Antonio Agustin - Onofrio Panvinio - 1558-6-11: Difference between revisions

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|Associated persons=Wolfgang Lazius; Jacopo Strada; Ferdinand I of Holy Roman Empire; Carlo Sigonio
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|Literature=Andrés 1804, Lettre XXX, p. 317-319; Mulsow 2022, p. 186, note 10.
|Grand document=Lettre du 11 juin 1558 (de Rome) : « Padrecarissimo. La notte avanti del partir mio di Vienna ebbi una lettera vostra delli tre di Maggio, dove mi davate certa speranza di venir in quelle parti col S. Martin di Guzman Orator Ces. dal quale ancora ho sentito il medesimo desiderio di condurvi in quella Corte, praesertim si io ci sarò ancora. Ma perchè nè il partir suo è spedito, nè di me si fa altro per ora, e V.S. sta ben occupato costi, e senza licenza dell’Ill.mo suo padrone non è onesto si parta : potremo scriverci così ogni sabbato di qualche galanteria. Non lascio di dirvi, che in Vienna era già il Strada alle mani con Volfango Lazio sopra quel libro di medaglie dell’Imperatore, e aveva condotto la sua moglie e casa. Se andate voi ancora sarete mal agiutato dal detto Strada, ma essendo io, le cose potevano passar bene Il libro è indegno di tal principe, benchè nelle medaglie greche e nelle romane avanti li Impetarori sia competente : eccetto che non è ben ordinato, nè intese le cose da quel buon uomo di Lazio. Quanto al Festo del Sigonio non dubito, che riuscirà per eccellenza, se lui piglia la cura ; ma il mio è tanto avanti, che essendo io qui, presto presto sarà fornito. Credo, che sapete bene, qual io sia in simil caso ; stimarò assai che il libro si stampi bene; in nome suo, ovvero nel mio, importa poco. Io pensava a mandarlo a M. Paolo molto diligentemente scritto ; ma se il Signorio lo vorrà nelle mani, allora forse ce lo mandarò, e potranno essi stamparlo come li piacerà. Non mi dispiaceria veder le correzioni del Signonio prima : ma se questa cosa li è grave, non le voglio. Diteli le mie raccomandazioni molto strette, perchè ho molte cause di volerli bene, e la precipua è esser tanto grande amico vostro. Il padre Ottavio mi mando un foglio del vostro Commentario della fine del libro primo, dove dite di me tante cose che non si può dir più di Orlando : non so che avete voluto fare ; pur perchè so, che vi inganna la grande amorevolezza vostra, dirò, che vi resto obbligato più a quella che alle parole tante onerate. […]. Di Roma ai XI di Junio 1558. Tutto vostro A. A. Vescovo d’Allife » (Andrès 1804, Lettre XXX, p. 317-319).
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|CorrespondenceLanguage=Italian
|Link=https://archive.org/details/bub_gb_bmg74YFCvlIC/page/317/mode/2up
|Grand document=Lettre du 11 juin 1558 (de Rome): p. 317-318: "Padre carissimo. La notte avanti del partir mio di Vienna ebbi una lettera vostra delli tre di Maggio, dove mi davate certa speranza di venir in quelle parti col S. Martin di Guzman Orator Ces. dal quale ancora ho sentito il medesimo desiderio di condurvi in quella Corte, praesertim si io ci sarò ancora. Ma perchè nè il partir suo è spedito, nè di me si fa altro per ora, e V. S. sta ben occupato costi, e senza licenza dell’Ill.mo suo padrone non è onesto si parta: potremo scriverci così ogni sabbato di qualche galanteria. Non lascio di dirvi, che in Vienna era già il Strada alle mani con Volfango Lazio sopra quel libro di medaglie dell’Imperatore, e aveva condotto la sua moglie e casa. Se andate voi ancora sarete mal agiutato dal detto Strada, ma essendo io, le cose potevano passar bene. Il libro è indegno di tal principe, benchè nelle medaglie greche e nelle romane avanti li Imperatori sia competente: eccetto che non è ben ordinato, nè intese le cose da quel buon uomo di Lazio. Quanto al Festo del Sigonio non dubito, che riuscirà per eccellenza, se lui piglia la cura; ma il mio è tanto avanti, che essendo io qui, presto presto sarà fornito. Credo, che sapete bene, qual io sia in simil caso; stimarò assai che il libro si stampi bene; in nome suo, ovvero nel mio, importa poco. Io pensava a mandarlo a M. Paolo molto diligentemente scritto; ma se il Sigonio lo vorrà nelle mani, allora forse ce lo mandarò, e potranno essi stamparlo come li piacerà. Non mi dispiaceria veder le correzioni del Sigonio prima: ma se questa cosa li è grave, non le voglio. Diteli le mie raccomandazioni molto strette, perchè ho molte cause di volerli bene, e la precipua è esser tanto grande amico vostro. Il padre Ottavio mi mando un foglio del vostro Commentario della fine del libro primo, dove dite di me tante cose che non si può dir più di Orlando: non so che avete voluto fare; pur perchè so, che vi inganna la grande amorevolezza vostra, dirò, che vi resto obbligato più a quella che alle parole tanto onorate. […]. Di Roma ai XI di Junio 1558. Tutto vostro A. A. Vescovo d’Allife" (Andrés 1804, Lettre XXX, p. 317-319).
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Antonio Agustin, Rome

Antonio Agustin - Onofrio Panvinio - 1558-6-11
FINA IDUnique ID of the page  1077
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Antonio Agustin
RecipientRecipient of the correspondence. Onofrio Panvinio
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . June 11, 1558 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Rome 41° 53' 41.28" N, 12° 29' 7.22" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Wolfgang Lazius, Jacopo Strada, Ferdinand I of Holy Roman Empire, Carlo Sigonio
LiteratureReference to literature. Andrés 1804, Lettre XXX, p. 317-319Andrés 1804, Mulsow 2022, p. 186, note 10.Mulsow 2022
KeywordNumismatic Keywords  Book , Roman
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia  https://archive.org/details/bub gb bmg74YFCvlIC/page/317/mode/2up
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 11 juin 1558 (de Rome): p. 317-318: "Padre carissimo. La notte avanti del partir mio di Vienna ebbi una lettera vostra delli tre di Maggio, dove mi davate certa speranza di venir in quelle parti col S. Martin di Guzman Orator Ces. dal quale ancora ho sentito il medesimo desiderio di condurvi in quella Corte, praesertim si io ci sarò ancora. Ma perchè nè il partir suo è spedito, nè di me si fa altro per ora, e V. S. sta ben occupato costi, e senza licenza dell’Ill.mo suo padrone non è onesto si parta: potremo scriverci così ogni sabbato di qualche galanteria. Non lascio di dirvi, che in Vienna era già il Strada alle mani con Volfango Lazio sopra quel libro di medaglie dell’Imperatore, e aveva condotto la sua moglie e casa. Se andate voi ancora sarete mal agiutato dal detto Strada, ma essendo io, le cose potevano passar bene. Il libro è indegno di tal principe, benchè nelle medaglie greche e nelle romane avanti li Imperatori sia competente: eccetto che non è ben ordinato, nè intese le cose da quel buon uomo di Lazio. Quanto al Festo del Sigonio non dubito, che riuscirà per eccellenza, se lui piglia la cura; ma il mio è tanto avanti, che essendo io qui, presto presto sarà fornito. Credo, che sapete bene, qual io sia in simil caso; stimarò assai che il libro si stampi bene; in nome suo, ovvero nel mio, importa poco. Io pensava a mandarlo a M. Paolo molto diligentemente scritto; ma se il Sigonio lo vorrà nelle mani, allora forse ce lo mandarò, e potranno essi stamparlo come li piacerà. Non mi dispiaceria veder le correzioni del Sigonio prima: ma se questa cosa li è grave, non le voglio. Diteli le mie raccomandazioni molto strette, perchè ho molte cause di volerli bene, e la precipua è esser tanto grande amico vostro. Il padre Ottavio mi mando un foglio del vostro Commentario della fine del libro primo, dove dite di me tante cose che non si può dir più di Orlando: non so che avete voluto fare; pur perchè so, che vi inganna la grande amorevolezza vostra, dirò, che vi resto obbligato più a quella che alle parole tanto onorate. […]. Di Roma ai XI di Junio 1558. Tutto vostro A. A. Vescovo d’Allife" (Andrés 1804, Lettre XXX, p. 317-319).