| |Grand document=Lettre du 19 oct. 1675 (de Rome) : « Le due medaglie mandate sono di cosi poco prezzo che io mi sono vergognato d’accennarlo, ma già che Vostra Signoria cosi ha gusto, le dico che mi sono costate paoli X tutta due, e quel camme uccio con lettere greche che mando ora assai curioso, paoli 8. Io mettero insieme una somma di tre o quatro scudi e poi faro un solconto col signor Monanni, il quale me ne rimborserà come ha fatto per lo passato. Tengo adirle che il Numeriano è assai buono, benchè sia un poco piccolo. Il cammeo si puo mostrare al signor Carlo Dati. Ho veduto le cose mandate costà dal signor Agostini, e per obbedire a Sua Altezza Reverendissima, ne diro il prare mio. La tazza è la medesima che io proposi già e ne mandai un certo disegno di lapis, era de’ signori Gottifredi, e perché ne chiedan 20 scudi, mi parve cara, non essendo di gran manufattura, pure quelle lettere arabiche posson contenere qualche eruditzione, ma saranno pochi quelli che l’intenderanno. Io credo che allora la stimassi due o tre doppie, salvo il vero, oggi per essere in mano del signor Agostini se ne possono dare quattro o cinque come meglio parerà. … Ho poi veduto il medaglione di Pertinace, per la parte della testa mi pare antico, per il rovescio moderno, ed il rovescio è un carro d’elefanti con figurina sedente e lettere AETERNITAS. Il pardone, che non si puo penetrare chi sia, ne vuole cento doppie. Io credo che senon lo perde sarà sempre suo. Ho rimandata lascatola con le cose sigillata al signor Monanni » (Firenze, ASF, Carteggio d’artisti, XXI, ins. 1, 585 ; M. Fileti Mazza 1998, p. 52-53). | | |Grand document=Lettre du 19 oct. 1675 (de Rome) : « Le due medaglie mandate sono di cosi poco prezzo che io mi sono vergognato d’accennarlo, ma già che Vostra Signoria cosi ha gusto, le dico che mi sono costate paoli X tutta due, e quel camme uccio con lettere greche che mando ora assai curioso, paoli 8. Io mettero insieme una somma di tre o quatro scudi e poi faro un solconto col signor Monanni, il quale me ne rimborserà come ha fatto per lo passato. Tengo adirle che il Numeriano è assai buono, benchè sia un poco piccolo. Il cammeo si puo mostrare al signor Carlo Dati. Ho veduto le cose mandate costà dal signor Agostini, e per obbedire a Sua Altezza Reverendissima, ne diro il prare mio. La tazza è la medesima che io proposi già e ne mandai un certo disegno di lapis, era de’ signori Gottifredi, e perché ne chiedan 20 scudi, mi parve cara, non essendo di gran manufattura, pure quelle lettere arabiche posson contenere qualche eruditzione, ma saranno pochi quelli che l’intenderanno. Io credo che allora la stimassi due o tre doppie, salvo il vero, oggi per essere in mano del signor Agostini se ne possono dare quattro o cinque come meglio parerà. … Ho poi veduto il medaglione di Pertinace, per la parte della testa mi pare antico, per il rovescio moderno, ed il rovescio è un carro d’elefanti con figurina sedente e lettere AETERNITAS. Il pardone, che non si puo penetrare chi sia, ne vuole cento doppie. Io credo che senon lo perde sarà sempre suo. Ho rimandata lascatola con le cose sigillata al signor Monanni » (Firenze, ASF, Carteggio d’artisti, XXI, ins. 1, 585 ; M. Fileti Mazza 1998, p. 52-53). |