| |Grand document=-Lettre du 19 juin 1565 (de Rome) : « La lettera di V. S. col presente delle medaglie mi trovò malato, siccome sono ancora, se ben miglíorata di molto. » ; « Quanto alle medaglie, dopo quelli ringraziamenti ch'io ve ne debbo, mi rallegro con voi del profitto ch'avete cominciato a fare in qusta professione ; nella quale v'è piaciuto volermi per maestro ; perchè sono state la maggior parte buone nel genere loro, ma di quelle d'argento ce ne sono state fino a tre che mi sono sommamente care : perchè io non l'avea, e non so chi altri se l'abbia. che questa è una delle qualità che fa le medaglie preziose. L’altre tutte sono buonissime, e necessarie a chi non l’hanno ; ed a me sono carissime, perchè so con che animo l’avete mandate. Ma, perche l’ho tutte, si tengono per voi con molt’altre ch’io ho : perchè a me basta di accrescere il mio conserto di quelle che mi mancano. Del resto io desidero, e voglio che diventiate antiquario, e medaglista ancor voi. E per voi tezaurizzo, con animo di farvi in poco tempo, per un principiante, assai ricco ; avendone di molte che a me sono d’avanzo. e non intendendo che me ne sappiate grado alcuno ; perchè una che ne tragga da voi che non abbia io ; che n’ho pur molte; mi paga con la sua rarezza quante ne possiate aver da me : e non me ne fate nè danno, nè incomodo alcuno; perchè in ogni moda quelle che m’avanzano, soglia donare ad altri; ed ora si serbano per mi. Sicchè, quando potrete attendere, seguite l'imprese, che farete peculio ancora per voi, e delle vostre, e delle mie che ho di roverchio. Che così va tra galantuomini questa pratica di medaglie ; che chi n’ha poche, ne riceve assai ; e l'uno accomoda l'altro : e così chi comincia, vien presto a notabil somma » (Caro 1725, lettre 246, p. 417-420). | | |Grand document=Lettre du 19 juin 1565 (de Rome): "La lettera di V. S. col presente delle medaglie mi trovò malato, siccome sono ancora, se ben migliorato di molto" ; "Quanto alle medaglie; dopo quelli ringraziamenti ch'io ve ne debbo; mi rallegro con voi del profitto ch'avete cominciato a fare in questa professione; nella quale v'è piaciuto volermi per maestro; perchè sono state la maggior parte buone nel genere loro; ma di quelle d'argento ce ne sono state fino a tre che mi sono sommamente care: perchè io non l'avea, e non so chi altri se l'abbia. che questa è una delle qualità che fa le medaglie preziose. L’altre tutte sono buonissime, e necessarie a chi non l’hanno; ed a me sono carissime, perchè so con che animo l’avete mandate. Ma, perchè l’ho tutte, si tengono per voi con molt’altre ch’io ho: perchè a me basta di accrescere il mio conserto di quelle che mi mancano. Del resto io desidero, e voglio che diventiate antiquario, e medaglista ancor voi. E per voi tesaurizzo, con animo di farvi in poco tempo, per un principiante, assai ricco; avendone di molte che a me sono d’avanzo. e non intendendo che me ne sappiate grado alcuno; perchè una che ne tragga da voi che non abbia io; che n’ho pur molte; mi paga con la sua rarezza quante ne possiate aver da me: e non me ne fate nè danno, nè incomodo alcuno; perchè in ogni modo quelle che m’avanzano, soglio donare ad altri; ed ora si serbano per voi. Sicchè, quando potrete attendere, seguite l'imprese; che farete peculio ancora per voi, e delle vostre, e delle mie che ho di soverchio. che così va tra galantuomini questa pratica di medaglie; che chi n’ha poche, ne riceve assai; e l'uno accomoda l'altro: e così chi comincia, vien presto a notabil somma" (Caro 1725b, lettre n° 244, p. 417-420; Castellani 1907, p. 320-321). |