| |Grand document=-Lettre du 8 novembre 1727 (de Vienne): “Voi mi dite nella vostra lettera, che trattone l’Abate Bellotti, voi siete quasi il solo costì, che applichi a comprar medaglie. Fra pochi giorni non direte così, poiché capiterà in cotesta parte l’Abate Sterbini, quel Prete Romano ch’era in compagnia del Bertoli, quando fu qui di ritorno. Costui ha del danaro, compra alla gagliarda, e fa vender molto bene la sua mercatanzia. Dacché me ne diletto, posso dire che ho comprato da lui solo molto più, che da tutti gli altri uniti insieme. Egli vien con animo di spogliar Venezia di quanto potrà, per rivenderlo altrove. Ha in pensiero di fare acquisto del Museo del Conte Silvestri in Rovigo (nb: che in seguito sarà invece acquistato dallo Zeno). Mi ha detto esservi in Padova un piccolo, ma bel Museo di medaglie in grande e mezzano bronzo presso un certo Sig. di Casa Agricola, il quale dimora presso il Santo, e ne dimanda per tutte pochissimo, cioè cento Doppie effettive, o sia cinquecento Ducati di Argento effettivi. Dissemi, che fra l’altre cose nel numero di più di cento medaglioni, ma per la maggior parte falsi, ve ne sono diciotto o venti bellissimi: il che se è così, questi soli vagliono la metà, e più anche della metà di quanto si domanda per tutto il Museo. Valetevi dell’avviso, ma non ne parlate con persona, perché io non voglio imbrogliarmi con lo Sterbini, di cui non ho motivo di dolermi” (Florence, BmLFA, Ms. 1788, c. 252r; Tomassini 2021, p. 139-140, note 471). | | |Grand document=-Lettre du 8 novembre 1727 (de Vienne): “Voi mi dite nella vostra lettera, che trattone l’Abate Bellotti, voi siete quasi il solo costì, che applichi a comprar medaglie. Fra pochi giorni non direte così, poiché capiterà in cotesta parte l’Abate Sterbini, quel Prete Romano ch’era in compagnia del Bertoli, quando fu qui di ritorno. Costui ha del danaro, compra alla gagliarda, e fa vender molto bene la sua mercatanzia. Dacché me ne diletto, posso dire che ho comprato da lui solo molto più, che da tutti gli altri uniti insieme. Egli vien con animo di spogliar Venezia di quanto potrà, per rivenderlo altrove. Ha in pensiero di fare acquisto del Museo del Conte Silvestri in Rovigo (nb: che in seguito sarà invece acquistato dallo Zeno). Mi ha detto esservi in Padova un piccolo, ma bel Museo di medaglie in grande e mezzano bronzo presso un certo Sig. di Casa Agricola, il quale dimora presso il Santo, e ne dimanda per tutte pochissimo, cioè cento Doppie effettive, o sia cinquecento Ducati di Argento effettivi. Dissemi, che fra l’altre cose nel numero di più di cento medaglioni, ma per la maggior parte falsi, ve ne sono diciotto o venti bellissimi: il che se è così, questi soli vagliono la metà, e più anche della metà di quanto si domanda per tutto il Museo. Valetevi dell’avviso, ma non ne parlate con persona, perché io non voglio imbrogliarmi con lo Sterbini, di cui non ho motivo di dolermi” (Florence, BmLFA, Ms. 1788, c. 252r; Tomassoni 2021, p. 139-140, note 471). |