| |Grand document=-Lettre du 3 juillet 1563 (de Rome) : « Ho ricevute le vostre medaglie, o, per dir meglio, quelle ch' avete pensato che siano medaglie che non sono veramente degne di questo name. Or non vi par questo un bel modo d’entrare a ringraziarvene ? E’ bello, e buono tra veri amici. E pur ve ne ringrazio, e ve ne tengo maggior obbligo che se m’aveste mandate le più belle, e le più rare che si possino avere : e non solamente medaglie, ma cammei, e gioje, e qualunque altra più preziosa cosa si vegga dell’antico ; considerato (come dite) l'amorevoezza con che me le mandate, e la prontezza di provedermene: e, per Dio, anco il giudicio in questa parte, di mandarmele tutte qualunque si sieno. Perchè questo è il più sicuro modo da poterne. Scer le migliori, o le menree. Ed io vi mostrerei di tenermene soddisfatto del tutto, come me ne soddisfo in questa parte dell’animo vostro; se non che, io non voglio frodarvi in quel che siete cosi liberamente, e sinceramente con me ; e della dimanda che in ciò mi fate del mio parere. Vi dirò dunque che mi sano state carissime, e preziose, quanto merita d'essere stimata l’intenzione, la diligenza, e la liberalità con che me l’havete proviste, ed inviate, e la promessa che mi fate di provedermi, ed’inviarmi dell’altre : ma che per loro stesse non sono da stimarle. Nondimeno il Signor Giannotto Bosio, e’l gentiluomo che l’ha portate, hanno veduto con quanta allegrezza l’ho ricevute : e quanta festa ho fatto loro intorno, per venirmi da voi. Questo sia detto liberamente per vostra instruzione. » (Caro 1725, lettre 206, p. 350-353). | | |Grand document=Lettre du 3 juillet 1563 (de Rome): "Ho ricevute le vostre medaglie, o, per dir meglio, quelle ch'avete pensato che siano medaglie; che non sono veramente degne di questo nome. Or non vi par questo un bel modo d’entrare a ringraziarvene ? E’ bello, e buono tra veri amici. E pur ve ne ringrazio, e ve ne tengo maggior obbligo che se m’aveste mandate le più belle, e le più rare che si possino avere: e non solamente medaglie, ma cammei, e gioje, e qualunque altra più preziosa cosa si vegga dell’antico; considerato (come dite) l'amorevolezza con che me le mandate, e la prontezza di provedermene: e, per Dio, anco il giudicio in questa parte, di mandarmele tutte qualunque si sieno. Perchè questo è il più sicuro modo da poterne scer le migliori, o le men ree. Ed io vi mostrerei di tenermene soddisfatto del tutto, come me ne soddisfo in questa parte dell’animo vostro; se non che, io non voglio frodarvi in quel che siete così liberamente, e sinceramente con me; e della dimanda che in ciò mi fate del mio parere. Vi dirò dunque che mi sano state carissime, e preziose, quanto merita d'essere stimata l’intenzione, la diligenza, e la liberalità con che me l’avete proviste, ed inviate; e la promessa che mi fate di provedermi, e d’inviarmi dell’altre: ma che per loro stesse non sono da stimarle. Nondimeno il Signor Giannotto Bosio, e ’l gentiluomo che l’ha portate, hanno veduto con quanta allegrezza l’ho ricevute: e quanta festa ho fatto loro intorno, per venirmi da voi. Questo sia detto liberamente per vostra instruzione" (Caro 1725b, lettre n° 206, p. 350-351; Castellani 1907, p. 319-320). |