Lettre du 14 novembre 1778 (de Rome): "[...] Non credo per anco tornato il Signor Tanini. Del suo medaglione d'argento, veggo che altri, più di me pratici, sono del mio parere: oltre ciò che le scrissi, la nota del S. C. in argento, lo rende troppo sospetto. I prezzi che ha dati alle sue medaglie furono in parte fissati dal Signor Abate Borghesi, come le scrissi: alcuni altri, credo che siano un po' alti, verbigratia le medaglie di Durazzo con gli orti di Alcinoo e la vacca, son comunissimi e si pagano un paolo in circa sopra il valor dell'argento, che non so a quanto monti in cotesta, essendovene di più grandezze. Caro altresì mi pare il vologeso e il medaglioncino di Pesto e comunemente le altre di città, a riserva di Catania, che può pagarsi anche più di 20 paoli. Quella di Arpano in bronzo è medaglia da paolo, se già non avesse qualche rovescio raro. Non si meravigli però, se il Signor Tanini ha chiesti i prezzi un po' alti. Egli vende caro, perché compra caro. Ella farà ciò che giudica. Mi parrebbe però che innanzi di stringere alcun trattato, si aspettasse la recluta di Vienna. Io non ho veduto degli avanzi di quel Museo, se non il catalogo delle imperiali in oro, fra queste ultime vi ha delle teste ch'io credo che manchino in cotesto Gabinetto. Lo stesso dovrebbe essere delle altre serie e degli altri metalli. L'Abate Eckel è gran tempo che mi scrisse di questa ultima replica che apparecchiavasi, ma da che sono in Roma si è interrotto il carteggio e ancorché lo continuassi, non potrei giovare a cotesta serie, non sapendo ciò che vi sia, né ciò che vi manchi. Converrebbe trovar qualche mezzo da ottenere presto ciò che dee venir di Vienna e poi procedere ad altre compere. Finalmente le deggio proporre un affare e pregarla, se si può, a promuoverlo e a secondarlo. E qui da un anno in circa un antiquario del re di Polonia, che fa pel Gabinetto Reale un gran raccogliere di medaglie, specialmente in oro. Se costì fossero tra gli avanzi un Cesare e un Calligola in oro, che invano ha cercati per tutta Europa, gli pagherebbe fino a 110 scudi e forse più. Egli ha avute parecchie medaglie del Gabinetto Imperiale similmente in oro, che avanzavano alle serie imperiali, ma non vi erano queste due. Se si volesse in cambio qualche bella rarità è qui in Roma vendibile e di antichità indubitata un gran medaglione d'oro di Gallieno, che il possessore non vuole cedere per meno di zecchini 150. Egli lo comprerebbe per cotesto Regio Museo purché avesse le due medaglie predette con qualche altra men rara e donerebbe di sovrappiù varie medaglie di città, di quelle che offerisce il Signor Tanini, quelle di Irina, Arpano, Roma, Atalarico, e alcune altre. Insomma fa i partiti più vantaggiosi, che io non credo potersi avere da niun altro." (Firenze, Archivio di Stato, Pelli 5179; Barocchi - Gaeta Bertelà 1991, p. 40-41).