| |Grand document=-Lettre du 5 mai 1577 (de Tarragone) : “Delle medaglie greche la fatica del Goltzio non hò visto ancora, sò certo, che la vostra sarà più certa, e piu copiosa. Li fragmenti dell’historici Latini non posso dir certo che li mandarò, perche non sò quali siano quelli, che vi mandai un altra volta, pure dandomi aviso si metteranno in ordine l’altri. Le Medaglie stanno tutte al comando vostro. Hò havuto alcune poche d’oro questi giorni, ma d’imperatori ordinarie. Di colonie, e municipii di Spagna ogni di mi capita alcuna d’argento, & di bronzo; alcune hanno lettere incognite, che penso siano della lingua spagnola antiqua. Hà il torto M. Latino se vuole impedire li studii delle lettere antiche, le quali s’intendono perfettamente con le medaglie, con le inscrittioni, con i libri di scrittori, non che non siano megliori senza comparatione li studii delle lettere sagre, & delle feienze, ma questo non fa, che quelli sí debbano bandire. Vorrei ben saperе da esso M. Latino, perche se non si diletta di medaglie, si diletta di tant’altri studii che non sono ne di lettere sacre, ne di scienze scolastiche, ovvero di pane lucrando ? Hò sentito qualch’uno recitarmi non sò che parole usate dalla bon. mem. Di Pio V. contra un mio amico, perche non era sacerdote, havendo intrade ecclesiastiche come hà M. Latino : io credo, che l’uno, & l’altro habbiamo causa honesta per non farlo ; pure quel stato è più perfetto, come quello di Jesuite, & altri religiosi ; ma M. Latino non hà eletto quello. Da gratia rispondeteli alcune di questi ragioni. Con tutto che è ben fatto non lasciar il principale frutto delle scienze per l’accessorio dico indrizzar sempre i vostri studii & pensieri al servire Iddio, ed aggiutare il prossimo & far secondo la vocatione, che Dio vi habbi chiamato” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 260-261, lettre LIV ; voir Missere Fontana 2009, p. 419, note 322). | | |Grand document=-Lettre du 5 mai 1577 (de Tarragone) : “Delle medaglie greche la fatica del Goltzio non hò visto ancora, sò certo, che la vostra sarà più certa, e piu copiosa. Li fragmenti dell’historici Latini non posso dir certo che li mandarò, perche non sò quali siano quelli, che vi mandai un altra volta, pure dandomi aviso si metteranno in ordine l’altri. Le Medaglie stanno tutte al comando vostro. Hò havuto alcune poche d’oro questi giorni, ma d’imperatori ordinarie. Di colonie, e municipii di Spagna ogni di mi capita alcuna d’argento, & di bronzo; alcune hanno lettere incognite, che penso siano della lingua spagnola antiqua. Hà il torto M. Latino se vuole impedire li studii delle lettere antiche, le quali s’intendono perfettamente con le medaglie, con le inscrittioni, con i libri di scrittori, non che non siano megliori senza comparatione li studii delle lettere sagre, & delle feienze, ma questo non fa, che quelli sí debbano bandire. Vorrei ben saperе da esso M. Latino, perche se non si diletta di medaglie, si diletta di tant’altri studii che non sono ne di lettere sacre, ne di scienze scolastiche, ovvero di pane lucrando ? Hò sentito qualch’uno recitarmi non sò che parole usate dalla bon. mem. Di Pio V. contra un mio amico, perche non era sacerdote, havendo intrade ecclesiastiche come hà M. Latino : io credo, che l’uno, & l’altro habbiamo causa honesta per non farlo ; pure quel stato è più perfetto, come quello di Jesuite, & altri religiosi ; ma M. Latino non hà eletto quello. Da gratia rispondeteli alcune di questi ragioni. Con tutto che è ben fatto non lasciar il principale frutto delle scienze per l’accessorio dico indrizzar sempre i vostri studii & pensieri al servire Iddio, ed aggiutare il prossimo & far secondo la vocatione, che Dio vi habbi chiamato” (Agustin, Opera omnia, VII, 1772, p. 260-261, lettre LIV ; voir Missere Fontana 2009, p. 419, note 322). |