| |Grand document=Lettre du 20 mai 1747 (de Venise): "La lettera di VS. Illma in data dei 13. del corrente mi ha riempito di stupore, e di confusione. Veggo dal tenor di essa sempre più difficoltarsi e tirarsi in lungo l’esecuzione del già convenuto. Il sig. Moscheni non ha lettere, e non ha il soldo necessario, né poco né molto, al pagamento del Museo, e mi si cambian le carte in mano. Mi era stato assicurato lo sborso attuale nel punto della consegna di esso, di 18 mila fiorini, con la riserva dei rimanenti due mila in ottobre. Adesso mi si vuole allungare fino all’ottobre il pagamento non tanto dei due mila fiorini, quanto anche quello dei dieciotto mila. Orsù usciamo una volta da questo impiccio e fastidio. Parlo chiaro e sincero. Non sono in istato di aspettar ottobre. L’età mia avanzata di settantanove anni, i continui mali ed incomodi, l’estrema debolezza in cui mi ritrovo e che di giorno in giorno mi rende sensibile, non mi danno speranza di lunga vita. Le dico pertanto chiaramente, che se dentro il mese di Giugno non ricevo il pattuito danaro dei dieciotto mila fiorini con la riserva degli altri due mila intendo che sia sciolto e nullo onninamente il contratto. Dal canto mio ogni cosa è in ordine. Tutte le medaglie del Museo, cresciute al numero non più di 10520. come era l’obbligo mio, ma di 10770. sono ad una incartate, e messe in ordine a classe per classe in quindici mazzi ognuno de’ quali contiene più o meno ruotoli, sigillati col mio sigillo, e strettissimamente legati" (Florence, BmLFA, Ms. 1788, lettre n° 1235, c. 480r; Tomassoni 2021). | | |Grand document=Lettre du 20 mai 1747 (de Venise): "La lettera di VS. Illma in data dei 13. del corrente mi ha riempito di stupore, e di confusione. Veggo dal tenor di essa sempre più difficoltarsi e tirarsi in lungo l’esecuzione del già convenuto. Il sig. Moscheni non ha lettere, e non ha il soldo necessario, né poco né molto, al pagamento del Museo, e mi si cambian le carte in mano. Mi era stato assicurato lo sborso attuale nel punto della consegna di esso, di 18 mila fiorini, con la riserva dei rimanenti due mila in ottobre. Adesso mi si vuole allungare fino all’ottobre il pagamento non tanto dei due mila fiorini, quanto anche quello dei dieciotto mila. Orsù usciamo una volta da questo impiccio e fastidio. Parlo chiaro e sincero. Non sono in istato di aspettar ottobre. L’età mia avanzata di settantanove anni, i continui mali ed incomodi, l’estrema debolezza in cui mi ritrovo e che di giorno in giorno mi rende sensibile, non mi danno speranza di lunga vita. Le dico pertanto chiaramente, che se dentro il mese di Giugno non ricevo il pattuito danaro dei dieciotto mila fiorini con la riserva degli altri due mila intendo che sia sciolto e nullo onninamente il contratto. Dal canto mio ogni cosa è in ordine. Tutte le medaglie del Museo, cresciute al numero non più di 10520. come era l’obbligo mio, ma di 10770. sono ad una incartate, e messe in ordine a classe per classe in quindici mazzi ognuno de’ quali contiene più o meno ruotoli, sigillati col mio sigillo, e strettissimamente legati" (Florence, BmLFA, Ms. 1788, lettre n° 1235, c. 480r; Tomassoni 2021a, p. 195-196; Tomassoni 2022b, p. 109). |