| |Literature=Zeno 1785, vol. IV, Lett. 782, pp. 334-335; Tomassini, p. 157, note 536 | | |Literature=Zeno 1785, vol. IV, Lett. 782, pp. 334-335; Tomassoni, p. 157, note 536 |
| |Grand document=-Lettre du 28 avril 1732 (de Paoue): “In questa città di studio e di quiete, ove è da più di un mese, che assai tranquillamente in compagnia di dotti amici soggiorno, ricevo lo stimatissimo foglio di V. S. Illma, al quale egli è oramai tempo ch’io dia la dovuta risposta. Mi è stato assai caro d’intendere che le sia capitata l’altra mia con l’avviso dell’esborso da me fatto delle L. 70. in pagamento delle due medagliette d’oro mandatemi da lei; (…) Quanto alle medaglie del Sig. Canonico Alugara, cui fo divotissima riverenza, elleno sono rimaste in Venezia, e io stava in attenzione di sapere in qual prezzo il padrone loro le avesse. Non è mio costume di offerir mai pagamento, senza prima intendere la dimanda: ma poiché V. S. Illma con tanta bontà mi si esibisce per mediatore, le dirò sinceramente, che per esse non mi sento di spendere più di cinque zecchini: prezzo che in questi tempi, ove i compratori son sì radi e sì stittici, difficilmente sarà esibito da altri. Credo che il Sig. Canonico ne potrà e ne dovrà essere pienamente contento: il che quando pure non fosse, lascio a disposizione di lei l’offerirgli un zecchino di più, e stabilire il contratto. Il danaro sarà da me prontamente contato a norma dell’ordine, che me ne venga; ovvero le medaglie saranno fedelmente restituite” (Zeno 1785, vol. IV, Lett. 782, pp. 334-335; Tomassini, p. 157, note 536). | | |Grand document=-Lettre du 28 avril 1732 (de Paoue): “In questa città di studio e di quiete, ove è da più di un mese, che assai tranquillamente in compagnia di dotti amici soggiorno, ricevo lo stimatissimo foglio di V. S. Illma, al quale egli è oramai tempo ch’io dia la dovuta risposta. Mi è stato assai caro d’intendere che le sia capitata l’altra mia con l’avviso dell’esborso da me fatto delle L. 70. in pagamento delle due medagliette d’oro mandatemi da lei; (…) Quanto alle medaglie del Sig. Canonico Alugara, cui fo divotissima riverenza, elleno sono rimaste in Venezia, e io stava in attenzione di sapere in qual prezzo il padrone loro le avesse. Non è mio costume di offerir mai pagamento, senza prima intendere la dimanda: ma poiché V. S. Illma con tanta bontà mi si esibisce per mediatore, le dirò sinceramente, che per esse non mi sento di spendere più di cinque zecchini: prezzo che in questi tempi, ove i compratori son sì radi e sì stittici, difficilmente sarà esibito da altri. Credo che il Sig. Canonico ne potrà e ne dovrà essere pienamente contento: il che quando pure non fosse, lascio a disposizione di lei l’offerirgli un zecchino di più, e stabilire il contratto. Il danaro sarà da me prontamente contato a norma dell’ordine, che me ne venga; ovvero le medaglie saranno fedelmente restituite” (Zeno 1785, vol. IV, Lett. 782, pp. 334-335; Tomassoni, p. 157, note 536). |