Annibale Caro - Silvio Antoniano - 1555-8-14

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Annibale Caro, Rome

Annibale Caro - Silvio Antoniano - 1555-8-14
FINA IDUnique ID of the page  7729
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Annibale Caro
RecipientRecipient of the correspondence. Silvio Antoniano
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . August 14, 1555 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Rome 41° 53' 35.95" N, 12° 28' 58.55" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation.
LiteratureReference to literature. Caro 1725 vol. 2, lettre n° 49, p. 80-811, Castellani 1907, p. 3192
KeywordNumismatic Keywords  Collection , Theft , Vitellius , Roman
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 14 août 1555 (de Rome à Ferrara): "Se non rispondo così presto alle vostre lettere, come vorreste, la cagione è ch'io ho troppo da fare; e ch'io piglio sicurtà più volentieri di quelli che mi sono più intrinsechi. Tiro (come voi dite) la carretta tanto, che Dio voglia che non mi scortichi. La medesima cagione m’ha fatto negligente a procacciarvi le medaglie. M. Stefano del Bufalo m’ha promesso alcuna di quelle che domandate; ma non ho fino a ora avuto tempo d’andare a trovarlo a casa. Lo farò a ogni modo. Ma io non vorrei che voi pensaste che quì se ne faccia la ricolta, come de’ lupini. Dico così, perchè ognuno se le tiene strette il più che può: pure vi ajuteremo tutti a farne un conserto. Io ho paura che quell'amico me l'abbia calata d'un Vitellio, e di certe altre che non ritrovo. Da che egli le razzolò, non l’ha vedute niun'altro. Io ho piacer che l'abbia fatto; ma, per non entrare in altri sospetti, vorrei che gli faceste confessare il cacio da galantuomo; perchè glielo perdono volentieri, come vizio virtuoso. Tanto più che ha mostro di non essere un goffo, a non attaccarsi alle più cattive. Non vi potrei dire, quanto contento ho preso risentire che ’l Pigna vi ha tolto in protezione: perchè, se ben non lo conosco di vista, è persona che si è fatto conoscere da ognuno: e dagli suoi scritti ritraggo che sia dotto, e studioso molto" (Caro 1725b, lettre n° 49, p. 80-81; Castellani 1907, p. 319).

References

  1. ^  Caro, Annibale (1725), Delle lettere familiari del commendatore Annibal Caro, volume secondo, presso Giuseppe Comino, Padua.
  2. ^  Castellani, Giuseppe (1907), "Annibal Caro numismatico", Rivista Italiana di Numismatica, 20, fasc. 2, p. 311-331