Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1559-4-6: Difference between revisions

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|Associated persons=Gabriele Faerno
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|Literature=Agustin 1772, VII, p. 235-236, lettre VII; Carbonell i Manils 1992-1993, p. 174, note 17, 179, note 41
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|Numismatic keyword=Roman Republican; Cassius Longus; Greek; book; Melissa; Sappho; Ephesus; Plaetorius; Sulpicius
|Numismatic keyword=Roman Republican; Cassius Longus; Greek; book; Melissa; Sappho; Ephesus; Plaetorius; Sulpicius
|CorrespondenceLanguage=Italian
|CorrespondenceLanguage=Italian
|Grand document=Lettre du 6 avril 1559 (de Pedemonte):“Hor vengo alle medaglie. L’Erculetto sarà соnquesta, vorrei che vi piacesse assai, l’altro con le serpi hò in Roma.Il luogo di Paterculo mi conferma in questo, che li Cumani havessero causa di far il Minotauro non solamenre per Dedalo fabricatore del tempio suo, come dice Vergilio e Servio, ma etiam dio per esser discesi dalli Ateniesi, e così nelle loro colonie, come Napoli, restasse tal impresa.Il Palikano adogni modo mi farà grato, & il Didio Giuliano, teneteli apresso di voi, e non barattate quelle che servate per me, perche io vi moverò lite, havendo mille promesse nelle lettere sottoscritte di man vostra. Il Casca Longo credo certo che vel potrò mandare da Napoli. Desidero che fare quella bella fatica sopra l’interpretazione delle medaglie, ma ditemi un poco distesso il modo, che io vi potrò avvertire di qualche cosa. Mi havete rallegrato cassai condirmi tante belle cose come havete, emi par mille anni à vederle una ad una. Del C.FLAV. HEMIS. non sò altro, ne mi ricordo haver visto tal cognome, benche trà li storici sia Cassio Hemina, così però esser qualcuno di Casa Flavia detto Hemis, potria esser Hermes se fosse guasto, ma non credo costui sarà del tempo delle guerre civili deTriumviri, ò lì vicino, benche in tempo di Sylla fu un C. Flavio Fimbria amazato in Asia, e potria esser costui suo parente e legato e propretore. Vedetese tra percussori nominari in una Philippica forsela II fosse alcun Flavio. Quanto alla medaglia Greca dove è l’ape, non hò libri da cercare ma mi immagino che sia Melissa qualche Donna Poetessa, come Saffo buona compagna che andava per molte isole e città di Grecia, onde per lascivia de i battitori di moneta fecero l’animale del suo nome, e qualche autor Greco dice che fu un obolo così detto. Cercate Svida & altri in questa parola ilΞΕΙΝΙΣ, e sia detto per quella Melissa hospita, eccetto se non è nome di terra. La testa di Cervo colla palma mi imagino che significhi veloce vittoria, come nelle medaglie de Pisoni la vittoria à cavallo correndo, ovvero essendo le lettere ΕΦ significa vittoria d’Efesii dove era il tempio di Diana in cujus tutela sunt Cervi. Questi ho detto per aprir la strada à trovar altre interpretazioni, se in queste non indovino cosa alcuna. Della medaglia di M. Pletorio conquel Sors, appena che vi credo, pure stando così,dirò, che cecidit Sors super Matthiam : quando dice Livio e Valerio Massimo che fu data ad un M. Pletorio (non Lectorio) l a dedicazione del tempio di Mercurio, essendo egli centurio primi pili : cosa fatta a posta per vergogna de consoli, essendo lasciato a giudizio delli suffragi del popolo, potria esser che frà centurioni soste messa la forte, ovvero che Sors era il Dio de i Comizii, perche ad ogni modo nel cavar le centurie, ovvero le tribu prerogative era forte. Potria esser ancora Pletorio di Preneste dove erano le Sorti, & il tempio della Fortuna. Ha la testa di putto, perche essi si governano a caso senza ordine nè discrezione, e perche iputti cavavano le forti essendo innocenti senza malizia, ancora perche sono allegri, e la sorte buona fa rallegrare e rimbambire li vecchi. Il Cornificio augure non sò come sia fatto. Un C.Sulpicio con le teste delli dei Penati con lettere D. P. P.  hò avuto di roverso li medessimi Diiin piede con un porco non sò perche, è duplicata e bella quella Medaglia d’Augusto con molte lettere di roverso interpretatada me, quod via munitae Juno ex ea pecunia, quam is ad aerarium detulit. Trovo in Svetonio nella vita d’Augusto: quo autem facilius undique urbs adiretur desumpta sibi Flaminia via Arimino tenus munienda, & postea in Coellam Capitolini Jovis sexdecim milita pondo auri, gemmasque ac margaritas quingenties HS. una donatione contulerit. Parmi ricordare che mi dicesti in Roma h aver visto una medaglia d’argento dove era Italia con molte persone attorno uno che sedeva o giacrva.Credo haver una simile come in altra scritti,e forse è delle monete futte in Corfinio, detta Italica per la congiurazione lì fatta di tutta Italia contro il Popolo Romano, secondo che dice Strabone, e credo Appiano & altri, & hora nell’ultima vostra vedo che è cosí, che dice Italia; procurate di haverla per voi e per me, ma nella mía credo che dica M.AVREL. Il Sig. Faerno con la pugna Cannense delli suo ilibri non si ricorda che non mi mostrò mai, ne prestò il suo Graziano, ne lo viddi mai, rendeteli mille saluti. Quel vostro admissus in regnum potrà starbene secondo le parole che siano congionte, perche secondo l’esempi del Nizolio non vuole dire li fu dato il regno, ma li fu permesso intrare nel regno. Il Plauto in Boetiis credo stia bene. Il mio andare a Sicilia penso che farà certo piu presto che nò, eccetto se S. Santità non l’impedesse. Dictum puta delle medaglie sicule e libri, & inscrizzioni. Non so come non havete saputo trovare il libro de Legib. ma non importa. State sano. Da Pedemonte allí VI. diAprile MDLIX.”(Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 235-236, lettre VII).
|Grand document=Lettre du 6 avril 1559 (de Pedemonte):“Hor vengo alle medaglie. L’Erculetto sarà соnquesta, vorrei che vi piacesse assai, l’altro con le serpi hò in Roma.Il luogo di Paterculo mi conferma in questo, che li Cumani havessero causa di far il Minotauro non solamenre per Dedalo fabricatore del tempio suo, come dice Vergilio e Servio, ma etiam dio per esser discesi dalli Ateniesi, e così nelle loro colonie, come Napoli, restasse tal impresa.Il Palikano adogni modo mi farà grato, & il Didio Giuliano, teneteli apresso di voi, e non barattate quelle che servate per me, perche io vi moverò lite, havendo mille promesse nelle lettere sottoscritte di man vostra. Il Casca Longo credo certo che vel potrò mandare da Napoli. Desidero che fare quella bella fatica sopra l’interpretazione delle medaglie, ma ditemi un poco distesso il modo, che io vi potrò avvertire di qualche cosa. Mi havete rallegrato cassai condirmi tante belle cose come havete, emi par mille anni à vederle una ad una. Del C.FLAV. HEMIS. non sò altro, ne mi ricordo haver visto tal cognome, benche trà li storici sia Cassio Hemina, così però esser qualcuno di Casa Flavia detto Hemis, potria esser Hermes se fosse guasto, ma non credo costui sarà del tempo delle guerre civili deTriumviri, ò lì vicino, benche in tempo di Sylla fu un C. Flavio Fimbria amazato in Asia, e potria esser costui suo parente e legato e propretore. Vedetese tra percussori nominari in una Philippica forsela II fosse alcun Flavio. Quanto alla medaglia Greca dove è l’ape, non hò libri da cercare ma mi immagino che sia Melissa qualche Donna Poetessa, come Saffo buona compagna che andava per molte isole e città di Grecia, onde per lascivia de i battitori di moneta fecero l’animale del suo nome, e qualche autor Greco dice che fu un obolo così detto. Cercate Svida & altri in questa parola ilΞΕΙΝΙΣ, e sia detto per quella Melissa hospita, eccetto se non è nome di terra. La testa di Cervo colla palma mi imagino che significhi veloce vittoria, come nelle medaglie de Pisoni la vittoria à cavallo correndo, ovvero essendo le lettere ΕΦ significa vittoria d’Efesii dove era il tempio di Diana in cujus tutela sunt Cervi. Questi ho detto per aprir la strada à trovar altre interpretazioni, se in queste non indovino cosa alcuna. Della medaglia di M. Pletorio conquel Sors, appena che vi credo, pure stando così,dirò, che cecidit Sors super Matthiam : quando dice Livio e Valerio Massimo che fu data ad un M. Pletorio (non Lectorio) l a dedicazione del tempio di Mercurio, essendo egli centurio primi pili : cosa fatta a posta per vergogna de consoli, essendo lasciato a giudizio delli suffragi del popolo, potria esser che frà centurioni soste messa la forte, ovvero che Sors era il Dio de i Comizii, perche ad ogni modo nel cavar le centurie, ovvero le tribu prerogative era forte. Potria esser ancora Pletorio di Preneste dove erano le Sorti, & il tempio della Fortuna. Ha la testa di putto, perche essi si governano a caso senza ordine nè discrezione, e perche iputti cavavano le forti essendo innocenti senza malizia, ancora perche sono allegri, e la sorte buona fa rallegrare e rimbambire li vecchi. Il Cornificio augure non sò come sia fatto. Un C.Sulpicio con le teste delli dei Penati con lettere D. P. P.  hò avuto di roverso li medessimi Diiin piede con un porco non sò perche, è duplicata e bella quella Medaglia d’Augusto con molte lettere di roverso interpretatada me, quod via munitae Juno ex ea pecunia, quam is ad aerarium detulit. Trovo in Svetonio nella vita d’Augusto: quo autem facilius undique urbs adiretur desumpta sibi Flaminia via Arimino tenus munienda, & postea in Coellam Capitolini Jovis sexdecim milita pondo auri, gemmasque ac margaritas quingenties HS. una donatione contulerit. Parmi ricordare che mi dicesti in Roma h aver visto una medaglia d’argento dove era Italia con molte persone attorno uno che sedeva o giacrva.Credo haver una simile come in altra scritti,e forse è delle monete futte in Corfinio, detta Italica per la congiurazione lì fatta di tutta Italia contro il Popolo Romano, secondo che dice Strabone, e credo Appiano & altri, & hora nell’ultima vostra vedo che è cosí, che dice Italia; procurate di haverla per voi e per me, ma nella mía credo che dica M.AVREL. Il Sig. Faerno con la pugna Cannense delli suo ilibri non si ricorda che non mi mostrò mai, ne prestò il suo Graziano, ne lo viddi mai, rendeteli mille saluti. Quel vostro admissus in regnum potrà starbene secondo le parole che siano congionte, perche secondo l’esempi del Nizolio non vuole dire li fu dato il regno, ma li fu permesso intrare nel regno. Il Plauto in Boetiis credo stia bene. Il mio andare a Sicilia penso che farà certo piu presto che nò, eccetto se S. Santità non l’impedesse. Dictum puta delle medaglie sicule e libri, & inscrizzioni. Non so come non havete saputo trovare il libro de Legib. ma non importa. State sano. Da Pedemonte allí VI. diAprile MDLIX.”(Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 235-236, lettre VII).
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Revision as of 06:01, 30 August 2019


Antonio Agustin, Piedimonte matese

Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1559-4-6
FINA IDUnique ID of the page  995
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Antonio Agustin
RecipientRecipient of the correspondence. Fulvio Orsini
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . April 6, 1559 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Piedimonte matese 41° 21' 2.95" N, 14° 22' 4.91" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Gabriele Faerno
LiteratureReference to literature. Agustin 1772, VII, p. 235-236, lettre VIIAgustin 1772, Carbonell i Manils 1992-1993, p. 174, note 17, 179, notes 41-42Carbonell i Manils 1992-1993
KeywordNumismatic Keywords  Roman Republican , Cassius Longus , Greek , Book , Melissa , Sappho , Ephesus , Plaetorius , Sulpicius
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 6 avril 1559 (de Pedemonte):“Hor vengo alle medaglie. L’Erculetto sarà соnquesta, vorrei che vi piacesse assai, l’altro con le serpi hò in Roma.Il luogo di Paterculo mi conferma in questo, che li Cumani havessero causa di far il Minotauro non solamenre per Dedalo fabricatore del tempio suo, come dice Vergilio e Servio, ma etiam dio per esser discesi dalli Ateniesi, e così nelle loro colonie, come Napoli, restasse tal impresa.Il Palikano adogni modo mi farà grato, & il Didio Giuliano, teneteli apresso di voi, e non barattate quelle che servate per me, perche io vi moverò lite, havendo mille promesse nelle lettere sottoscritte di man vostra. Il Casca Longo credo certo che vel potrò mandare da Napoli. Desidero che fare quella bella fatica sopra l’interpretazione delle medaglie, ma ditemi un poco distesso il modo, che io vi potrò avvertire di qualche cosa. Mi havete rallegrato cassai condirmi tante belle cose come havete, emi par mille anni à vederle una ad una. Del C.FLAV. HEMIS. non sò altro, ne mi ricordo haver visto tal cognome, benche trà li storici sia Cassio Hemina, così però esser qualcuno di Casa Flavia detto Hemis, potria esser Hermes se fosse guasto, ma non credo costui sarà del tempo delle guerre civili deTriumviri, ò lì vicino, benche in tempo di Sylla fu un C. Flavio Fimbria amazato in Asia, e potria esser costui suo parente e legato e propretore. Vedetese tra percussori nominari in una Philippica forsela II fosse alcun Flavio. Quanto alla medaglia Greca dove è l’ape, non hò libri da cercare ma mi immagino che sia Melissa qualche Donna Poetessa, come Saffo buona compagna che andava per molte isole e città di Grecia, onde per lascivia de i battitori di moneta fecero l’animale del suo nome, e qualche autor Greco dice che fu un obolo così detto. Cercate Svida & altri in questa parola ilΞΕΙΝΙΣ, e sia detto per quella Melissa hospita, eccetto se non è nome di terra. La testa di Cervo colla palma mi imagino che significhi veloce vittoria, come nelle medaglie de Pisoni la vittoria à cavallo correndo, ovvero essendo le lettere ΕΦ significa vittoria d’Efesii dove era il tempio di Diana in cujus tutela sunt Cervi. Questi ho detto per aprir la strada à trovar altre interpretazioni, se in queste non indovino cosa alcuna. Della medaglia di M. Pletorio conquel Sors, appena che vi credo, pure stando così,dirò, che cecidit Sors super Matthiam : quando dice Livio e Valerio Massimo che fu data ad un M. Pletorio (non Lectorio) l a dedicazione del tempio di Mercurio, essendo egli centurio primi pili : cosa fatta a posta per vergogna de consoli, essendo lasciato a giudizio delli suffragi del popolo, potria esser che frà centurioni soste messa la forte, ovvero che Sors era il Dio de i Comizii, perche ad ogni modo nel cavar le centurie, ovvero le tribu prerogative era forte. Potria esser ancora Pletorio di Preneste dove erano le Sorti, & il tempio della Fortuna. Ha la testa di putto, perche essi si governano a caso senza ordine nè discrezione, e perche iputti cavavano le forti essendo innocenti senza malizia, ancora perche sono allegri, e la sorte buona fa rallegrare e rimbambire li vecchi. Il Cornificio augure non sò come sia fatto. Un C.Sulpicio con le teste delli dei Penati con lettere D. P. P. hò avuto di roverso li medessimi Diiin piede con un porco non sò perche, è duplicata e bella quella Medaglia d’Augusto con molte lettere di roverso interpretatada me, quod via munitae Juno ex ea pecunia, quam is ad aerarium detulit. Trovo in Svetonio nella vita d’Augusto: quo autem facilius undique urbs adiretur desumpta sibi Flaminia via Arimino tenus munienda, & postea in Coellam Capitolini Jovis sexdecim milita pondo auri, gemmasque ac margaritas quingenties HS. una donatione contulerit. Parmi ricordare che mi dicesti in Roma h aver visto una medaglia d’argento dove era Italia con molte persone attorno uno che sedeva o giacrva.Credo haver una simile come in altra scritti,e forse è delle monete futte in Corfinio, detta Italica per la congiurazione lì fatta di tutta Italia contro il Popolo Romano, secondo che dice Strabone, e credo Appiano & altri, & hora nell’ultima vostra vedo che è cosí, che dice Italia; procurate di haverla per voi e per me, ma nella mía credo che dica M.AVREL. Il Sig. Faerno con la pugna Cannense delli suo ilibri non si ricorda che non mi mostrò mai, ne prestò il suo Graziano, ne lo viddi mai, rendeteli mille saluti. Quel vostro admissus in regnum potrà starbene secondo le parole che siano congionte, perche secondo l’esempi del Nizolio non vuole dire li fu dato il regno, ma li fu permesso intrare nel regno. Il Plauto in Boetiis credo stia bene. Il mio andare a Sicilia penso che farà certo piu presto che nò, eccetto se S. Santità non l’impedesse. Dictum puta delle medaglie sicule e libri, & inscrizzioni. Non so come non havete saputo trovare il libro de Legib. ma non importa. State sano. Da Pedemonte allí VI. diAprile MDLIX.”(Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 235-236, lettre VII).