Francesco de' Ficoroni - Antonio Francesco Gori - 1739-3-14
FINA IDUnique ID of the page ᵖ | 5234 |
InstitutionName of Institution. | Florence, Biblioteca Marucelliana |
InventoryInventory number. | BVII, 11, f° 134r-v |
AuthorAuthor of the document. | Francesco de' Ficoroni |
RecipientRecipient of the correspondence. | Antonio Francesco Gori |
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . | March 14, 1739 |
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. | Rome 41° 53' 41.28" N, 12° 29' 7.22" E |
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. | Philipp von Stosch, Liborio Caglieri |
LiteratureReference to literature. | |
KeywordNumismatic Keywords ᵖ | vespasianus, diocletianus, maximianus, constantius, forgeries, recutting, roman |
LanguageLanguage of the correspondence | Italian |
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-Lettre du 14 mars 1739 (de Rome): “Perché a me preme il suo onore; subito che ella me ne scrisse, Io scrissi a persona informata dell’impostura, e sabato venturo ne averò risposta per madarlela; Io so benis.o e l’ho letta nel di lui libro, che non piacendomi, me ne disfeci. Loda alle stelle l’Anfiteatro di Verona, che si può dir figlio del med.mo di Vesp.no; Insomma in’una medaglia d’argento, che non mi sovviene se sia Diocleziano o Massimiano, o Costanzo col rov.o del Castro Pretorio delle lettere VIRTUS MILITUM, o altro, hanno fatto PORTA URBIS VERONAE, vi è l’Amico che sa chi falsificò detta medaglia in Venezia, e n’attendo risposta. Credo ne sia ben informato cotesto Sig.r Barone Stosch, e l’interroghi come da se; poiché benché me ne potessi fidare, non è bene. Giacché non ha avuta il Criticante la modestia di tacciare tante degnis.e sue fatighe; Egli restarà ferito ben bene a publicare la detta impostura, come lontano dalla cognizione delle medaglie. Abbia VS. Ill.ma flemma a rispondergli finché Io mandi detta notizia non mi sottoscrivo per buoni rispetti in non sapere se q.a la riceve sicura, e le fò um.mi inchini, ringraziandola della moneta data al S.r Caglieri. Lei potrà dire in latino, che latina sarà la Critica, che ella, e tutti li dotti Antiquarii sapevano la sua impostura della Porta di Verona in Castro Pretorio etc., ma per modestia, niuno ha voluto publicarlo etc.; onde a me conviene il farlo; e se lo tocca, come credo nelle deità, in’un [¿] di esse, di tanti nomi appropriati di tante iscrizzioni, in’opera voluminosa, è tutta compatibile [c. 134 v.] ma di falsificare una moneta, merita il castigo delle leggi Romane etc.” (Firenze, Biblioteca Marucelliana, BVII, 11, f° 134r-v – online).