-Lettre du 13 mars 1728 (de Vienne) : « A piè di questa troverà la descrizione dei quattro medaglioni d’oro ch’io tengo : dei quali però non farò mai per privarmi per meno di 160 ungheri. Non se ne faccia maraviglia del prezzo, poichè pel solo Valente ho potuto averne 70 e gli ho ricusati, non volendone meno di cento. La servirei del catalogo dei medaglioni di bronzo, se ora mi avanzasse tempo di farlo : ma non mancherò di ubidirla, quando abbia comodo ed ozio. Le due legioni di Marcantonio XVIII e XXIII mi saran care, e prontamente le rimetterò il loro prezzo ; lo stesso farò dei due medaglioncini di Severo e di Eraclio, quando mi avvisi il lor costo. La ringrazio per quella, di cui mi scrive volermi favorire, del Barone Stosch ; e per fine le bacio la mano.
I. IMP GALLIENVS AVG COS. V. Gallieni caput galeatum. VIRT GALLIENI AVG. Hercules nudus, dextrorsum stans, destra oleae ramum, sinistra clavam erectam, leoninis spoliis in laevum brachium refectis. Pesa quattro ungheri.
II. FL VAL CONSTANTIVS NOB CAES. Caput Constantii Chlori radiatum. - PRINCIPI IVVENTVTIS. Constantius laureatus, habituque militari ornatus, sinistrorsum stans, d. spicu dum transversum gestat, s. globum. In imo PROM. Pesa quattro ungheri.
III. D N VALENS MAX, AVGVSTVS. Caput Valentis cum diademate ex lapillis & margaritis, cum paludamento ad pectus gemmata fibula revincto, dextram expansam sustollens, s. vittoriam tenet, quae s. ramum gerit, d. vero laureolam porrigit Imperatori. - D N VALENS VICTOR SEMPER AVG. Imperator nimbo ornatus, cum paludamento ad pectus, a fronte stans super currum a sex equis tractum, dextra expansa & elata, s. globum tenet. Hinc & inde volitant duae 'victoriae lauream illi porrigentes. In ima parte plures, at videntur, monetarum acervi, 6 litterae R M. Pesa dieci ungheri e mezzo in circa. Sopra questo medaglione il P. Paoli ha stampata un'erudita. Dissertazione. -
IV. ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ. Victoria dextrorum stans, d. lauream, s. sceptrum: pro pedibus, vas utrinque ansatum. Pesa cinque ungheri.
Tutti i suddetti medaglioni d’oro purissimo sono d’indubitata antichità, e d’intera conservazione. In quello di Gallieno v’è un buco sopra la testa ; e questo è il solo difetto che v’abbia » (1752, lettre n° 258, p. 511-512; Zeno 1785, vol. IV, Lett. 736, p. 238; Tomassoni 2021, p. 146, note 489).