| |Grand document=-Lettre du 1 juin 1558 (de Parme, à Rome) : « Ho ricevuto le dieci medaglie, e mi sono sate carissîme per loro stesse, e per conoscere la prontezza con che me l'avete mandate. Ve ne ringrazio quanto io posso. L'Augusto con l'arco m'è piaciuto sommamente. Quello de’ mirti m’è caro per conto del rovescio, ancora ché sta di bassa lega. Se vi abbatterete in un'altra migliore, donerò via queso. L’Otacilla, e la Severina, sono anch’ esse recipienti per ora, l’altre l’ho tutte ; ma non per questo mi sono discare, per la varietà de’ rovesci. Vorrei che m' avesse scritto quel che v’ho da mandare per conto d'esse: e per l’avvenire l'avete a far sempre: perchè io non intendo che le cortesie che mi fate, vi sieno dannose. Anzi, altre alla ricompensa della valuta, vi voglio esser davantaggio debitore d'ogni servigio, e tener memoria dell’amorevolezza vostra. Vi ricordo che diceste mandarmi un Caligula, ed un Floriano. Di grazia, se potete, mandatemeli subito ; perché possa compir l'ordine di certe tavole ch'io so. Se quelle del signor Bozzale non si possono avere, aspetteremo che ci capitíno alle mani per altra via ; giacchè se ne truovano ogni di. Quella de GRAC. penso che sia de Semproni : ed io l’ho con una Quadriga : ma l’altre lettere non dicono come le vostre : però, quando sia netta, me la potrete mandare. E volendomi dar notizia d’altre medaglie, scrivetemi sempre tutte le lettere, appunto come stanno majuscole, e descrivete il rovescio, e l’effigie. Io vo priego a baciare le mani alla Signora Lucia Beatana da mia parte. E state sano. Di Parma, addi primo di Giugno. M. D. LVIII. » (Caro 1725, lettre 98, p. 151-153). | | |Grand document=-Lettre du 1 juin 1558 (de Parme, à Rome) : « Ho ricevuto le dieci medaglie, e mi sono sate carissîme per loro stesse, e per conoscere la prontezza con che me l'avete mandate. Ve ne ringrazio quanto io posso. L'Augusto con l'arco m'è piaciuto sommamente. Quello de’ mirti m’è caro per conto del rovescio, ancora ché sta di bassa lega. Se vi abbatterete in un'altra migliore, donerò via queso. L’Otacilla, e la Severina, sono anch’ esse recipienti per ora, l’altre l’ho tutte ; ma non per questo mi sono discare, per la varietà de’ rovesci. Vorrei che m' avesse scritto quel che v’ho da mandare per conto d'esse: e per l’avvenire l'avete a far sempre: perchè io non intendo che le cortesie che mi fate, vi sieno dannose. Anzi, altre alla ricompensa della valuta, vi voglio esser davantaggio debitore d'ogni servigio, e tener memoria dell’amorevolezza vostra. Vi ricordo che diceste mandarmi un Caligula, ed un Floriano. Di grazia, se potete, mandatemeli subito ; perché possa compir l'ordine di certe tavole ch'io so. Se quelle del signor Bozzale non si possono avere, aspetteremo che ci capitíno alle mani per altra via ; giacchè se ne truovano ogni di. Quella de GRAC. penso che sia de Semproni : ed io l’ho con una Quadriga : ma l’altre lettere non dicono come le vostre : però, quando sia netta, me la potrete mandare. E volendomi dar notizia d’altre medaglie, scrivetemi sempre tutte le lettere, appunto come stanno majuscole, e descrivete il rovescio, e l’effigie. Io vo priego a baciare le mani alla Signora Lucia Beatana da mia parte. E state sano. Di Parma, addi primo di Giugno. M. D. LVIII. » (Caro 1725, lettre 98, p. 151-153). |