| |Grand document=-Lettre du 9 mai 1739 (de Venise) : « Dimando perdono e comptimento a V. P. Rma, se ho tardato di rispondere alla sua umanissima lettera, e di ringraziarla, come fo ora col cuore, più che con parole, dell’affettuosa accoglienza da lei fata al Signor Senator Savorgnano, e dei favori che gli ha impartiti col fargli godere la vista del suo scelto museo di medaglie, e del famoso gabinetto del Signor Marchese Capponi. Attendo con impazienza il ritorno di quel dignissimo Cavaliere, dalla cui viva voce raccogliero piu distintamente la relazione della rarità da lui mediante la di lei assistenza osservate, non meno nell’uno e nell’altro museo, come anche nel Campidoglio, e in tanti altri e pubblici e privati luoghi, per li quali sopra d’ogni altra cotesta gran Città va chiare e famosa. Anche qui son molti forestieri, dilettanti di cose antiche, ma pochi quelli che allarghino la mano alla compta di quelle che vaglion molto. Si contentano di picciole cose e volgari, perche costin poco, e non molto bene si guardano dalle false, lusingandosi che possano essere, o sieno veramente legittime. Il più intelligente fra essi è il Signor General Visconti de les Terres, il quale viene spesso a visitare il mio studio, e pare che sempre più ne rimanga soddisfatto. Ha qualche gusto del greco, di cui altri che son venuti a vedermi, si mostrano affatto digiuni. L’Eccmo Cappello ha fatte molte grosse vendite di mari, e d’idoli ; ma la sua serie d’argento è ancora intatta, stando fermo nella risoluzione di farne esito, ma di tutto ad un tratto ; e quando pur permettesse, che un centinajo ne fosse tratto fuori, ne pretenderebbe più del dovere. Dacchè V. P. Rma è stata qui l’anno addietro, io non presi da lui cosa alcuna. Ho accresciuta i giorni passati la mia serie d’uomini illustri di più di 50. medaglie. Non potendo più trovarne di antiche, vo in traccia delle moderne ; e a quest’ora ne ho raccolte oltre a mille. Son desideroso di sapere, se il libro de medaglioni del Sig. Cardinale Albani sia pubblicato. Sto legendo con piacere « (1785, lettre n° 1036, p. 414-416). | | |Grand document=Lettre du 9 mai 1739 (de Venise): "Dimando perdono e compatimento a V. P. Rma, se ho tardato di rispondere alla sua umanissima lettera, e di ringraziarla, come fo ora col cuore, più che con parole, dell’affettuosa accoglienza da lei fatta al Signor Senator Savorgnano, e dei favori che gli ha impartiti col fargli godere la vista del suo scelto Museo di medaglie, e del famoso gabinetto del Signor Marchese Capponi. Attendo con impazienza il ritorno di quel dignissimo Cavaliere, dalla cui viva voce raccoglierò più distintamente la relazione della rarità da lui mediante la di lei assistenza osservate, non meno nell’uno e nell’altro Museo, come anche nel Campidoglio, e in tanti altri e pubblici e privati luoghi, per li quali sopra d’ogni altra cotesta gran Città va chiara e famosa. Anche qui son molti forestieri, dilettanti di cose antiche, ma pochi quelli che allarghino la mano alla compra di quelle che vaglion molto. Si contentano di picciole cose e volgari, purchè costin poco, e non molto bene si guardano dalle false, lusingandosi che possano essere, o sieno veramente legittime. Il più intelligente fra essi è il Signor General Visconti de les Terres, il quale viene spesso a visitare il mio studio, e pare che sempre più ne rimanga soddisfatto. Ha qualche gusto del greco, di cui altri che son venuti a vedermi, si mostrano affatto digiuni. L’Eccmo Cappello ha fatte molte grosse vendite di marmi, e d’idoli ; ma la sua serie d’argento è ancora intatta, stando fermo nella risoluzione di farne esito, ma di tutto ad un tratto ; e quando pur permettesse, che un centinajo ne fosse tratto fuori, ne pretenderebbe più del dovere. Dacchè V. P. Rma è stata quì l’anno addietro, io non presi da lui cosa alcuna. Ho accresciuta i giorni passati la mia serie d’uomini illustri di più di 50. medaglie. Non potendo più trovarne di antiche, vo in traccia delle moderne ; e a quest’ora ne ho raccolte oltre a mille. Son desideroso di sapere, se 'l libro de' medaglioni del Sig. Cardinale Albani sia pubblicato" (Zeno 1785, vol. 5, lettre n° 1036, p. 414-416). |