| |Grand document=Lettre du 21 janvier 1701 M. V. (1702) (de Venise) : à propos des projets du vénitien Lorenzo Patarol: "Il Sig. Lorenzo Patarol nobilissimo Cittadino Veneziano, Signore ricchissimo, e nipote del Cancellier grande Businello, ha aggiunto a queste qualità quella ancora d’una eccellente letteratura. Sta in punto per pubblicare molto opere, come sono i Panegirici degli antichi con la sua versione, e sue dottissime note, l’Antilogia alle Declamazioni di Quintiliano, ed altro. La più prossima pero alla stampa è una Serie ordinata, diligente e copiosa più di quanti l’hanno sinor pubblicata, de’ Cesari, Imperatori d’Oriente e Occidente, Imperatrici, Tiranni, e della loro famiglia. A questi io l’ho consigliato di aggiugnere l’effigie loro al naturale tratte da un ricco Museo di medaglie, e di antichità che presso di lui si conserva, e delle quali egli ha non piccola intelligenza. Alcuni l’hanno sconfortato da questa mia insinuazione; ond’egli che fa tutta quella stima che si dee, della virtù e della sperienza di V. S. Illma in ogni genere di letteratura, per mio mezzo la prega di parteciparmi ciò che ne senta sopra di ciò; e di tanto anch’io la supplico, perché quel dignissimo Signore ne rimanga servito, assicurandola che il favore difficilmente può cadere in persona più meritevole" (Zeno 1752, vol. 1, lettre n° 39, p. 59; Zeno 1785, vol. 1, lettre n° 65, p. 130-131; Tomassoni 2021). | | |Grand document=Lettre du 21 janvier 1701 M. V. (1702) (de Venise) : à propos des projets du vénitien Lorenzo Patarol: "Il Sig. Lorenzo Patarol nobilissimo Cittadino Veneziano, Signore ricchissimo, e nipote del Cancellier grande Businello, ha aggiunto a queste qualità quella ancora d’una eccellente letteratura. Sta in punto per pubblicare molto opere, come sono i Panegirici degli antichi con la sua versione, e sue dottissime note, l’Antilogia alle Declamazioni di Quintiliano, ed altro. La più prossima pero alla stampa è una Serie ordinata, diligente e copiosa più di quanti l’hanno sinor pubblicata, de’ Cesari, Imperatori d’Oriente e Occidente, Imperatrici, Tiranni, e della loro famiglia. A questi io l’ho consigliato di aggiugnere l’effigie loro al naturale tratte da un ricco Museo di medaglie, e di antichità che presso di lui si conserva, e delle quali egli ha non piccola intelligenza. Alcuni l’hanno sconfortato da questa mia insinuazione; ond’egli che fa tutta quella stima che si dee, della virtù e della sperienza di V. S. Illma in ogni genere di letteratura, per mio mezzo la prega di parteciparmi ciò che ne senta sopra di ciò; e di tanto anch’io la supplico, perché quel dignissimo Signore ne rimanga servito, assicurandola che il favore difficilmente può cadere in persona più meritevole" (Zeno 1752, vol. 1, lettre n° 39, p. 59; Zeno 1785, vol. 1, lettre n° 65, p. 130-131; Tomassoni 2021). |