Apostolo Zeno - Lorenzo Patarol - 1724-11-18: Difference between revisions

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|Literature=Zeno 1752, vol. II, Lett. 174, p. 348-349; Zeno 1785, vol. IV, Lett. 638, p. 3-4; Tomassoni 2021, p. 122, note 418, p. 123, p. 126-127, note 434
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|Numismatic keyword=collection numbers; collection price; antoninus pius; Julian; constantinus; vitellius; forgeries; tiberius; titus; hadrian; roman provincial; roman; gordianus; bithynia; balbinus; decius; herennia etruscilla; Samos; diadumenianus
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|CorrespondenceLanguage=Italian
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|Grand document=-Lettre du 18 nov. 1724 (de Vienne): «Ho ricevute le 28 medaglie d’oro inviatemi dal Sig. Andrea mio fratello; e mi chiamo contentissimo dell’acquisto fattone per 58 ungheri, cioè a dire per sei ungheri e mezzo di più del loro valore. Di acquisto sì vantaggioso e sì caro ne ho ‘l debito tutto a voi, che mi avete con tanto amore assistito. Venti di queste hanno accresciuta la mia serie, che va avanzando a gran passi. Tra le altre mi sono state carissime l’Antonino col rogo, il Giuliano Apostata, e ‘l Costantino Barbato, detto dai Greci Pogonato. Avrei messo in primo luogo il Vitellio, se non fosse di conio moderno, ma assai eccellente. Per altro chi vide mai un rovescio in Vitellio col carro tirato da due lioni, e con intorno la leggenda AETERNITAS, simbolo di consacrazione? Con le prime lettere di Venezia attendo la nuova che siasi stabilito il trattato anche per le medaglie d’argento, per le quali ho già rimesso il danaro. In sì gran numero egli è molto difficile, che non ve n’entri qualche dozzina da farne conto, e qualche centinajo di quelle che mi mancano, le quali benchè non abbiano rarità, trovano però luogo ne’ gabinetti per la erudizione che in se contengono, massimamente quando sieno ben conservate. Oltre di che comperandole come a peso d’argento, non posso mai farvi considerabil discapito. I giorni passati ebbi la sorte di acquistarne parecchie assai buone in metallo, come la Giulia di Tiberio col carpento, quella dell’Anfiteatro di Tito, un Adriano Greco quasi medaglione col Tempio, battuto in Bitinia, un Gordiano Affricano il giovane, un Balbino, un medaglione di Trajano Decio, un’ Etruscilla Greca battuta in Samo, un Diadumeniano Greco, una Giulia Greca con Severo, ecc. Ed ecco che altresì questa terza serie va a poco a poco avanzando: ma sto in traccia di qualche buona occasione per comperarne una piena raccolta, e ne tengo in vista due o tre, con animo di abbracciar quella che siami per essere di maggior vantaggio» (Zeno 1752, vol. II, Lett. 174, p. 348-349; Zeno 1785, vol. IV, Lett. 638, p. 3-4; Tomassoni 2021, p. 122, note 418, p. 123, p. 126-127, note 434).
|Grand document=Lettre du 18 novembre 1724 (de Vienne): "Ho ricevute le 28 medaglie d’oro inviatemi dal Sig. Andrea mio fratello; e mi chiamo contentissimo dell’acquisto fattone per 58 ungheri, cioè a dire per sei ungheri e mezzo di più del loro valore. Di acquisto sì vantaggioso e sì caro ne ho ‘l debito tutto a voi, che mi avete con tanto amore assistito. Venti di queste hanno accresciuta la mia serie, che va avanzando a gran passi. Tra le altre mi sono state carissime l’Antonino col rogo, il Giuliano Apostata, e ‘l Costantino Barbato, detto dai Greci Pogonato. Avrei messo in primo luogo il Vitellio, se non fosse di conio moderno, ma assai eccellente. Per altro chi vide mai un rovescio in Vitellio col carro tirato da due lioni, e con intorno la leggenda AETERNITAS, simbolo di consacrazione? Con le prime lettere di Venezia attendo la nuova che siasi stabilito il trattato anche per le medaglie d’argento, per le quali ho già rimesso il danaro. In sì gran numero egli è molto difficile, che non ve n’entri qualche dozzina da farne conto, e qualche centinajo di quelle che mi mancano, le quali benchè non abbiano rarità, trovano però luogo ne’ gabinetti per la erudizione che in se contengono, massimamente quando sieno ben conservate. Oltre di che comperandole come a peso d’argento, non posso mai farvi considerabil discapito. I giorni passati ebbi la sorte di acquistarne parecchie assai buone in metallo, come la Giulia di Tiberio col carpento, quella dell’Anfiteatro di Tito, un Adriano Greco quasi medaglione col Tempio, battuto in Bitinia, un Gordiano Affricano il giovane, un Balbino, un medaglione di Trajano Decio, un’ Etruscilla Greca battuta in Samo, un Diadumeniano Greco, una Giulia Greca con Severo, ecc. Ed ecco che altresì questa terza serie va a poco a poco avanzando: ma sto in traccia di qualche buona occasione per comperarne una piena raccolta, e ne tengo in vista due o tre, con animo di abbracciar quella che siami per essere di maggior vantaggio" (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 174, p. 348-349; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 638, p. 3-4; Tomassoni 2021).
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Revision as of 20:18, 11 November 2021


Apostolo Zeno, Vienna

Apostolo Zeno - Lorenzo Patarol - 1724-11-18
FINA IDUnique ID of the page  6757
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Apostolo Zeno
RecipientRecipient of the correspondence. Lorenzo Patarol
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . November 18, 1724
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Vienna 48° 12' 30.06" N, 16° 22' 21.00" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation.
LiteratureReference to literature. Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 174, p. 348-349Zeno 1752, Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 638, p. 3-4Zeno 1785, Tomassoni 2021Tomassoni 2021
KeywordNumismatic Keywords  Collection Numbers , Collection Price , Antoninus Pius , Julian , Constantinus , Vitellius , Forgeries , Tiberius , Titus , Hadrian , Roman Provincial , Roman , Gordianus , Bithynia , Balbinus , Decius , Herennia Etruscilla , Samos , Diadumenianus
LanguageLanguage of the correspondence Italian
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 18 novembre 1724 (de Vienne): "Ho ricevute le 28 medaglie d’oro inviatemi dal Sig. Andrea mio fratello; e mi chiamo contentissimo dell’acquisto fattone per 58 ungheri, cioè a dire per sei ungheri e mezzo di più del loro valore. Di acquisto sì vantaggioso e sì caro ne ho ‘l debito tutto a voi, che mi avete con tanto amore assistito. Venti di queste hanno accresciuta la mia serie, che va avanzando a gran passi. Tra le altre mi sono state carissime l’Antonino col rogo, il Giuliano Apostata, e ‘l Costantino Barbato, detto dai Greci Pogonato. Avrei messo in primo luogo il Vitellio, se non fosse di conio moderno, ma assai eccellente. Per altro chi vide mai un rovescio in Vitellio col carro tirato da due lioni, e con intorno la leggenda AETERNITAS, simbolo di consacrazione? Con le prime lettere di Venezia attendo la nuova che siasi stabilito il trattato anche per le medaglie d’argento, per le quali ho già rimesso il danaro. In sì gran numero egli è molto difficile, che non ve n’entri qualche dozzina da farne conto, e qualche centinajo di quelle che mi mancano, le quali benchè non abbiano rarità, trovano però luogo ne’ gabinetti per la erudizione che in se contengono, massimamente quando sieno ben conservate. Oltre di che comperandole come a peso d’argento, non posso mai farvi considerabil discapito. I giorni passati ebbi la sorte di acquistarne parecchie assai buone in metallo, come la Giulia di Tiberio col carpento, quella dell’Anfiteatro di Tito, un Adriano Greco quasi medaglione col Tempio, battuto in Bitinia, un Gordiano Affricano il giovane, un Balbino, un medaglione di Trajano Decio, un’ Etruscilla Greca battuta in Samo, un Diadumeniano Greco, una Giulia Greca con Severo, ecc. Ed ecco che altresì questa terza serie va a poco a poco avanzando: ma sto in traccia di qualche buona occasione per comperarne una piena raccolta, e ne tengo in vista due o tre, con animo di abbracciar quella che siami per essere di maggior vantaggio" (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 174, p. 348-349; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 638, p. 3-4; Tomassoni 2021).