| |Grand document=-Lettre du 25 janvier 1684 (de Florence) : « Ho goduto che le sia gionta l'epistola Consolare, dalla quale ella averà veduto la necessità che vi era di correggere i fasti del Panvinio, il che però come Veronese ed Agostiniano ho fatto con molto scrupolo, e l'ho palesato nel proemio. Il P. Pagi è mio amico, e come tale l'ho trattato. Io sono di parere, ch'egli non rifletesse a i Consolati, che abdicabant gl'Imperatori prima dei giorni delle solennità, per le quali esso s'immagina prendessero il consolato. Io sono ostinato nell'antica opinione, che li prendessero a capriccio, senza osservare regola alcuna, e credo che pochi siano per aderire alle regole del P. Pagi, che sono sottili ed erudite speculative, ma practice sono false, e fallaci. » ; « La prego mandarmi la copia d'una medaglia che porta il Tristano con ΥPKANΩN, perch'ella vedrà l'errore che lui con gli altri ha preso, e riderà nel vederlo corretto. » ; «Io non ho intratura col Sig. Bellorio, poichè quando ho voluto qualche descrizione di medaglie, ne ho scritto all'Eminentissimo Azzolino, che me le ha impetrate dalla Regina, la quale mi ha scritto due volte, e pregò il Papa per farmi Custode della Vaticana; ma io non accettai l'offerta, e credo che S. M. sia per ciò meco sdegnata, ne ardirei chiederle altro. Lei potrebbe cavare dallo Spanemio le medaglie delle città che non sono nel Museo Mediceo, che così non averebbe scrupolo il Sig. Bellori inviarcele perfettamente descritte. Se poscia ella me le communicarà, le rimandarò con le note, le quali per essere fatte perfettamente, bisogna ricorrere all'erudizione Ecclesiastica, la quale è ma,ncara a molti Geografi, e l'Ortelio ne fu a pena infarinato; e del tutto n'è ignorante il Pinedo, e pure da essa vengono lumi in tanta copia, come nelle mie note ella vede. Ella si degni mandarmi ſubito l'indice de' nomi delle città che nell'Occone sono a lei ignote, perchè tentarò rinvenire qualche notizia, quando elleno non siano finte, e cavate o supplite a medaglie corrose. La prego continuarmi la sua grazia, e le bacio con riverente ossequio le manié » (Noris 1741, lettre XCIV, col. 247). | | |Grand document=-Lettre du 25 janvier 1684 (de Florence) : « Ho goduto che le sia gionta l'epistola Consolare, dalla quale ella averà veduto la necessità che vi era di correggere i fasti del Panvinio, il che però come Veronese ed Agostiniano ho fatto con molto scrupolo, e l'ho palesato nel proemio. Il P. Pagi è mio amico, e come tale l'ho trattato. Io sono di parere, ch'egli non rifletesse a i Consolati, che abdicabant gl'Imperatori prima dei giorni delle solennità, per le quali esso s'immagina prendessero il consolato. Io sono ostinato nell'antica opinione, che li prendessero a capriccio, senza osservare regola alcuna, e credo che pochi siano per aderire alle regole del P. Pagi, che sono sottili ed erudite speculative, ma practice sono false, e fallaci. » ; « La prego mandarmi la copia d'una medaglia che porta il Tristano con ΥPKANΩN, perch'ella vedrà l'errore che lui con gli altri ha preso, e riderà nel vederlo corretto. » ; «Io non ho intratura col Sig. Bellorio, poichè quando ho voluto qualche descrizione di medaglie, ne ho scritto all'Eminentissimo Azzolino, che me le ha impetrate dalla Regina, la quale mi ha scritto due volte, e pregò il Papa per farmi Custode della Vaticana; ma io non accettai l'offerta, e credo che S. M. sia per ciò meco sdegnata, ne ardirei chiederle altro. Lei potrebbe cavare dallo Spanemio le medaglie delle città che non sono nel Museo Mediceo, che così non averebbe scrupolo il Sig. Bellori inviarcele perfettamente descritte. Se poscia ella me le communicarà, le rimandarò con le note, le quali per essere fatte perfettamente, bisogna ricorrere all'erudizione Ecclesiastica, la quale è ma,ncara a molti Geografi, e l'Ortelio ne fu a pena infarinato; e del tutto n'è ignorante il Pinedo, e pure da essa vengono lumi in tanta copia, come nelle mie note ella vede. Ella si degni mandarmi ſubito l'indice de' nomi delle città che nell'Occone sono a lei ignote, perchè tentarò rinvenire qualche notizia, quando elleno non siano finte, e cavate o supplite a medaglie corrose. La prego continuarmi la sua grazia, e le bacio con riverente ossequio le manié » (Noris 1741, lettre XCIV, col. 247-250). |