Difference between revisions of "Apostolo Zeno - Andrea Cornaro - 1727-12-20"
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− | |Grand document= | + | |Grand document=Lettre du 20 décembre 1727 (de Vienne): "Non vi prendete fastidio di non aver concluso il contratto delle medaglie con quel Paolo Benedetti. La sola pretensione di lui per quel medaglione di Diadumeniano, me lo fa conoscere per uomo anzi pazzo, che ragionevole. Quel pezzo è per verità singolare : ma chi ha mai inteso, che il prezzo di una medaglia ascender possa a 1000. zecchini ? Un medaglione in argento di Pescennio, unico, e di testa assai più rara, che Diadumeniano, è stato pagato 40. doppie ad un Consolo Inglese dal famoso Vaillant, che lo attesta, come cosa notabile, in più di una delle sue opere. Se fosse così facile il ritrovare lo sborso, come è facile dimandare il prezzo, cotesto Signore sarebbe assai più scusevole. A proposito di Pescennio, al P. Granelli n’è stato mandato ultimamente in dono uno in argento, ultimamente trovato in Transilvania, ch’è la Dacia antica. Esso è d’indubitata antichità ; e la fabbrica di questo essendo compagna e uniforme a quella del mio, ciò me lo ha fatto finalmente conoscere per legittimo e antico. Egli è ben vero, che il mio riguardato attentamente, si conosce che sotto l’argento ha l’anima di metallo, onde esso è una di quelle medaglie, che i Francesi chiamano foderate, e per questo appunto la sua antichità è più sicura, e fuor d’ogni dubbio. Tanto ho voluto scrivervi per giustificare da quanto già tempo vi scrissi sopra di essa, il P. Cornaro, che me l’aveva venduta, e da cui io credeva di essere stato ingannato. Io debbo rendergli giustizia, e ritrattare il già detto. Fu altrui artificio o ignoranza il condannare questa medaglia : ma buon per me, che mai non ne rimasi convinto, e che mai non mi son lasciato indurre a privarmene, nemmeno per l’esibizione che da altri me ne fu fatta, dei dieci ungheri : che tanto appunto io l’aveva pagata. Tale offerta servì anzi a mettermene in diffidenza ; poichè non v’è antiquario, che esibisca dieci ungheri per una medaglia, che a lui sia manifesto esser falsa" (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 254, p. 502-503; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 732, p. 226-227). |
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Revision as of 22:48, 18 November 2021
FINA IDUnique ID of the page ᵖ | 6719 |
InstitutionName of Institution. | |
InventoryInventory number. | |
AuthorAuthor of the document. | Apostolo Zeno |
RecipientRecipient of the correspondence. | Andrea Cornaro |
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . | December 20, 1727 |
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. | Vienna 48° 12' 30.06" N, 16° 22' 21.00" E |
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. | Paolo Benedetti, Jean Foy-Vaillant, Carlo Granelli |
LiteratureReference to literature. | Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 254, p. 502-5031, Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 732, p. 226-2272 |
KeywordNumismatic Keywords ᵖ | diadumenianus, roman, coin price, pescennius niger, local finds, transylvania, subaerata, connoiseurship, forgeries, medallions |
LanguageLanguage of the correspondence | Italian |
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Lettre du 20 décembre 1727 (de Vienne): "Non vi prendete fastidio di non aver concluso il contratto delle medaglie con quel Paolo Benedetti. La sola pretensione di lui per quel medaglione di Diadumeniano, me lo fa conoscere per uomo anzi pazzo, che ragionevole. Quel pezzo è per verità singolare : ma chi ha mai inteso, che il prezzo di una medaglia ascender possa a 1000. zecchini ? Un medaglione in argento di Pescennio, unico, e di testa assai più rara, che Diadumeniano, è stato pagato 40. doppie ad un Consolo Inglese dal famoso Vaillant, che lo attesta, come cosa notabile, in più di una delle sue opere. Se fosse così facile il ritrovare lo sborso, come è facile dimandare il prezzo, cotesto Signore sarebbe assai più scusevole. A proposito di Pescennio, al P. Granelli n’è stato mandato ultimamente in dono uno in argento, ultimamente trovato in Transilvania, ch’è la Dacia antica. Esso è d’indubitata antichità ; e la fabbrica di questo essendo compagna e uniforme a quella del mio, ciò me lo ha fatto finalmente conoscere per legittimo e antico. Egli è ben vero, che il mio riguardato attentamente, si conosce che sotto l’argento ha l’anima di metallo, onde esso è una di quelle medaglie, che i Francesi chiamano foderate, e per questo appunto la sua antichità è più sicura, e fuor d’ogni dubbio. Tanto ho voluto scrivervi per giustificare da quanto già tempo vi scrissi sopra di essa, il P. Cornaro, che me l’aveva venduta, e da cui io credeva di essere stato ingannato. Io debbo rendergli giustizia, e ritrattare il già detto. Fu altrui artificio o ignoranza il condannare questa medaglia : ma buon per me, che mai non ne rimasi convinto, e che mai non mi son lasciato indurre a privarmene, nemmeno per l’esibizione che da altri me ne fu fatta, dei dieci ungheri : che tanto appunto io l’aveva pagata. Tale offerta servì anzi a mettermene in diffidenza ; poichè non v’è antiquario, che esibisca dieci ungheri per una medaglia, che a lui sia manifesto esser falsa" (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 254, p. 502-503; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 732, p. 226-227).
References
- ^ Zeno, Apostolo (1752), M. Forcellini (ed.), Lettere di Apostolo Zeno, Cittadino Veneziano, Istorico e Poeta Cesareo, prima edizione, 3 volumi, Venice.
- ^ Zeno, Apostolo. 1785. Lettere di Apostolo Zeno cittadino veneziano istorico e poeta cesareo nelle quali si contengono molte notizie attenenti all’istoria letteraria de’ suoi tempi, e si ragiona di libri, d’iscrizioni, di medaglie, e d’ogni genere d’erudita antichità. Seconda edizione in cui le lettere già stampate si emendano, e molte inedite se ne pubblicano [edited by Jacopo Morelli]. 6 vols. Venice: Francesco Sansoni.