| |Grand document=Lettre du 1 octobre 1560 (d’Este): "AL CONTE GIROLAMO CANOSSA Questi giorni passati ricevei una di vostra signoria molto vecchia, scritta fin li nove del mese passato, a me gratissima, per la quale io ho inteso che ella non havea ricevuta una mia scrittale già sono più di dui mesi, in risposta della sua di quel tempo, accompagnata dal suo amorevole presente delle dodici balle marmoree così belle et di così varie macchie. Alla quale sua ultima, poi ch’io vedo vostra signoria non haver ricevuta la mia prima, con questa breve risponderò, dicendole che al merito di tanta sua cortesia, io rendo quelle gratie da capo, le quali posso maggiori, et quantunque il suo onorato presente ne sia degno, nondimeno la cortesia del suo ricordevole// [c. 90v] animo lo fa più degno. Ma sia peraventura assai meglio di sembrar dentro del cor mio l’obligo che io ne sento per la sua amorevolezza, che corrisponderli con parole, per dirne poco et poveramente. Basta ch’io di così ferma memoria, che vostra signoria tiene et ha tenuto di me non le rendo già quelle gratie che debbo, che io non sono a ciò bastante, ma quelle che un bene affettionato animo può ad uno amico tra se stesso rendere più colme et più vive. Di novo acquisto di medaglie poche ho che scriverle, non vedendosi né comparendo cosa alcuna che buona sia, et per quanto intendo tutte le medaglie et altra sorte di antichità passano in Francia, dove al presente sono in gran richiesta sì fatte cose, et vi si comperano medaglie buone et triste a gran prezzo. Solamente dirò a vostra signoria che passando già quindeci// [c. 91r] giorni per Padova, comperai per scudi cinque due bellissime et ben conservate medaglie di metal giallo, l’una d’Antonin Pio con la bellissima testa d’Aurelio dal riverso, l’altra di Augusto sedente, con la inscrittione «DIVVS AVGVSTVS PATER», battutagli da Tiberio doppo morte, le quali medaglie sono rare et esquisite di bellezza et vagliono il doppio de quello ch’io le pagai. Né altro per questa, salvo che a vostra signoria per sempre mi offero et raccomando, pregandola che a nome mio voglia dar sicuro indirizzo alla alligata, che va a Vestene. Di Este, il primo d’ottobre MDLX" (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, cc. 90r-91r; Missere Fontana 2013a, p. 335, note 67). | | |Grand document=Lettre du 1 octobre 1560 (d’Este): "AL CONTE GIROLAMO CANOSSA Questi giorni passati ricevei una di vostra signoria molto vecchia, scritta fin li nove del mese passato, a me gratissima, per la quale io ho inteso che ella non havea ricevuta una mia scrittale già sono più di dui mesi, in risposta della sua di quel tempo, accompagnata dal suo amorevole presente delle dodici balle marmoree così belle et di così varie macchie. Alla quale sua ultima, poi ch’io vedo vostra signoria non haver ricevuta la mia prima, con questa breve risponderò, dicendole che al merito di tanta sua cortesia, io rendo quelle gratie da capo, le quali posso maggiori, et quantunque il suo onorato presente ne sia degno, nondimeno la cortesia del suo ricordevole// [c. 90v] animo lo fa più degno. Ma sia peraventura assai meglio di sembrar dentro del cor mio l’obligo che io ne sento per la sua amorevolezza, che corrisponderli con parole, per dirne poco et poveramente. Basta ch’io di così ferma memoria, che vostra signoria tiene et ha tenuto di me non le rendo già quelle gratie che debbo, che io non sono a ciò bastante, ma quelle che un bene affettionato animo può ad uno amico tra se stesso rendere più colme et più vive. Di novo acquisto di medaglie poche ho che scriverle, non vedendosi né comparendo cosa alcuna che buona sia, et per quanto intendo tutte le medaglie et altra sorte di antichità passano in Francia, dove al presente sono in gran richiesta sì fatte cose, et vi si comperano medaglie buone et triste a gran prezzo. Solamente dirò a vostra signoria che passando già quindeci// [c. 91r] giorni per Padova, comperai per scudi cinque due bellissime et ben conservate medaglie di metal giallo, l’una d’Antonin Pio con la bellissima testa d’Aurelio dal riverso, l’altra di Augusto sedente, con la inscrittione «DIVVS AVGVSTVS PATER», battutagli da Tiberio doppo morte, le quali medaglie sono rare et esquisite di bellezza et vagliono il doppio de quello ch’io le pagai. Né altro per questa, salvo che a vostra signoria per sempre mi offero et raccomando, pregandola che a nome mio voglia dar sicuro indirizzo alla alligata, che va a Vestene. Di Este, il primo d’ottobre MDLX" (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, cc. 90r-91r; Missere Fontana 2013a, p. 335, note 67; Marconato 2018, p. 188). |