 8 del presente ho inteso che Vostra Signoria, colla solita sua destrezza, ha discoperto la voluntà di Sua Altezza Serenissima sopra della mia provisione concessame da lei per grazia. E perché io me so sempre comprenso con il volere di Sua Altezza Serenissima, non devo se non contentarme di quanto sopra di ciò li ha detto, si che in questo non acade altro se non de ringraziar Vostra Signoria dell'offizio che ha fatto per me, con pregarla me comandi, per sempre la servirò di bon core. Crederò che Prospero, mio figliolo, li abbi detto da parte mia che io desidero che Vostra Signoria me facci grazia de vedere se si potesse avere da Sua Altezza Serenissima qualche remeddio al mal caduco, overo per la vertigine e che questo aiuto lo desidero per un mio amico carissimo; imperò se si po' ottenere senza che se dia fastidio a Sua Altezza Serenissima, ma se a Vossignoria paressi altrimenti non se ne parli, perché non intendo mai per qual si voglia cosa mia alterare la sua mente e in questo Vossignoria me farà grazia de andare avereita. Non scrissi a Vossignoria nel mio arrivo qui perché me trovavo imbarazzato nelle ceremonie di questo paese fastidiosissimo e per ancora non ho trovata cosa che sia a mio gusto, dico medaglie e altre cose de studio. E' ben vero che ce ne è qualcuna ma sonno in mano di persone che le vogliano per loro e tra di quelle che ho viste, che me son piaciute, sonno dui medaglioni che l'uno è Antonino Pio e l'altro la Faustina, sua moglie. L'Antonino ha per roverso una capra o capricorno e una figura sulla schiena di maestro eccellentissimo, e la Faustina ha per roverso un cervio e una donna a sedere sulla schiena di esso cervio di maestro eccellentissimo, e conservate tutta dui e me dice il patrone di queste dui medaglie che la Faustina li costa cento scudi ed è la verità, perché me ne so certificato, è così il vero, sicché considerate in che termine me trovo e se io speri di aver quello che me promettevo. E le altre medaglie ordinarie son tanto care, che io me són resoluto de lassarle stare perché la mia borsa non me derria il vero. Con tutto me sforzarò de buscar qualche cosetta e de già ho trovato un Galieno assai ben conservato ma fatto a quel tempo di que' bon maestri. Di Vostra Signoria molto Magnifica et Eccellente Stefano Alli. Di Roma il 18 di novembre 1580" (Firenze, Archivio di Stato, CdA, I, c. 187; Barocchi - Gaeta Bertelà 1993, p. 179, note). |