Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1559-5-13: Difference between revisions

From Fina Wiki
No edit summary
No edit summary
Line 6: Line 6:
|Coordinates=41.35082, 14.36803
|Coordinates=41.35082, 14.36803
|Associated persons=Pirro Ligorio
|Associated persons=Pirro Ligorio
|Literature=Agustin 1772, VII, p. 237-238, lettre X; Carbonell i Manils 1992-1993, p. 174, note 19, 179, note 40
|Literature=Agustin 1772, VII, p. 237-238, lettre X; Carbonell i Manils 1992-1993, p. 174, note 19, 179, note 40, 182, note 50
|Numismatic keyword=Numa Pompilius; roman republican; Greek; Brettii; Piso Frugi; Calpurnius; Sapppho; Caesar; Kos
|Numismatic keyword=Numa Pompilius; roman republican; Greek; Brettii; Piso Frugi; Calpurnius; Sapppho; Caesar; Kos
|CorrespondenceLanguage=Italian
|CorrespondenceLanguage=Italian
|Grand document=Lettre du 13 mai 1559 (de Pedemonte): “Del Varrone vi ringrazio, è assai bello benchè un poco suspetto dalla parte del volto, pareche sia stato imbrattato con volerlo gettare: pure iоcredo sia antico, e un termine di Numa corne penso, & il rovescio dello scettro tra l’Aquila e il Delfino, significa l’imperio di Giove e Nettuno à Pompeio Magno, dal quale hebbe Varrone la corona navale contra li pirati come dice Plinio in due luoghi. Sono intrato in fantasia che Pompeio descendesse da Pompo figliuolo di Numa per adulazione de suoi, leggete Plutarco nel fine della vita di Numa, benche le parole sono guaste ; ma M. Pirro vele indrizzarà, se voi non saperete ; è bello quel granchio del ΒΡΕΤΤΙΩΝ. Credo che dica non sò che de Pompilii, la qual casata non si trova, ma nella vita di Pompeio lo dovrebbe dire. Horsù questa nostra scienza caballistica delle medaglie vuol questo. Ricordatevi di quella medaglia di Pisone col roverso CN. MAGNO, e la testa di Numa, la quale hà due allusioni, & al Magno, & al Pisone, come derivati di un sangue comune di Calpo e Pompo figliuoli di Numa. E perche sarà lecito al questore, ovvero proquestore metter li suoi antecessori, e non quelli del suo generale ? Di Pompo dunque dicevano venir li Pompei, e li Pomponi, come si vede nelle nostre medalie. Delli Calpurni è in Horazio nell’arte poetica, ad Pisones Pompilii sanguis, ovvero Pompili, il qual verso se ben mi ricordo non fa contro la vostra osservazione delli ij nel genitivo. II vostro Asiatico Getulico mandatelo à M. Gentile, ovvero in Getulia come l’Asia Capta di un Amico nostro, per dir Getulico haverebbe scritto più lettere, & era cosa degna di leggersi due cognomidi due provincie sottoposte all’Imperio Romano, pure vedete le Appiano parlando delle guerre d’Africa dica da chi fu la Getulia sottoposta, che penso sia tutto falso. La vera interpretazione è, che quel ASIAC ò ASIAQ. vuol dire Asiatico, e fu compendio ovvero errore dello stampatore. Il Granchio del nostro M. Pirro hò in argento in Roma col ΒΡΕΤΤΙΩΝ. chiaro, e voi non soste ignorante, ma poco accorto. Del Sappho faremo fuochi e girandole come della Pace, & il luogo di Aristotele è bellissimo per trovare Archiloco tra le monete di Parij, come Homero e Sappho dequali parlava Polluce, il scriver ΜΥΤΙΔ. è vero ben confermato con medaglie e Stefano. Del M. ACILIO BALBO ho piacere, dello Strabone con Europa non mi ricordava, e forse C. CESARE L. F. Strabone del quale Cicerone scrive nelli liorii de Oratore, e nelli Officii, che fu tanto buon Poeta Se Oracore, e molto buon parlatore e facetissimo, di costui havete l’epitafio bellissimo andando à S. Maria Maggiore, credo che velo mostrai una volta, su fallamente giudicato Padre di Cesare Dittatore, & è falso ancora che si chiamasse Lucio il padre di Cesare, essendo chiaro per li Fasti Capitolini CESARE C. F. C. N. L’Europa era nelle medaglie di Valerii, se non hò mala memoria. Del Pioe Magno per Appiano mi piace, & in confermazione aggiungete una delle ultime Philippiche di Cicerone, dove nel far il S. C. lochiama SEX. POMPEIVUS. C. N. F. MAGNVS, ec  credo che promette farlo Augure in luogo di suo Padre. Di Planco e di Didio e Valerio Flacсо hò piacere, oltre il Didio di Sallustio vedete Appiano nelle guerre di Spagna, & avvertite a Didio, & a Postumio Albino con Hispan. Item al mio LENDUS AN. LV. PR. H. O. C. S. non so se si trova stampato in Greco, ma io l’havea in volgare in ottavo stampato con tutto Appiano, credo nella stanza dove è la tavola di bronzo. Leggendo in Plinio hò trovato alcune cose per medaglie & altre per li autori greci, come è un verso di Sofocle in Triptolemo : / Et Fortunatam Italiam frumento cancre candido. lib. 18. cap. 7. e nel medesimo cap. dice di Menandro: Antiquissimum in cibis hordeum Atheniensium ritu. e lib. 19. cap. 6. un’altra cosa di Menandro, ma non sò le è il comico, ovvero altго, del quale nel principio di Plinio, dove si trovano li nomi di autori à cialcun libro : Ex Menandro qui Hiochrella scripsit. Ma nel 20. cap. 22. Blitum iners videtur, ас sine sароге, aut acrimonia ulla, unde convicium foeminis apud Menandrum faciunt mariti, io leggerei foemina faciunt maritis. Nel lib. 30. cap. 2. Menander literarum subtilitati sine aemulo genitus Thessalam cognominat fabulam complexam ambages foeminarum de trahentium lunam. Torno alle Medaglie; ricordatevi delle Leontine dove è una testa di Lione, e certi grani di frumento, oltre il luogo delle Philippiche, credo nella seconda Plinio lib. 18. cap. 10. Cum centesimo quidem, & Leontini Siciliae Campi fundunt, penso ancora si trova una figura in piede, la quale desidero che sia Gorgias Leontinus, cui prima statua aurea slatuta est, in Cicer. & Plin. Alla medaglia FLORALIA PRIMVS Plin. lib. 18. cap. 29. all’altra di P. CLODIO colla corona radiata, idem lib. 21. cap. 3. in princ. Alle medaglie di Coo con Esculapio lib. 29. cap. 1. Hippocrates genitus Insula Coa in primis clara ас valida & Aesculapia dicata ubi templum &c. Del caduceo di Mercurio belle cose lib. 29. cap. 3.in fine. Delli Fiumidi Thurii li quali forse sono nel toro rappresentati nelle monete Θερων. en Theophrasto. Idem lib. 31. cap. 2. Dell’acqua Marzia & anco lib. 31.сар. 3 e lib. 35. Cap. 15. In fine. Del BON. EVENT. Lib 34. Cap. 8. Del tríente della famiglia Servilia lib. 34. cap. 13. in fine. Io ho una medaglia di argento con queste lettere C. TER. LVC. Trovo in Plinio lib. 35. Cap. 7. Pingi Gladiatoria munera atque in publico exponi coepta a C. Terentio Lucano, ma nelle cose stampate in essa non ci è cosa a proposito, se non una biga ordinaria, così mi basta credere che potesse leggerli così. Nel lib. 35.с. 10. in medio: Nicoma hus primis Ulix additit pileum, pinxit & Apollincm, & Dianam, deumque matrem in leone sedentem. A proposito di Mamilio Limetano dove è Ulisse col pileo, ed altre con la matre del lione. Ricordatevi del mio spinther col bel vasoe lituo,leggete delli belli vasi che trovò costui in Plinio lib. 36. cap. 7. in fine.Del Nilocon li XVI. Putti nel medesimo capo. Di Syllacon Jugurta lib. 37. cap. 1. La medaglia colla Sphynge non sò di Carisio ovvero d’altri, potria alludere al sigillo d’Augusto, del quale Plinio e Suetonio scrivono. Come un’altra col ranocchio al sigillo di Mecenate. Del systro trovo belle cose in Isidoro lib. 3. cap. 21 in fine etymol. Dell’uso d’Iside & Asiaci & Amazone. Desidero sapere se havete visto mai medaglia Greca con obelilsco, perche hò alcune belle cose à proposito con altre che dirò in un’ altra, che hò disegnate per voi, che sì che vi hò servito questa volta ? Lasciate carta bianca per aggiungere nel vostro libro, e non vi rincresca dellemie lettere longhe, e per penitenza scrivetemi più longhe, e state sano sopra tutto. Di Pedemonte alli XIII. di MaggioMDLIX” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 237-238, lettre X).
|Grand document=Lettre du 13 mai 1559 (de Pedemonte): “Del Varrone vi ringrazio, è assai bello benchè un poco suspetto dalla parte del volto, pareche sia stato imbrattato con volerlo gettare: pure iоcredo sia antico, e un termine di Numa corne penso, & il rovescio dello scettro tra l’Aquila e il Delfino, significa l’imperio di Giove e Nettuno à Pompeio Magno, dal quale hebbe Varrone la corona navale contra li pirati come dice Plinio in due luoghi. Sono intrato in fantasia che Pompeio descendesse da Pompo figliuolo di Numa per adulazione de suoi, leggete Plutarco nel fine della vita di Numa, benche le parole sono guaste ; ma M. Pirro vele indrizzarà, se voi non saperete ; è bello quel granchio del ΒΡΕΤΤΙΩΝ. Credo che dica non sò che de Pompilii, la qual casata non si trova, ma nella vita di Pompeio lo dovrebbe dire. Horsù questa nostra scienza caballistica delle medaglie vuol questo. Ricordatevi di quella medaglia di Pisone col roverso CN. MAGNO, e la testa di Numa, la quale hà due allusioni, & al Magno, & al Pisone, come derivati di un sangue comune di Calpo e Pompo figliuoli di Numa. E perche sarà lecito al questore, ovvero proquestore metter li suoi antecessori, e non quelli del suo generale ? Di Pompo dunque dicevano venir li Pompei, e li Pomponi, come si vede nelle nostre medalie. Delli Calpurni è in Horazio nell’arte poetica, ad Pisones Pompilii sanguis, ovvero Pompili, il qual verso se ben mi ricordo non fa contro la vostra osservazione delli ij nel genitivo. II vostro Asiatico Getulico mandatelo à M. Gentile, ovvero in Getulia come l’Asia Capta di un Amico nostro, per dir Getulico haverebbe scritto più lettere, & era cosa degna di leggersi due cognomidi due provincie sottoposte all’Imperio Romano, pure vedete le Appiano parlando delle guerre d’Africa dica da chi fu la Getulia sottoposta, che penso sia tutto falso. La vera interpretazione è, che quel ASIAC ò ASIAQ. vuol dire Asiatico, e fu compendio ovvero errore dello stampatore. Il Granchio del nostro M. Pirro hò in argento in Roma col ΒΡΕΤΤΙΩΝ. chiaro, e voi non soste ignorante, ma poco accorto. Del Sappho faremo fuochi e girandole come della Pace, & il luogo di Aristotele è bellissimo per trovare Archiloco tra le monete di Parij, come Homero e Sappho dequali parlava Polluce, il scriver ΜΥΤΙΔ. è vero ben confermato con medaglie e Stefano. Del M. ACILIO BALBO ho piacere, dello Strabone con Europa non mi ricordava, e forse C. CESARE L. F. Strabone del quale Cicerone scrive nelli liorii de Oratore, e nelli Officii, che fu tanto buon Poeta Se Oracore, e molto buon parlatore e facetissimo, di costui havete l’epitafio bellissimo andando à S. Maria Maggiore, credo che velo mostrai una volta, su fallamente giudicato Padre di Cesare Dittatore, & è falso ancora che si chiamasse Lucio il padre di Cesare, essendo chiaro per li Fasti Capitolini CESARE C. F. C. N. L’Europa era nelle medaglie di Valerii, se non hò mala memoria. Del Pioe Magno per Appiano mi piace, & in confermazione aggiungete una delle ultime Philippiche di Cicerone, dove nel far il S. C. lochiama SEX. POMPEIVUS. C. N. F. MAGNVS, ec  credo che promette farlo Augure in luogo di suo Padre. Di Planco e di Didio e Valerio Flacсо hò piacere, oltre il Didio di Sallustio vedete Appiano nelle guerre di Spagna, & avvertite a Didio, & a Postumio Albino con Hispan. Item al mio LENDUS AN. LV. PR. H. O. C. S. non so se si trova stampato in Greco, ma io l’havea in volgare in ottavo stampato con tutto Appiano, credo nella stanza dove è la tavola di bronzo. Leggendo in Plinio hò trovato alcune cose per medaglie & altre per li autori greci, come è un verso di Sofocle in Triptolemo : / Et Fortunatam Italiam frumento cancre candido. lib. 18. cap. 7. e nel medesimo cap. dice di Menandro: Antiquissimum in cibis hordeum Atheniensium ritu. e lib. 19. cap. 6. un’altra cosa di Menandro, ma non sò le è il comico, ovvero altго, del quale nel principio di Plinio, dove si trovano li nomi di autori à cialcun libro : Ex Menandro qui Hiochrella scripsit. Ma nel 20. cap. 22. Blitum iners videtur, ас sine sароге, aut acrimonia ulla, unde convicium foeminis apud Menandrum faciunt mariti, io leggerei foemina faciunt maritis. Nel lib. 30. cap. 2. Menander literarum subtilitati sine aemulo genitus Thessalam cognominat fabulam complexam ambages foeminarum de trahentium lunam. Torno alle Medaglie; ricordatevi delle Leontine dove è una testa di Lione, e certi grani di frumento, oltre il luogo delle Philippiche, credo nella seconda Plinio lib. 18. cap. 10. Cum centesimo quidem, & Leontini Siciliae Campi fundunt, penso ancora si trova una figura in piede, la quale desidero che sia Gorgias Leontinus, cui prima statua aurea slatuta est, in Cicer. & Plin. Alla medaglia FLORALIA PRIMVS Plin. lib. 18. cap. 29. all’altra di P. CLODIO colla corona radiata, idem lib. 21. cap. 3. in princ. Alle medaglie di Coo con Esculapio lib. 29. cap. 1. Hippocrates genitus Insula Coa in primis clara ас valida & Aesculapia dicata ubi templum &c. Del caduceo di Mercurio belle cose lib. 29. cap. 3.in fine. Delli Fiumidi Thurii li quali forse sono nel toro rappresentati nelle monete Θερων. en Theophrasto. Idem lib. 31. cap. 2. Dell’acqua Marzia & anco lib. 31.сар. 3 e lib. 35. Cap. 15. In fine. Del BON. EVENT. Lib 34. Cap. 8. Del tríente della famiglia Servilia lib. 34. cap. 13. in fine. Io ho una medaglia di argento con queste lettere C. TER. LVC. Trovo in Plinio lib. 35. Cap. 7. Pingi Gladiatoria munera atque in publico exponi coepta a C. Terentio Lucano, ma nelle cose stampate in essa non ci è cosa a proposito, se non una biga ordinaria, così mi basta credere che potesse leggerli così. Nel lib. 35.с. 10. in medio: Nicoma hus primis Ulix additit pileum, pinxit & Apollincm, & Dianam, deumque matrem in leone sedentem. A proposito di Mamilio Limetano dove è Ulisse col pileo, ed altre con la matre del lione. Ricordatevi del mio spinther col bel vasoe lituo,leggete delli belli vasi che trovò costui in Plinio lib. 36. cap. 7. in fine.Del Nilocon li XVI. Putti nel medesimo capo. Di Syllacon Jugurta lib. 37. cap. 1. La medaglia colla Sphynge non sò di Carisio ovvero d’altri, potria alludere al sigillo d’Augusto, del quale Plinio e Suetonio scrivono. Come un’altra col ranocchio al sigillo di Mecenate. Del systro trovo belle cose in Isidoro lib. 3. cap. 21 in fine etymol. Dell’uso d’Iside & Asiaci & Amazone. Desidero sapere se havete visto mai medaglia Greca con obelilsco, perche hò alcune belle cose à proposito con altre che dirò in un’ altra, che hò disegnate per voi, che sì che vi hò servito questa volta ? Lasciate carta bianca per aggiungere nel vostro libro, e non vi rincresca dellemie lettere longhe, e per penitenza scrivetemi più longhe, e state sano sopra tutto. Di Pedemonte alli XIII. di MaggioMDLIX” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 237-238, lettre X).
}}
}}

Revision as of 06:07, 30 August 2019


Antonio Agustin, Piedimonte matese

Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1559-5-13
FINA IDUnique ID of the page  1010
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Antonio Agustin
RecipientRecipient of the correspondence. Fulvio Orsini
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . May 13, 1559 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Piedimonte matese 41° 21' 2.95" N, 14° 22' 4.91" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Pirro Ligorio
LiteratureReference to literature. Agustin 1772, VII, p. 237-238, lettre XAgustin 1772, Carbonell i Manils 1992-1993, p. 174, note 19, 179, note 40, 182, note 50Carbonell i Manils 1992-1993
KeywordNumismatic Keywords  Numa Pompilius , Roman Republican , Greek , Brettii , Piso Frugi , Calpurnius , Sapppho , Caesar , Kos
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
Map
Loading map...
You can move or zoom the map to explore other correspondence!
Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 13 mai 1559 (de Pedemonte): “Del Varrone vi ringrazio, è assai bello benchè un poco suspetto dalla parte del volto, pareche sia stato imbrattato con volerlo gettare: pure iоcredo sia antico, e un termine di Numa corne penso, & il rovescio dello scettro tra l’Aquila e il Delfino, significa l’imperio di Giove e Nettuno à Pompeio Magno, dal quale hebbe Varrone la corona navale contra li pirati come dice Plinio in due luoghi. Sono intrato in fantasia che Pompeio descendesse da Pompo figliuolo di Numa per adulazione de suoi, leggete Plutarco nel fine della vita di Numa, benche le parole sono guaste ; ma M. Pirro vele indrizzarà, se voi non saperete ; è bello quel granchio del ΒΡΕΤΤΙΩΝ. Credo che dica non sò che de Pompilii, la qual casata non si trova, ma nella vita di Pompeio lo dovrebbe dire. Horsù questa nostra scienza caballistica delle medaglie vuol questo. Ricordatevi di quella medaglia di Pisone col roverso CN. MAGNO, e la testa di Numa, la quale hà due allusioni, & al Magno, & al Pisone, come derivati di un sangue comune di Calpo e Pompo figliuoli di Numa. E perche sarà lecito al questore, ovvero proquestore metter li suoi antecessori, e non quelli del suo generale ? Di Pompo dunque dicevano venir li Pompei, e li Pomponi, come si vede nelle nostre medalie. Delli Calpurni è in Horazio nell’arte poetica, ad Pisones Pompilii sanguis, ovvero Pompili, il qual verso se ben mi ricordo non fa contro la vostra osservazione delli ij nel genitivo. II vostro Asiatico Getulico mandatelo à M. Gentile, ovvero in Getulia come l’Asia Capta di un Amico nostro, per dir Getulico haverebbe scritto più lettere, & era cosa degna di leggersi due cognomidi due provincie sottoposte all’Imperio Romano, pure vedete le Appiano parlando delle guerre d’Africa dica da chi fu la Getulia sottoposta, che penso sia tutto falso. La vera interpretazione è, che quel ASIAC ò ASIAQ. vuol dire Asiatico, e fu compendio ovvero errore dello stampatore. Il Granchio del nostro M. Pirro hò in argento in Roma col ΒΡΕΤΤΙΩΝ. chiaro, e voi non soste ignorante, ma poco accorto. Del Sappho faremo fuochi e girandole come della Pace, & il luogo di Aristotele è bellissimo per trovare Archiloco tra le monete di Parij, come Homero e Sappho dequali parlava Polluce, il scriver ΜΥΤΙΔ. è vero ben confermato con medaglie e Stefano. Del M. ACILIO BALBO ho piacere, dello Strabone con Europa non mi ricordava, e forse C. CESARE L. F. Strabone del quale Cicerone scrive nelli liorii de Oratore, e nelli Officii, che fu tanto buon Poeta Se Oracore, e molto buon parlatore e facetissimo, di costui havete l’epitafio bellissimo andando à S. Maria Maggiore, credo che velo mostrai una volta, su fallamente giudicato Padre di Cesare Dittatore, & è falso ancora che si chiamasse Lucio il padre di Cesare, essendo chiaro per li Fasti Capitolini CESARE C. F. C. N. L’Europa era nelle medaglie di Valerii, se non hò mala memoria. Del Pioe Magno per Appiano mi piace, & in confermazione aggiungete una delle ultime Philippiche di Cicerone, dove nel far il S. C. lochiama SEX. POMPEIVUS. C. N. F. MAGNVS, ec credo che promette farlo Augure in luogo di suo Padre. Di Planco e di Didio e Valerio Flacсо hò piacere, oltre il Didio di Sallustio vedete Appiano nelle guerre di Spagna, & avvertite a Didio, & a Postumio Albino con Hispan. Item al mio LENDUS AN. LV. PR. H. O. C. S. non so se si trova stampato in Greco, ma io l’havea in volgare in ottavo stampato con tutto Appiano, credo nella stanza dove è la tavola di bronzo. Leggendo in Plinio hò trovato alcune cose per medaglie & altre per li autori greci, come è un verso di Sofocle in Triptolemo : / Et Fortunatam Italiam frumento cancre candido. lib. 18. cap. 7. e nel medesimo cap. dice di Menandro: Antiquissimum in cibis hordeum Atheniensium ritu. e lib. 19. cap. 6. un’altra cosa di Menandro, ma non sò le è il comico, ovvero altго, del quale nel principio di Plinio, dove si trovano li nomi di autori à cialcun libro : Ex Menandro qui Hiochrella scripsit. Ma nel 20. cap. 22. Blitum iners videtur, ас sine sароге, aut acrimonia ulla, unde convicium foeminis apud Menandrum faciunt mariti, io leggerei foemina faciunt maritis. Nel lib. 30. cap. 2. Menander literarum subtilitati sine aemulo genitus Thessalam cognominat fabulam complexam ambages foeminarum de trahentium lunam. Torno alle Medaglie; ricordatevi delle Leontine dove è una testa di Lione, e certi grani di frumento, oltre il luogo delle Philippiche, credo nella seconda Plinio lib. 18. cap. 10. Cum centesimo quidem, & Leontini Siciliae Campi fundunt, penso ancora si trova una figura in piede, la quale desidero che sia Gorgias Leontinus, cui prima statua aurea slatuta est, in Cicer. & Plin. Alla medaglia FLORALIA PRIMVS Plin. lib. 18. cap. 29. all’altra di P. CLODIO colla corona radiata, idem lib. 21. cap. 3. in princ. Alle medaglie di Coo con Esculapio lib. 29. cap. 1. Hippocrates genitus Insula Coa in primis clara ас valida & Aesculapia dicata ubi templum &c. Del caduceo di Mercurio belle cose lib. 29. cap. 3.in fine. Delli Fiumidi Thurii li quali forse sono nel toro rappresentati nelle monete Θερων. en Theophrasto. Idem lib. 31. cap. 2. Dell’acqua Marzia & anco lib. 31.сар. 3 e lib. 35. Cap. 15. In fine. Del BON. EVENT. Lib 34. Cap. 8. Del tríente della famiglia Servilia lib. 34. cap. 13. in fine. Io ho una medaglia di argento con queste lettere C. TER. LVC. Trovo in Plinio lib. 35. Cap. 7. Pingi Gladiatoria munera atque in publico exponi coepta a C. Terentio Lucano, ma nelle cose stampate in essa non ci è cosa a proposito, se non una biga ordinaria, così mi basta credere che potesse leggerli così. Nel lib. 35.с. 10. in medio: Nicoma hus primis Ulix additit pileum, pinxit & Apollincm, & Dianam, deumque matrem in leone sedentem. A proposito di Mamilio Limetano dove è Ulisse col pileo, ed altre con la matre del lione. Ricordatevi del mio spinther col bel vasoe lituo,leggete delli belli vasi che trovò costui in Plinio lib. 36. cap. 7. in fine.Del Nilocon li XVI. Putti nel medesimo capo. Di Syllacon Jugurta lib. 37. cap. 1. La medaglia colla Sphynge non sò di Carisio ovvero d’altri, potria alludere al sigillo d’Augusto, del quale Plinio e Suetonio scrivono. Come un’altra col ranocchio al sigillo di Mecenate. Del systro trovo belle cose in Isidoro lib. 3. cap. 21 in fine etymol. Dell’uso d’Iside & Asiaci & Amazone. Desidero sapere se havete visto mai medaglia Greca con obelilsco, perche hò alcune belle cose à proposito con altre che dirò in un’ altra, che hò disegnate per voi, che sì che vi hò servito questa volta ? Lasciate carta bianca per aggiungere nel vostro libro, e non vi rincresca dellemie lettere longhe, e per penitenza scrivetemi più longhe, e state sano sopra tutto. Di Pedemonte alli XIII. di MaggioMDLIX” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 237-238, lettre X).