Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1560-7-20

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Antonio Agustin, Palermo

Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1560-7-20
FINA IDUnique ID of the page  1016
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Antonio Agustin
RecipientRecipient of the correspondence. Fulvio Orsini
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . July 20, 1560 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Palermo 38° 6' 40.43" N, 13° 21' 8.78" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Gabriele Faerno
LiteratureReference to literature. Agustin 1772, VII, p. 243-244, lettre XX1
KeywordNumismatic Keywords 
LanguageLanguage of the correspondence
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 20 juillet 1560 (de Palerme): « Molto Magnifico Sig. Senza perder tempo inaltro hò avutele medaglie seguenti; una piccola come un obolo, da un canto una testa di Giove con un canestro sopra, che alcunii cono sia di Giove Capitolino, & io per questa potrò interpretar le altre, perche si leggono a torno queste lettere DEO. SANCTO. SARAPIDI. Nel roverso un fiume à giacere sорга un mostro di Nilo con un arundine, ovvero papiro nella destra, e nell’altra un cornucopia соn queste lettere attorno DEO. SANCTO. NILO. Di sotto si legge ALE che significa esser battuta in Alexandria, e forse nel tempo di Juliano Apostata. Un’altra in argento piccola come un sestertio, ma di mastro eccellente ; una testa di Giovane effeminato coronato di edera (Bacco senza dubbio) di roverso un Satiro perfetissimo che sede con un thyrso nella destra, e nell’altra un scypho anfaro molto bello alzato con lettere NAΞΙΟΝ III di bronzo. Un fiume che giace con l’urna nella sinistra & un cornucopia alzato nell’altra. A tergo due pilei con due stelle sopra, & inmezzo una noctua con queste lettere ΣΩ per dire ΣΩΤΕΙΡΑ riferendosi à Minerva, come li pileià Castore e Polluce. Al basso di ogni cosa sonoqueste lettere ΚΑΤΑΝΑΙΟΝ. II fiume di Catania sidice Acis tanto celebrato da poeti nella favoladi Polifemo. Cicerone dice Catina, li Greci Catana. IV. Un corvo, ovvero un aquila & un ramo di lauro da un canto, dall’altro una croce dentro un circolo con queste lettere ΑΡΓΥΡΙΝΑΙΟΝ. Fu tiranno di Agira cacciato da Fimoleonte Apolloniades, come penso che scriva Plutarco, forse à questo nome allude il corvo & illauro dicati ad Apolline. V. Un sestertio conuna bella testa di donna vergine con un pesce dietro, e lettere attorno ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ. forse Arethusa. A tergo un Polypo ben fatto. VI. Un altra testa di donna [Cerere S.] coronata di spiche, e nel roverso due spiche, che fanno un altra corona, & in mezzo le lettere predette ΣΥΡΑΚΟΣΙΩΝ. VII. Altra simil testa, ma nel roverso una spica fertilissima con lettere ΓΕΛΩΩΝ. da Gela città di Sicilia fertile di grano. VIII Un al/tro sestertio con mezzo corpo d’un Minotauro con lettere sорга ΓΕΛΑΣ. A tergo un uomo clipeato à cavallo. Tucidide lib. VI. dice che Eutimo Cretense con certi di Rodo & di Cretae di ficoro Gela. Che li Cretensi portassero l’infegna del Minotauro è verisimile, e l’altro siа una statua equestre data al fondatore. Ho un’altra di bronzo con tutto il toro, & una testa di una furia. IX. Una testa di Giove ΔΙΟΣ & un fulmine di roverso ΛΟΚΡΩΝ. X. Un foglio solo d'’edera, e di roverso un cavallo senza lettere. Non sò che poeta dice che il vino serve di cavallo allí poeti. Hora vengo alla lettera della S. V. delli XXI. Di Giugno dolcissima e dottissima. Andero volentieri à Roma per vedervi, e le vostre ricchezze, per intenderle lettere della medaglia di Acheloo ; aspettaremo che si trovi alcun altra medaglia. Il luogo di Teocrito mi piacque per intender quelli Pegasi di Siracusa. Quella vostra ΠΑΝΟΡΜΙΤΑΝ non si trova ne in questa città, ne in quest’isola, che io sappia. Quelle di Antioco sono belle, e quella interpretazione τυρων ιερας ασυδων non mi dispiace ; ma l’Homero passa tutte. Le medaglie Garrasel che desidero saper dove andaranno. Vorrei che il Faerno si impadronisse di esse. VS. si degni conservarmi in grazia di Monsignore Illustrissimo suo, e delli Amici, e stia fano. Di Palermo alii XX. Di Luglio MDLX. (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 243-244, lettre XX).

References

  1. ^  Agustin, Antonio (1772), Opera Omnia, Quae multa adbibita diligentia colligi potuerunt. Volumen Septimum, Lucae.