Annibale degli Abbati Olivieri - Antonio Francesco Gori - 1736-8-25

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Annibale degli Abbati Olivieri, Pesaro

Annibale degli Abbati Olivieri - Antonio Francesco Gori - 1736-8-25
FINA IDUnique ID of the page  836
InstitutionName of Institution. Florence, Biblioteca Marucelliana
InventoryInventory number. BVII24, cc. 25r-26v
AuthorAuthor of the document. Annibale degli Abbati Olivieri
RecipientRecipient of the correspondence. Anton Francesco Gori
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . August 25, 1736
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Pesaro 43° 54' 35.32" N, 12° 54' 47.23" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Fulvio Orsini
LiteratureReference to literature. Orsini 1577Orsini 1577
KeywordNumismatic Keywords  Roman Republican , Cistophori , Cilicia , Histria , Duplicates , Price
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia  https://sol.unifi.it/gori/static/homeUsers.html
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 25 août 1736 (de Pesaro): “Queste girandole mi han tenuto fuori fino a sabato scorso, in cui men tornai a casa, con portare una buona raccolta di medaglie consolari radunate per la Romagna, tra le quali il principal luogo tengono il cistoforo di Ap. Pulcro battuto in Cilicia nel tempo del suo governo, la medaglia d’oro della gente histria, ed un’altra similmente d’oro segnata col solo nome di Roma" ; "E perché ella veda che io del suo affetto ne faccio tutto il capitale eccomi a darle un incomodo. Tra i molti acquisti di medaglie consolari fatti da me ultimamente, mi sono venute una quantità di duplicate delle quali vorrei disfarmi, come di cosa inutile, per potere col ritratto supplire ad alcune spesarelle fatte ultimamente. Le accludo per tanto una nota fatta secondo l’ordine dell’Orsino, nel quale potrannosi riconoscere quali medaglie siano. Io non le ho pesate ma non credo di sbagliare asserendo che saranno ventisette oncie d’argento in circa, poco più o poco meno. Questo argento così fino, quale è quello delle medaglie consolari, si vende per puro argento nove pavoli e tre quarti, e fino a dieci pavoli l’oncia. Onde io delle medaglie non ne vorrei meno di 16 ruspi. La prego dunque far diligenza se trovasse compratore in Firenze, dal quale per farmi il favore compito, può ella procurare di cavarne di più, essendo il prezzo di 16 ruspi quel meno al quale io possa darle” (Firenze, Biblioteca Marucelliana, BVII24, cc. 25r-26v – online).