| |Grand document=-Lettre du 5 avril 1559 (de Venise) : "ALL’ECCELLENTE MESSER MARCO MANTOA Quanto mi sia stata grata la lettera di vostra eccellentia, questa mattina ricevuta, veramente io non potrei con parole spiegare, perciò che non solamente dal cortese ufficio di quella ho conosciuto l’amorevole animo suo verso di me, ma ho fatto acquisto del gravissimo suo giudicio intorno alle cose mie, il quale non così di leggieri sperava di poter havere senza questo mezo. Onde questa mia breve sarà, per vendere a vostra eccellentia quelle gratie maggiori che per me si possano, delle troppo lodi che ella si degna dare al mio discorso sopra le medaglie, et alle dechiarationi dei riversi, conoscendo io di non valer tanto, ché né in questa opera né in altra possa essere da chiunque si1 sia tenuto in tanta stima. Ma io m’accorgo, che //[c. 88r] quantunque il giudicio di vostra eccellentia da ogni parte, et in tutte le cose, et spetialmente intorno a tal soggeto delle antichità, deggia essere appresso tutti in gran conto, non di meno l’affettione che ella mi ha le ha fatto parere l’opera mia più bella di quello che peraventura sarà tenuta da altri.ii Tuttavia la ringratio assai, pregandola a valersi di me in tutto quello che mi sentirà esser e atto a2 farle servitio, come di persona che già buon tempo le porta una grande inclinatione d’animo. A vostra eccellentia raccomandandomi et proferendomi. Di Venetia, li V di aprile MDLIX" (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, f° 87v-88r ; F. Missere Fontana 2013, p. 330, note 9; Marconato 2018, p. 185-186). | | |Grand document=Lettre du 5 avril 1559 (de Venise): "ALL’ECCELLENTE MESSER MARCO MANTOA Quanto mi sia stata grata la lettera di vostra eccellentia, questa mattina ricevuta, veramente io non potrei con parole spiegare, perciò che non solamente dal cortese ufficio di quella ho conosciuto l’amorevole animo suo verso di me, ma ho fatto acquisto del gravissimo suo giudicio intorno alle cose mie, il quale non così di leggieri sperava di poter havere senza questo mezo. Onde questa mia breve sarà, per vendere a vostra eccellentia quelle gratie maggiori che per me si possano, delle troppo lodi che ella si degna dare al mio discorso sopra le medaglie, et alle dechiarationi dei riversi, conoscendo io di non valer tanto, ché né in questa opera né in altra possa essere da chiunque si sia tenuto in tanta stima. Ma io m’accorgo, che //[c. 88r] quantunque il giudicio di vostra eccellentia da ogni parte, et in tutte le cose, et spetialmente intorno a tal soggeto delle antichità, deggia essere appresso tutti in gran conto, non di meno l’affettione che ella mi ha le ha fatto parere l’opera mia più bella di quello che peraventura sarà tenuta da altri. Tuttavia la ringratio assai, pregandola a valersi di me in tutto quello che mi sentirà esser e atto a farle servitio, come di persona che già buon tempo le porta una grande inclinatione d’animo. A vostra eccellentia raccomandandomi et proferendomi. Di Venetia, li V di aprile MDLIX" (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, cc. 87v-88r; Missere Fontana 2013a, p. 330, note 9; Marconato 2018, p. 185-186). |