| |Grand document=Lettre du 21 juin 1757 (de Florence): "In risposto del gentillissimo suo foglio in data del 17. Corre, le debbo render grazie primieramente della memoria che si è compiaciuto conservare della mia persona ; in appresso rispondendo all’articolo della medaglia in questione dirolle, che non essendo giammai simil medaglia passata sotto i miei occhi, nè avendo fra le opere del padre Panel l’allegata dissertazione sopra i Machabei, mi riesce impossibile il dare verun giudizio a VS. Mto Illre nè sulla rarità nè sopra il prezzo dell’accennata medaglia, talmente che senza che io abbia cognizione oculare di questo fatto, non posso se non consigliarla ad attenersi al prudente consiglio del Revdmo Pade: Baldini, di cui il sapere antiquario è notissimo ad ogni persona. Debbo per altro avvisarle, che avendo io messo insieme una non spregievole quantità di medaglie di Alessandro Magno tanto in argento che in metallo, comprandole la maggior parte da antiquari, veruna di esse mi è venuta a costar più d’una doppia. In oltre a mia notizia non è stato esser stata giammai veduta in argento veruna medaglia di Alessandro col rovescio del medesimo domante il Bucefalo, ma bensì tal rovescio trovasi nelle sue medaglie battute in Macedonia in metallo di seconda grandezza sotto l'imperio di Caracalla, nè mi è giammai sortito il vedere la testa di Alessandro coronata se non sia (?) nella medaglia piccolissima che in oro, e argento si trova, e porta per rovescio un lione; e nelle sopraccennate medaglie di metallo battute in Macedonia. Avrei forse potuto dire qualche cosa di più accertato sopra questa questione, se Ella dimandandomene il parere mi avesse nel medº: tempo mandato o un gettito di piombo o un’ impronta di detta medaglia in cera lacca sopra un piccolo pezzo di cartone, non essendo io mai solito di portare il mio giudizio sopra cose mai non vedute. Con che desiderando in avvenire migliori congiunture per più utilmente servirla con tutto l’ossequio le fo umilissima reverenza" (Carl Justi, Antiquarische Briefe des Baron Philipp von Stosch, Marburg, 1871, Lettre XVII, p. 32-33). | | |Grand document=Lettre du 21 juin 1757 (de Florence): "In risposto del gentillissimo suo foglio in data del 17. Corre, le debbo render grazie primieramente della memoria che si è compiaciuto conservare della mia persona ; in appresso rispondendo all’articolo della medaglia in questione dirolle, che non essendo giammai simil medaglia passata sotto i miei occhi, nè avendo fra le opere del padre Panel l’allegata dissertazione sopra i Machabei, mi riesce impossibile il dare verun giudizio a VS. Mto Illre nè sulla rarità nè sopra il prezzo dell’accennata medaglia, talmente che senza che io abbia cognizione oculare di questo fatto, non posso se non consigliarla ad attenersi al prudente consiglio del Revdmo Pade: Baldini, di cui il sapere antiquario è notissimo ad ogni persona. Debbo per altro avvisarle, che avendo io messo insieme una non spregievole quantità di medaglie di Alessandro Magno tanto in argento che in metallo, comprandole la maggior parte da antiquari, veruna di esse mi è venuta a costar più d’una doppia. In oltre a mia notizia non è stato esser stata giammai veduta in argento veruna medaglia di Alessandro col rovescio del medesimo domante il Bucefalo, ma bensì tal rovescio trovasi nelle sue medaglie battute in Macedonia in metallo di seconda grandezza sotto l'imperio di Caracalla, nè mi è giammai sortito il vedere la testa di Alessandro coronata se non sia (?) nella medaglia piccolissima che in oro, e argento si trova, e porta per rovescio un lione; e nelle sopraccennate medaglie di metallo battute in Macedonia. Avrei forse potuto dire qualche cosa di più accertato sopra questa questione, se Ella dimandandomene il parere mi avesse nel medº: tempo mandato o un gettito di piombo o un’ impronta di detta medaglia in cera lacca sopra un piccolo pezzo di cartone, non essendo io mai solito di portare il mio giudizio sopra cose mai non vedute. Con che desiderando in avvenire migliori congiunture per più utilmente servirla con tutto l’ossequio le fo umilissima reverenza" (Carl Justi, Antiquarische Briefe des Baron Philipp von Stosch, Marburg, 1871, Lettre XVII, p. 32-33). |