Apostolo Zeno - Gian Domenico Bertoli - 1738-4-26

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Apostolo Zeno, Venice

Apostolo Zeno - Gian Domenico Bertoli - 1738-4-26
FINA IDUnique ID of the page  10911
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Apostolo Zeno
RecipientRecipient of the correspondence. Gian Domenico Bertoli
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . April 26, 1738
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Venice 45° 26' 13.88" N, 12° 20' 4.52" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Antonio Savorgnan, Jean Foy-Vaillant
LiteratureReference to literature. Foy-Vaillant 1695bFoy-Vaillant 1695b, Zeno 1785, vol. V, Lett. 998, pp. 348-349Zeno 1785, Tomassini 2021, p. 40, note 94Tomassini 2021
KeywordNumismatic Keywords  Medaglions , Antoninus Pius , Sardes , Lydia , Unpublished Coins , Nicaea , Bithynia
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 26 avril 1738 (de Venise): “Da S. E. il Sig. Senatore Antonio Savorgnano mio singolar padrone, mi è stato consegnato i passati giorni il bellissimo medaglione, di cui ultimamente a V. S. Illma è avvenuto di arricchire il suo bel Museo. (…) Il medaglione è indubitato ed antico, ed è gran disgrazia che nel rovescio non si legga il nome del Magistrato sotto cui fu battuto, essendone cancellate le parole quasi tutte dall’ingiuria del tempo. Ben è vero, che al di sotto vi apparisce chiaro il nome della città e del popolo che lo ha fatto coniare. La testa è sicuramente quella di Antonino Pio, e chiara ne ho rilevata tutta la leggenda, che è questa: AY KAI TI AIΛ AΔPIANOC ANTΩNEINOC Imperator Caesar Titus Aelius Hadrianus Antoninus. La testa di lui è coronata di alloro. Nel rovescio quello che vi si legge, è: EΠI……KOV. KE. … CAPΔIANΩN sub (Prætore) …CO…SARDIANORUM. Sardi, com’ella sa, era la città Capitale della Lidia. Il figurato è Cerere, che sta in un cocchio tirato da due serpenti, e nella destra tiene una fiaccola accesa. Il medaglione è tanto più stimabile, quanto è singolare, non avendolo io osservato in alcun libro, che ci dia notizia, e ci esponga gl’impronti di medaglioni. Fra le medaglie dello stesso Antonino una n’è riportata dal Vaillant di massima grandezza, battuta in Nicea di Bitinia con Cerere sopra il carro” (Zeno 1785, vol. V, Lett. 998, pp. 348-349; Tomassini 2021, p. 40, note 94).