Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1567-2-10: Difference between revisions

Revision as of 14:19, 3 September 2019

Antonio Agustin, Famarid

Antonio Agustin - Fulvio Orsini - 1567-2-10

FINA IDUnique ID of the page ^ᵖ	1027
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document.	Antonio Agustin
RecipientRecipient of the correspondence.	Fulvio Orsini
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year .	February 10, 1567 ^JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution.	Famarid ^{41° 47' 50.35" N, 0° 21' 41.47" E}The following coordinate was not recognized: Geocoding failed.
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation.	Pirro Ligorio, Hubert Goltzius
LiteratureReference to literature.	Agustin 1772, VII, p. 248, lettre XXXIII1
KeywordNumismatic Keywords ^ᵖ	Book , Errors
LanguageLanguage of the correspondence	Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia ^ᵖ	https://books.google.be/books?id=2UdBOCGPLTkC&printsec=frontcover&hl=fr&source=gbs ge summary r&cad=0#v=onepage&q&f=false

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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 10 févr. 1567 (de Famarid): “Di gratia non aspettate che il Corriero habbia ligato le balze o baligie, ed accomodatele nel Cavallo per scrivermi un polizino, dove io aspettavaun libro di inscritioni, & medaglie, & versi grechi, & latini, & mille tratti bravi, in dechiaratione di essi. Hor sù pazienza per questa volta, che io ancora farò Parthis mendiacior che nonvi mandi più di quelli poeti perche son fuora di Lerida alla visita. Il partito del Padrone con M. Pirrho mi piace sia concluso, & rallegratevi con l’un, & l’altro di parte mia. Ma vorrei che attendessero alla stampa di libri perche godesse il mondo di tante ricchezze. Il libro del Goltzio non hò visto, fi è bello come dite non farà dispiace revederlo, con tutto che fia imperfetto; vederò un altra volta la memoria C. DVILIO nella ortografia d’Aldo” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 248, lettre XXXIII).

References

^ Agustin, Antonio (1772), Opera Omnia, Quae multa adbibita diligentia colligi potuerunt. Volumen Septimum, Lucae.

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 |Associated persons=Pirro Ligorio; Hubert Goltzius
 |Literature=Agustin 1772, VII, p. 248, lettre XXXIII
+|Numismatic keyword=book; errors
+|CorrespondenceLanguage=Italian
 |Link=https://books.google.be/books?id=2UdBOCGPLTkC&printsec=frontcover&hl=fr&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
-|Grand document=Lettre du 10 févr. 1567 (de Famarid): “Di gratia non aspettate che il Corriero habbia ligato le balze o baligie, ed accomodatele nel Cavallo per scrivermi un polizino, dove io aspettavaun libro di inscritioni, & medaglie, & versi grechi, & latini, & mille tratti bravi, in dechiaratione di essi. Hor sù pazienza per questa volta, che io ancora farò Parthis mendiacior che nonvi mandi più di quelli poeti perche son fuora di Lerida alla visita. Il partito del Padrone con M. Pirrho mi piace sia concluso, & rallegratevi con l’un, & l’altro di parte mia. Ma vorrei che attendessero alla stampa di libri perche godesse i1 mondo di tante ricchezze. Il libro del Goltzio non hò visto, fi è bello come dite non farà dispiace revederlo, con tutto che fia imperfetto; vederò un altra volta la memoria C. DVILIO nella ortografia d’Aldo” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 248, lettre XXXIII).
+|Grand document=Lettre du 10 févr. 1567 (de Famarid): “Di gratia non aspettate che il Corriero habbia ligato le balze o baligie, ed accomodatele nel Cavallo per scrivermi un polizino, dove io aspettavaun libro di inscritioni, & medaglie, & versi grechi, & latini, & mille tratti bravi, in dechiaratione di essi. Hor sù pazienza per questa volta, che io ancora farò Parthis mendiacior che nonvi mandi più di quelli poeti perche son fuora di Lerida alla visita. Il partito del Padrone con M. Pirrho mi piace sia concluso, & rallegratevi con l’un, & l’altro di parte mia. Ma vorrei che attendessero alla stampa di libri perche godesse il mondo di tante ricchezze. Il libro del Goltzio non hò visto, fi è bello come dite non farà dispiace revederlo, con tutto che fia imperfetto; vederò un altra volta la memoria C. DVILIO nella ortografia d’Aldo” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 248, lettre XXXIII).
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